“Noi disponibili a lavorare con il Sindaco, ma servono più fatti e meno parole”. Incontriamo i Consiglieri della Lega di Sona

Chiudiamo il giro delle interviste alle varie voci della minoranza incontrando il partito “Lega – Salvini premier” rappresentato in Consiglio comunale a Sona dai Consiglieri Antonella Tortella, Gaspare Di Stefano ed Edgardo Pesce (nella foto sopra).

La Lega di Sona è l’unico partito in mezzo a liste civiche che siede nei banchi della Sala consiliare. Alle scorse elezioni comunali la Lega ha sostenuto il candidato Sindaco Flavio Bonometti e ottenuto il 20,10% delle preferenze. Insieme all’alleato “Progetto Comune”, la Lega ha presentato mozioni che possedevano caratteri non solo amministrativi, ma anche politico ideologici, come abbiamo più volte documentato su questo sito.

Come è stato evidenziato nella rubrica Volpi e Leoni del numero 100 del Baco, la Lega di Sona soffre degli scricchiolii derivanti da uno scollamento tra politica e amministrazione, da una (non pervenuta) attività del Segretario della sezione di Sona Furri non coordinata con l’attività consiliare. Che opinione avete in merito a ciò?

Di Stefano: Mi permetto di specificare che in qualità di Gruppo consiliare non abbiamo divergenze con l’attuale Segretario Furri, proposto come Segretario della Lega di Sona da Gualtiero Mazzi in seguito alle dimissioni dell’attuale Consigliere Pesce, che ha svolto un lavoro ottimo a capo della Lega di Sona. L’assenza del Segretario Furri nelle relazioni con gli elettori e il Gruppo consiliare è dovuta soprattutto a suoi problemi personali; è nato un gap che va colmato, lo riconosciamo, ma ci stiamo impegnando.

Avverte dualismi all’interno del partito?

Di Stefano: Assolutamente no. Il nostro partito è unito e gode di un fruttuoso dibattito interno; a Sona è rappresentato dagli elettori leghisti, e tutte le proposte che noi facciamo a livello locale sono in linea con la politica della Lega. Condividiamo idee e proposte anche con Gualtiero Mazzi e Palmarino Zoccatelli che sono esponenti della Lega nel direttivo. Di riflesso della politica nazionale ritengo (anche Pesce e Tortella esprimono parere concorde, NdR) che se oggi ci fossero le elezioni comunali, avremmo molti più consensi. Il voto alla Lega, infatti, è un voto di opinione, non di tesseramento.

Pesce: Si tratta di un problema sofferto da un po’ tutti i partiti oggi: raccogliamo molti consensi sul territorio, ma la gente che si propone per darsi da fare – tesserandosi, quindi, prima come socio ordinario e poi come socio militante – è molto poca.

Di Stefano: Devo, però, fare una puntualizzazione in merito a ciò che avevi scritto nella rubrica.

Prego.

Di Stefano: Se il Segretario Furri si sente di fare i complimenti al Sindaco Mazzi per le nuove scuole a Lugagnano realizzate, credo che si debba circoscrivere il suo intervento a una mera opinione personale. Opinione che noi del gruppo consiliare non condividiamo, ma che è rispettabilissima.

Passiamo ora a una tematica che vede un intreccio continuo di politica e amministrazione: il caso Sun Oil. Consigliere Tortella, lei ha fatto un sopralluogo insieme anche al deputato leghista Vania Valbusa. Ci può dare un aggiornamento?

Tortella: So che l’Amministrazione comunale sta facendo vari incontri in Regione. Il lavoro svolto ha caratteristiche soprattutto tecniche, dato che viene data priorità allo svuotamento delle cisterne, poi seguirà l’attività di bonifica. Ma è ancora tutto in divenire. Con il deputato Valbusa ho dialogo.

Di Stefano: Mi permetto di aggiungere che è nostra speranza che l’attuale maggioranza faccia tesoro dell’esperienza di Bonometti, in quanto tra le sue azioni meritorie vi sono prima l’identificazione e il richiamo di tutte le aziende che hanno conferito liquidi nei silos, poi l’ottenimento di risarcimenti o impegni di rimozione di quanto apportato.

Come Lega di Sona cosa proponete di fare?

Di Stefano: Noi siamo assolutamente disponibili nell’aiutare l’Amministrazione a percorrere la linea adottata da Bonometti durante il suo mandato, e offriamo il nostro contributo e impegno affinché il caso Sun Oil non appartenga solo ad una comunità di 18 mila abitanti, ma diventi un problema regionale e nazionale. Noi non vogliamo appenderci delle medaglie al petto, ma recare in collaborazione con la maggioranza un vantaggio per tutta la comunità.

Pesce: Abbiamo un po’ il sentore che il Sindaco pensi che vogliamo attestarci una vittoria. No. Noi vogliamo solo essere coinvolti maggiormente e collaborare. Una volta che il problema sarà risolto, sarà una vittoria dei cittadini, non della Lega o di Progetto Comune.

Quali sono i principali temi che ritenete doveroso portare all’attenzione della cittadinanza?

Di Stefano: Tra i vari temi che ci impegniamo a portare sul tavolo priorità assoluta per noi è la famiglia; tema che trova un riscontro anche nella mia precedente esperienza amministrativa. Infatti, dal 2004 al 2008 a Sona abbiamo avviato servizi come i libri di testo gratuiti per i ragazzi delle medie, servizi di prelievi gratuiti per i 65enni appartenenti a fasce di reddito basse, l’assistenza domiciliare gratuita agli anziani mentre ora a pagamento, anche per le fasce più deboli, gratuità di farmaci di fascia C. Individuata una linea politico ideologica, è necessario poi tradurla in azioni amministrative.

