“Non votateci se non volete cambiare le cose”. Valore Famiglia a San Giorgio

Serata pubblica d’esordio quella di ieri sera a San Giorgio per il Movimento Civico Valore Famiglia. Davanti ad una folta platea, abbiamo contato più di quaranta persone, il gruppo per circa tre ore e mezza ha snocciolato idee e programmi, aprendo ufficialmente la propria campagna elettorale.  

Ad aprire la discussione il leader del gruppo, Simone Caltagirone, che inizia spiegando proprio il logo del Movimento, riprodotto su manifesti alle pareti, volantini e spille. “Abbiamo voluto fossero presenti i colori rosa e blu, per sottolineare la presenza di donne e uomini nel Movimento. Ma, come si vede, con una predominanza di rosa in quanto nel nostro Movimento maggiore è la componente femminile. Quella di questa sera – prosegue Caltagirone – è una serata importante per Sona, proponiamo ai nostri concittadini una svolta, un vero rinnovamento. Le persone che fanno parte di questo Movimento non hanno mai avuto incarichi politici e non hanno mai ricoperto cariche politiche pubbliche, siamo la vera espressione della società civile. Abbiamo deciso di metterci in gioco in prima persona avendo come punto di partenza la scuola, attorno alla quale sia a Sona che a Lugagnano operiamo da ormai cinque anni, a vario titolo. Ma siamo andati ben oltre la scuola, vogliamo fare di più. Negli ultimi sei mesi abbiamo lavorato molto, abbiamo creato gruppi di approfondimento sulle varie tematiche del Comune, abbiamo costruito un programma a tutto tondo. Il nostro obbiettivo è quello di arrivare a governare Sona, soprattutto per dare un futuro diverso ai nostri figli, perché è sui figli che dobbiamo investire primariamente”. Poi, dopo un attimo di pausa per sottolineare il concetto che verrà, Caltagirone chiarisce con grande decisione che “il Movimento Civico Valore Famiglia non ha alcun legame con alcun partito, questo voglio dirlo chiaro e forte. Abbiamo sentito tante voci girare negli scorsi giorni, voci del tutto e categoricamente infondate”.

Quindi Caltagirone passa la parola ad Elisabetta Carzana, di Lugagnano, attuale Presidente del Comitato Genitori della Frazione (come Caltagirone lo è di quello di Sona). “Noi vediamo la famiglia come l’abbiamo disegnata nel nostro logo, con tutte le sue componenti e con i figli al centro. Oggi le famiglie sono costrette a superare enormi ostacoli, e nel loro percorso vanno supportate. Un dato è importante – sottolinea Carzana -. Nel Comune di Sona vivono circa duemila bambini e ragazzi tra i 3 e i 13 anni, un numero enorme che crea responsabilità e che costituisce il nostro futuro. E noi questo futuro vogliamo assicurarlo”.

A seguire, l’intervento di Antonella Dal Forno, da Sona, attuale Presidente del Consiglio d’Istituto del capoluogo. “La famiglia – esordisce Dal Forno indicando una slide che ben sintetizza il concetto – è l’ingranaggio che consente a tutto il sistema di funzionare. E’ la famiglia che deve far muovere sia la scuola, che il sociale, che l’ambiente, che l’economia che l’Amministrazione pubblica. Grande attenzione dalla nostra Amministrazione sarà dedicata alla scuola. Io, ad esempio, sono una ‘immigrata’ a Sona, arrivo qualche anno fa a vivere qui e ho potuto inserirmi proprio grazie al mondo della scuola: siamo convinti che valorizzando la scuola si riescono a valorizzare tutti gli aspetti della nostra società civile. Bisogna partire dai ragazzi per costruire veramente un futuro possibile. Oggi mia figlia mi citava una frase di Victor Hugo ‘se apriamo le porte di una scuola chiudiamo le porte di una carcere’, ecco, è attorno a concetti come questi che stiamo lavorando. Dobbiamo liberare le competenze e le professionalità della scuola, perché possono essere una fonte di bene per tutta la comunità”.

