“Notte in tenda” con gli Alpini di Sona e Palazzolo. I bambini: “Divertimento e senso di libertà”

Prendi due generazioni opposte, mettile in mezzo alla natura e condisci il tutto con i sacri valori tramandati da sempre dagli Alpini: questa è la (grandiosa) ricetta che alcuni dei bambini del Comune di Sona hanno sperimentato sabato 16 e domenica 17 luglio a Palazzolo, assieme al Gruppo Alpini della medesima frazione e a quello del capoluogo.

Per il terzo anno, purtroppo non consecutivo causa Covid, grazie all’iniziativa dei due Gruppi Alpini si è svolta la “Notte in tenda”, alla quale ha partecipato un’affiatata ed entusiasta ventina di ragazzi dai 10 ai 14 anni, provenienti da tutto il territorio sonese.

L’avventura di questa nottata un po’ insolita ci è stata raccontata da uno degli organizzatori, il membro del direttivo degli Alpini di Sona Matteo Pizzini che, come gli altri membri, ha trascorso i due giorni assieme ai ragazzi. “L’idea è nata qualche anno fa dal vice capogruppo di Palazzolo Gianni Chiavenato e subito assecondata dal capogruppo Nicola Cavallini, che in modo giocoso e istruttivo hanno voluto riportare in essere le radici su cui si fonda il Corpo degli Alpini”, dice Pizzini.

Il weekend è iniziato sabato pomeriggio. Poco dopo il ritrovo alla Baita di Palazzolo, i bambini hanno salutato i genitori e si sono preparati per la prima camminata, ma solo dopo aver assistito al primissimo alzabandiera, azione dal forte significato simbolico che ha accompagnato i partecipanti per tutta l’esperienza, come da vera pratica militare.

Destinazione: località Bragatti, dove era stato previsto l’allestimento del campo base. “Appena arrivati i ragazzi fremevano per montare le tende – racconta Matteo -. E così abbiamo fatto: tutti hanno dato una mano con la preparazione dell’accampamento”. I giovani sono stati seguiti per tutte e due le giornate da un gruppo di dieci Alpini ed Amici degli Alpini, oltre che da quattro adolescenti di Palazzolo che hanno contribuito alla gestione delle varie squadre in cui erano divisi i ragazzi.

Subito dopo sono iniziate le diverse attività in preparazione della serata, tra cui la raccolta della legna per il falò e l’impasto del famoso “fogassin”, che ognuno ha poi cucinato sulla gradela vicino al fuoco. Ma oltre alle necessarie mansioni di “sopravvivenza”, i piccoli alpini si sono dilettati con il tiro con l’arco e con le carte, trascorrendo il pomeriggio all’insegna del gioco.

Continua Matteo Pizzini: “Volevamo dare ai ragazzi un tipo di inquadramento che rispecchiasse quello di un vero corpo Alpino, per far sperimentare loro un’esperienza a 360°: abbiamo insegnato come radunarsi in file ordinate, abbiamo suonato la tromba, fatto l’alzabandiera e cantato l’Inno Nazionale. Volevamo trasmettere i valori che ci contraddistinguono come Alpini, traslati in versione ludica e sotto una dimensione di squadra: unione, collaborazione, aiuto reciproco… Il tutto sempre all’insegna del divertimento”.

Dopo la cena, gli Alpini hanno recitato alcune poesie, suonato la chitarra e cantato alcuni loro famosi canti. Alle 23, dopo l’ammainabandiera, tutti a letto. Il giorno dopo, la sveglia dei ragazzi all’orario dell’alba ha anticipato quella programmata, causa frenesia ed entusiasmo scarsamente contenibili. Poco dopo la ripartenza verso la Baita, per un pic-nic conclusivo assieme ai genitori.

“L’esperienza è stata davvero molto positiva, un giudizio che rilevo sia dai miei occhi di responsabile che dai pareri diretti di chi ha partecipato, come quella ragazza che mi ha detto di aver provato un grande senso di libertà – commenta Pizzini -. I ragazzi hanno avuto modo di provare tante belle attività, che per molti erano una novità assoluta. Stare a contatto con la natura è estremamente importante e l’ambiente campo ha dato loro l’opportunità di vivere un’esperienza educativa e formativa, oltre che ludica. Ma la cosa più bella è stata l’affiatamento che si è visto crearsi nel gruppo, perché in questo contesto il ruolo più importante lo ha avuto la socialità. Sono nate nuove amicizie e anche i più timidi, a fine esperienza, non volevano più tornare a casa. Il bello dei bambini è che si rendono conto del valore dell’esperienza mentre la vivono”.

La “Notte in tenda” è quindi destinata ad avere nuove edizioni in futuro, anche grazie alla collaborazione tra il Gruppo Alpini di Palazzolo con quello di Sona, già cooperanti nella realizzazione di alcune attività culturali sul territorio. “Uno dei vari obiettivi è anche quello di abbattere il campanilismo tra le frazioni e interagire tra gruppi alpini, in quanto parti della stessa realtà” conclude Matteo Pizzini.

Il prossimo appuntamento è per sabato 17 settembre con una giornata all’insegna dello sport e dedicata al rugby.

Classe '95 e originaria di San Giorgio in Salici, è cresciuta con la passione per la scrittura e l'amore per lo sport, soprattutto la pallavolo. Nel 2020 ha conseguito la laurea magistrale in Editoria e giornalismo all’Università di Verona, e dopo aver lavorato diversi anni come bibliotecaria, oggi prosegue, in campo professionale, sulla strada dell'informazione.