Pasqua: istruzioni per l’uso e la scoperta di un mondo più lento. Gli auguri del Baco

L’altro giorno ho conosciuto un esperto di “mindfullness” (in breve, una tecnica di attenzione consapevole) che mi spiegava come le tecnologie digitali stiano mettendo alla prova le capacità di resistenza della mente umana in modo esponenziale rispetto alla sua reale potenzialità, e di quanto sia elevato il livello di stress che determina. Per essere più chiaro ha esposto un esempio semplice che fa riflettere e che condividiamo in questo giorno di Pasqua.

Tutto è partito da una domanda: “Sai perché in questi tempi le persone soffrono in modo più elevato rispetto al passato di miopia e di dolori cervicali?

Le persone sono sottoposte ad una doppia sollecitazione.

La prima riguarda la maggiore velocità con la quale normalmente si muovono. Se si pensa che, almeno fino a 60 anni fa, gli spostamenti dell’umanità si effettuavano prevalentemente a piedi, si capisce che il livello di attenzione richiesto è sempre stato molto più basso rispetto a come oggi ci si muove utilizzando l’automobile.

La seconda riguarda l’utilizzo degli occhi. L’umanità ha sempre avuto la necessità di guardare più da lontano che da vicino, ma da quando ha iniziato ad utilizzare in modo intenso e continuativo lo smartphone, più che i libri, la necessità di mettere a fuoco a distanza ravvicinata ha determinato un inevitabile effetto sulla capacità visiva e sulla contrazione dei muscoli ad essa collegati, cervicali compresi.

Per non parlare poi del livello di sollecitazione che la comunicazione porta, accelerata dal mondo digitale, con conseguente carico e necessità di prendere decisioni in tempi sempre più rapidi.

A fronte di questi esempi, come non dare ragione all’analisi e rendersi conto di quanto le nostre giornate ci mettano sempre più alla prova per essere adeguati ai ritmi ed ai comportamenti che questi tempi richiedono.

Ne scriviamo nel giorno di Pasqua, all’interno di un seppur breve periodi di vacanza, perché, come è vero che questa è la giostra dell’attualità sulla quale dobbiamo inevitabilmente salire ogni giorno, è altrettanto vero che, quando la giostra si ferma, è importante cogliere l’opportunità per fermarsi, riflettere ed agire di conseguenza.

In questi giorni si può effettivamente cambiare velocità. I suggerimenti sono semplici: dedicare più tempo alle preziose e spesso trascurate relazioni famigliari, di amicizia e di comunità, scegliere di muoversi più lentamente a piedi o al più in bicicletta, decidere di mettere da parte lo smartphone, o almeno di ridurne fortemente l’uso.

Se riuscite a seguire questi suggerimenti (e sappiamo che non è facile cambiare abitudini) scoprirete un mondo diverso, più lento e più a misura, appunto perché più vicino a quanto è radicato in noi da millenni di storia.

Un mondo che porta a scoprire di più chi ci sta vicino, non solo in casa ma anche nel giardino del quartiere o nelle gite di pasquetta.

È questa l’opportunità che la Pasqua offre a tutti, indipendentemente dalla fede in cui si crede, praticata o meno, vissuta anch’essa con consapevolezza o meno.

È questa l’opportunità che il Baco da Seta vuole offrirvi in semplicità, volendo essere al fianco delle persone della comunità di Sona e delle sue frazioni ogni giorno, anche il giorno di Pasqua.

Nato a Bussolengo il 16 agosto 1964, risiede dall’età di 5 anni a Sona (i primi 5 anni a Lugagnano). Sposato con due figli. Attivo nel mondo del volontariato fin dall’adolescenza, ha fatto anche esperienza di cooperazione sociale. È presidente dell’associazione Cav. Romani, socio Avis dal 1984 e di Pro Loco Sona dal 2012. Fa parte della redazione di Sona del Baco da Seta dal 2002. È tra gli ideatori del progetto Associazioni di Sona in rete attivato nel settembre 2014 e del progetto Giovani ed Associazioni attivato nel 2020.