Alla Dal Forno segue l’intervento di Mattia Pomini, da Sona, che per il Movimento si occupa di economia. “La materia economica – apre così Pomini – è tema complesso in questo momento storico, con problemi sempre più incombenti anche a Sona. Tra le tante idee che abbiamo in questo settore, voglio sottolineare l’opportunità di utilizzare tutte quelle risorse umane che in questo momento, vuoi per motivi di età, vuoi per motivi di famiglia, vuoi per motivi di mancanza di opportunità, non sono attive nel mondo del lavoro e che quindi possono costituire una risorsa per il Comune, per contribuire a supportare servizi per i cittadini. Altro nostro punto cardine è una gestione senza sprechi delle risorse economiche esistenti: dobbiamo applicare anche nella pubblica amministrazione – termina Pomini – la saggezza e l’attenzione alle spese che regna nelle nostre famiglie”. 

A trattare la materia del sociale è poi Ilaria Aldegheri da Palazzolo. “Porteremo soprattutto sostegno ed ascolto, con particolare attenzione a quelle categorie che sempre sono più esposte. Un progetto centrale che vogliamo proporre è quello della Banca del Tempo. Si tratta di una formula innovativa, che pure esiste con successo in tante realtà amministrative piccole e grandi fin dal 1992, per creare una solidarietà reciproca. Come funziona? Sintetizzando: io offro alcune ore del mio tempo qualificato, che possono andare a vantaggio di concittadini che ne hanno bisogno, e in cambio posso accedere alle professionalità di altre che possono soddisfare miei bisogni. Si crea un sistema, a costo zero, che può rispondere a tantissime esigenze. Ed il Comune come si inserisce in tutto questo? L’ente pubblico – spiega Aldegheri – fornisce spazi e strumenti, ed in cambio riceve preziose ore di prestazioni di servizi per la comunità”. 

A questo punto riprende la parola Caltagirone “per sottolineare tre punti importanti del nostro programma. In tema di viabilità abbiamo eseguito un monitoraggio qualche mese fa, con l’ausilio della polizia locale, e abbiamo scoperto che nei venti minuti tra le 7.45 e le 8.20 il 75% delle autovetture che transitano per il centro di Sona vengono da fuori paese. E questo riguarda sicuramente anche Lugagnano. Ecco, dobbiamo fare in modo di dissuadere questo flusso indirizzandolo fuori dai nostri paesi. Una delle nostre idee, ad esempio, è quella di chiudere la circolazione davanti alle scuole in quella fascia oraria a chi non è residente, tranne ovviamente per i pullmini che trasportano i bambini e i mezzi di soccorso. Altro concetto cardine è quello della riqualificazione energetica degli edifici pubblici, dobbiamo iniziare un lavoro che nel giro di qualche anno renda le scuole e tutti gli edifici pubblici autonomi dal punto di vista energetico, con tutte le conseguenti economie che ne deriveranno. Terzo punto è quello del pronto intervento manutenzioni: vogliamo creare una organizzazione, un consorzio, una forma aggregativa di tutte le aziende del territorio, alle quali, per gli importi che la legge consente senza dover andare in gara d’appalto, il Comune possa affidare le manutenzioni in maniera veloce, rapida, diretta. Perché investendo realmente nelle manutenzioni oggi si evitano grandi spese domani. Altro nostro progetto – conclude – è quello di creare un anello ciclabile che unisca tutte le quattro frazioni, in sicurezza per bambini, famiglie e anziani”. 

Il Movimento Civico Valore Famiglia affronta quindi il tema del commercio, con Elena Tumicelli, che fa seguire una relazione molto appassionata. “Oggi a Sona il commercio vive una situazione di grande sofferenza. Noi vogliamo riportare al centro le nostre realtà commerciali, ad esempio con il mercato a km 0, che crea alternativa alla grande distribuzione e assicura qualità sulle tavole. Abbiamo poi un progetto che abbiamo chiamato ‘Aziende in rete’, per spingere le realtà locali ad aggregarsi in maniera da fornire servizi migliori e soprattutto convincere i nostri concittadini a servirsi di realtà commerciali e artigianali del territorio, senza cercarle altrove”.

