Trama e Recensione
Metropolis è il campo di battaglia per due esseri alieni: Superman e il generale Zod combattono senza tregua, rendono la città e chi vi abita un cumulo di macerie e vittime. L’umanità è divisa: Superman è un dio protettore o un essere onnipotente incontrollabile? Le azioni di Superman provengono da scelte unilaterali, quanto è giusto affidarsi ad un alieno che ha le capacità di distruggere il pianeta? Batman/Bruce Wayne vuole porre fine a questo potere unilaterale, a questa potenziale minaccia. E mentre i due eroi si scontrano, lo schizzato magnate Lex Luthor pianifica un’insidia ancora più grande.
La più grande sfida tra gladiatori nella storia del mondo: nero contro blu, dio contro uomo, giorno contro notte.
Il regista Zack Snyder confeziona un film complesso, a tratti filosofico, provocatorio e intenso. Non si tratta tuttavia di un film perfetto, poiché la sceneggiatura e l’intreccio non riescono ad esprimere in modo efficace e completo le straordinarie tematiche trattate. Ciò a Snyder poco importa, si affida alla spettacolarità della fotografia per introdurre i due protagonisti: Superman è così divino e luminoso a tal punto che appare in controluce, è una sorta di commistione di elementi mitici e mistici; Batman, invece, ha connotati dark, le sue sequenze si avvicinano al genere horror tanto che si legge la paura anche negli occhi di chi viene salvato.
Gli attori incarnano perfettamente i due personaggi: Henry Cavill è a proprio agio nei panni dell’Uomo d’acciaio, e un pompatissimo e squadrato Ben Affleck conferisce al suo Batman una delle migliori interpretazioni ed un impressionante livello di brutalità e rabbia mai toccato fino ad ora; è indubbio che le scene in cui è presente il vigilante di Gotham siano le migliori della pellicola, le più coinvolgenti e adrenaliniche. Il resto del cast convince un po’ meno: Jesse Eisenberg è un Lex Luthor troppo sopra le righe, non possiede lo spessore di un villain convincente; la bellissima e sensuale Gal Gadot-Wonder woman, invece, buca lo schermo, ma il suo ruolo è marginale e funzionale solamente a espandere l’universo cinematico DC comics e gettare le basi per la Justice League.
Snyder è affascinato dall’epicità e dai supereroi, lo abbiamo constatato sia in 300 sia in Watchmen. Batman v Superman tende a far entrare due piedi in una scarpa: non è presente un giusto equilibrio tra significante e significato, tra narrazione e mito: il conflitto tra “il figlio di Krypton” e “il pipistrello di Gotham” è una metafora perfetta sull’antitesi tra l’umano e il divino, tra la razionalità del primo e l’onnipotenza del secondo; tuttavia è risolto con troppa superficialità e frettolosità per rendere più ricca la trama e lasciare più spazio a effetti speciali e CGI.
Eravamo davvero vicini al capolavoro.
La Scheda
“Batman v Superman: Dawn of Justice”, regia di Zack Snyder, 2016
La Valutazione
3 stelle di 5
Il trailer
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