Alessandro Gamba, un pensionato di Lugagnano, salva una bimba

Quando ha visto quel corpicino a testa in giù galleggiare nell’acqua ha capito che qualcosa non andava. Si è avvicinato alla bimba, che nel frattempo aveva già perso i sensi, e d’istinto l’ha sollevata dall’acqua facendole la respirazione bocca a bocca. Un gesto che ha salvato la vita alla bambina di due anni che stava per annegare in pochi centimetri d’acqua.

 

«L’eroe per caso» di questa storia a lieto fine è Alessandro Gamba, 73 anni, di Lugagnano. L’ex muratore, ora in pensione, era in vacanza al mare assieme alla moglie Bertilla a Cattolica, all’hotel Acropolis, in un viaggio organizzato dal gruppo anziani di Lugagnano e Sona. Erano le cinque del pomeriggio di mercoledì scorso. Gamba stava passeggiando lungo la battigia sul litorale della riviera romagnola, vicino ai bagni «Regina Beach».

 

«Stavo camminando in acqua per una passeggiata», racconta il pensionato, che ha tre figli, Dino, Barbara e Alessio dai quali ha avuto tre nipoti, «quando ho notato quella bimba con la testa immersa nell’acqua. Subito pensavo stesse cercando delle conchiglie. Ma quando ho visto che non rispondeva ai miei richiami ho capito che era in pericolo».

 

Quando Gamba l’ha sollevata e presa in braccio, la piccola Matilde aveva le labbra viola, gli occhi spalancati e schiumava dalla bocca. In molti in quella situazione si sarebbero fatti prendere dal panico. Non Alessandro che, d’istinto, ha praticato immediatamente la respirazione bocca a bocca, direttamente in acqua.

 

Proprio lui, che non sa nuotare e che da bambino aveva rischiato a sua volta di annegare in un abbeveratoio di una stalla, e che si è trovato nel posto giusto al momento giusto avendo la prontezza di intervenire in modo corretto. Doti che forse nemmeno lui sapeva di avere.

 

«Non ho mai fatto alcun corso di pronto soccorso», ammette, «ma una volta avevo letto sul giornale come si deve intervenire in casi d’emergenza come questi. Mi è venuto in mente quell’articolo e ho messo subito in pratica quello che avevo letto». Una prontezza di riflessi provvidenziale che ha salvato la vita alla bimba, che era sfuggita per un attimo alla vista della mamma.

 

Al momento dell’incidente intorno a Gamba non c’era nessuno. Così ha iniziato a gridare per attirare l’attenzione di qualcuno mentre portava la bimba a riva. In pochi istanti sono arrivati il bagnino, che ha praticato un massaggio cardiaco alla piccola, e il 118, tra la preoccupazione dei bagnanti accorsi a vedere cosa era accaduto.

 

Poco dopo la bambina, ormai fuori pericolo, ha iniziato a tossire e a piangere per lo spavento. Per precauzione è stata portata all’ospedale Infermi di Rimini, da dove è stata dimessa dopo alcuni giorni di approfonditi accertamenti. Ad essere decisivo però è stato il pronto intervento di Gamba, l’unico ad accorgersi in pochi attimi di quello che stava accadendo a pochi metri dalla riva.

 

«È stato il minuto più lungo della mia vita», rivela il pensionato di Lugagnano. «Ho iniziato a chiedermi se avevo fatto tutto quello che potevo. Ero agitato e preoccupato. Ho passato la notte in bianco. In testa avevo impressa solo l’immagine della bimba priva di sensi, con gli occhi sbarrati e la bava alla bocca».

 

Il signor Gamba si è completamente rilassato solo quando, l’altra sera, all’hotel dove ha alloggiato con la moglie, ha rivisto la piccola Matilde in piena salute assieme alla sua mamma, in occasione della festa a sorpresa che gli amici e compagni del gruppo anziani di Lugagnano, assieme ai gestori del bagno Regina beach e dell’hotel Acropolis, gli hanno preparato per celebrare il suo gesto eroico. Durante la serata, al «nonno eroe» di Lugagnano è stata consegnata una targa di riconoscimento per il suo gesto coraggioso. «Rivedere la bambina sorridente e tranquilla è stata una soddisfazione enorme», spiega ancora emozionato Sandro, come lo chiamano a Lugagnano i molti che lo conoscono, visto che, essendo stato muratore, ha costruito parecchie case in paese. «Appena ho intravisto la piccola da lontano l’ho riconosciuta subito. Vederla mi ha riempito di gioia. In un attimo ho sentito di essermi liberato di un peso che mi sarei portato dentro per il resto della mia vita».

 

 

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