Di associazionismo parla Gianmatteo Scapini, da Sona. “Tre sono le linee guida che ci hanno ispirati – spiega Scapini -: primo, veniamo da Associazioni che hanno saputo lavorare assieme, con profitto; secondo, in una fase di forte crisi serve una forte risposta di solidarietà; terzo, nei prossimi anni le Associazioni saranno chiamate a svolgere funzioni sul territorio che il Comune non è ormai più in grado di seguire. Noi saremo per le Associazioni di Sona come un grande orecchio, che sa ascoltare. Intendiamo lavorare con loro, valorizzandole e assicurando spazi pubblici. Il nostro lavoro sarà anche quello di semplificare l’accesso agli uffici comunali, creando uno sportello unico per le Associazioni. Importante poi la semplificazione dell’organizzazione degli eventi, che oggi è molto complessa. Come? Creando un modulo unico che l’Associazione presenta al Comune, sarà poi l’ente a smistare la richiesta ai vari uffici preposti per le autorizzazioni di legge. Vogliamo anche puntare molto sulle convenzioni, in maniera da favorire economie di scala. Un esempio per tutti: se invece di permettere che accada che ogni associazione noleggi ogni anno sedie e tavoli, questi potrebbero essere comprati una volta per tutte dal Comune e poi fatti girare tra le Associazioni durante l’anno, con un risparmio complessivo per tutti notevole. Altro aiuto che deve dare il Comune alle associazioni è affiancarle nella ricerca di accesso a bandi o a finanziamenti pubblici o delle varie fondazioni”. 

Dopo Scappini a prendere la parola è Elena Catalano da Palazzolo, che in tema di cultura sottolinea come “si tratti di un’opportunità di crescita, a cui vogliamo dare spazio in ogni sua forma. Vogliamo esaltare le possibilità di circolazione della cultura, vogliamo creare spazi qualificati. E favorire la Biblioteca anche attraverso l’opera di volontari”. 

A parlare è quindi Federico Rinaldi di Sona, che apre con una premessa. “Io sono l’unico ad avere un passato amministrativo (NdR aveva ricoperto l’incarico di Vicesindaco nell’Amministrazione Bonometti) e quindi non mi candido pure lavorando per il Movimento, per il quale seguo le politiche giovanili. La nostra linea guida in questo ambito è che le risorse debbano andare verso i giovani residenti, valorizzando quindi quelle associazioni sportive che fanno attività soprattutto con i ragazzi del nostro Comune. Altro intendimento è quello di riequilibrare il rapporto tra le varie attività sportive presenti sul territorio, in maniera che non sia solo il calcio a drenare risorse. Allargando la visuale, vogliamo creare situazioni nelle quali i giovani possano ritrovarsi per vivere assieme situazioni a 360 gradi. Ci siamo dati l’impegno di preparare i giovani sia al mondo dello studio che a quello del lavoro, proponendo esperienze anche esterne al nostro territorio e alla nostra realtà che permettano loro di crescere con una visuale più ampia”. 

A parlare di disabilità è invece Lucia Etrari. “Vogliamo che tutto l’approccio al mondo della disabilità sia differente. Non parliamo infatti, ad esempio, di ‘barriere architettoniche’ ma di ‘facilitatori’. Cosa significa? Un ascensore è un facilitatore in quanto permette di essere usato sia da un normodotato che da un disabile. Stessa cosa un marciapiede sufficientemente ampio. E’ un passo avanti culturale rispetto alla ‘rampa posta sul retro dell’ufficio’ per permettere l’accesso ai soli disabili. Vogliamo superare le difficoltà di integrazione non mettendo assieme cose diverse ma lavorando per un tutt’uno, che sia agibile a tutti. Quindi progetti per tutti, ma diversamente modulati. Altro nostro impegno – termina Etrari – è quello di rendere accessibili alle famiglie che vivono situazioni di disabilità o disagio tutti i progetti che esistono fuori dal Comune, ad esempio proposti dalle USL”. 

Tema sempre caldo, anche a Sona, è quello della sicurezza. A parlarne ieri sera Emilio Menini. “Serve un maggiore monitoraggio del territorio. Certamente non basta una nuova caserma dei carabinieri, se la faranno. Dobbiamo dare la possibilità alla gente di uscire di casa alla sera senza paure. In questo senso vanno coinvolte le famiglie, i cittadini, per rendere il territorio sicuro”.

A chiudere la serata – dopo una serie di domande del pubblico e prima di un momento conviviale offerto dal Movimento – ci pensa Daniela Aschieri, che, nel salutare i presenti, sottolinea alcune peculiarità e alcuni motivi della lista. Tra le quali quello che da il titolo a questo articolo.

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