E come, appunto, indicate o intendete procedere?

Di Stefano: Magari è meglio sacrificare alcune manifestazioni culturali – o, meglio, culturali, ma senza la “C” maiuscola – e ludiche a favore di servizi alla famiglia. Prossimamente presenteremo delle mozioni sui suddetti temi, ma non per fare polemica, ma per sederci a un tavolo. Se le mozioni verranno respinte in maniera acritica, noi in quel caso ci sentiremo costretti a fare una raccolta firme tra la cittadinanza.

Pesce: Noi siamo a Sona l’unico partito rappresentato a livello nazionale, e come tale portiamo esigenze e problematiche che partono dal territorio e che poi raggiungono livelli ben più alti.

Tortella: Un esempio a sostegno di quanto detto da Edgardo sono i numeri sulla natalità: non è un problema solo di Roma, ma anche di Sona, a cui si possono trovare soluzioni amministrative e di comunicazione.

Alcune vostre mozioni sono effettivamente copiate da altri Consigli.

Pesce: Non è il termine giusto. Le nostre sono mozioni condivise, non “copiate”. Condivise da militanti e persone che sostengono gli ideali della Lega, un partito che oggi sul territorio è rappresentato su vari livelli e che, forse, alla maggioranza nel momento del confronto può creare, passami il termine, un po’ di scompiglio.

Tortella: È capitato che la maggioranza parlasse di “ponti”. È sembrata, però, un’espressione di circostanza, dato che più volte abbiamo portato avanti istanze cercando confronto su un terreno comune.

Di Stefano: Il fatto è che ci sono temi che prescindono dall’essere contro o a favore, ma che sono un patrimonio comune, che non hanno bandiera, che sono semplicemente a beneficio della nostra comunità. Il tema della famiglia tradizionale, come viene egregiamente valorizzato e difeso dal Consigliere Tortella, è un tema neutro, né di destra né di sinistra. Io sono a favore delle unioni civili, in quanto penso che la vita privata di ciascun cittadino sia intima e inviolabile. Una cosa, tuttavia, che non condivido è l’adozione a favore delle coppie gay.

Pur dichiarandosi ora a favore delle unioni civili, ricordo che in campagna elettorale affermò che in qualità di amministratore non avrebbe mai celebrato l’unione di due uomini o di due donne.

Di Stefano: Vero. Però tra il non essere ideologicamente contrario e celebrare le unioni c’è una bella differenza.

Tortella: Qui la discussione si sposta su un piano giuridico: lo Stato non misura l’amore, ma difende ciò di cui ha interesse. L’art. 29 della Costituzione è il riconoscimento di qualcosa che c’era già, non una loro invenzione.

Pesce: È un po’ come schierarsi contro il crocifisso nelle scuole: si tratta di un simbolo che rappresenta uno dei valori della nostra cultura, a prescindere dal nostro credo. La difesa dei simboli è oggi un valore importantissimo.

Tortella: Continuando a parlare di valori, penso sia indubbio che i figli rappresentino la base e il futuro della nostra comunità. Senza chiaramente discriminare il pensiero altrui e rispettando la libertà individuale, la mia attività in politica vuole anche tradursi nel cambiare un po’ quella mentalità che vede la maternità con un’accezione quasi negativa.

Su cosa vi sentite diversi rispetto all’attuale maggioranza?

Pesce: Io noto molti formalismi che non condivido: tanti annunci, tanti effetti speciali, tanti tagli di nastro. Cerchiamo di valorizzare il pragmatismo piuttosto che la comunicazione.

Tortella: Una cosa che non ci permette di trovare un denominatore comune su molte cose è che non capiamo come la pensano su alcuni temi a livello valoriale. Si veda la mozione a sostegno della maternità e per la tutela della vita nascente: in quell’occasione non volevamo mettere in discussione leggi del diritto italiano, ma offrire un’informativa in più per la nostra cittadinanza.

Voltiamo pagina. Oggi si attribuisce il successo della Lega soprattutto grazie alla sua battaglia contro l’immigrazione. Una battaglia, però, che fa leva soprattutto sulla percezione dell’”invasione” dello straniero piuttosto che sui numeri effettivi e reali dell’accoglienza. Relativamente alla realtà sonese che opinione avete in merito?

Pesce: Il nostro Comune è, diciamo, un’isola felice, in quanto l’immigrazione – irregolare, s’intende – non si è manifestato in modo selvaggio così come in altri Comuni.

Di Stefano: Oddio, ci sono già stati in passato problemi di immigrazione irregolare, e parecchi casi sono presenti anche oggi – che ne dica l’assessore Bianco –; lo dimostrerò durante uno dei prossimi Consigli comunali. Al di là di questo, durante il primo governo Conte i numeri degli sbarchi sono nettamente diminuiti rispetto al passato, è un dato di fatto.

Appunto: i numeri sono diminuiti, ma si dà comunque enfasi mediatica al fenomeno.

Di Stefano: Ovvio che il cittadino di Sona viene toccato marginalmente dal fenomeno, ma appartiene alla conoscenza di tutti il costo economico per ogni immigrato, pari a 35 euro al giorno, 5 miliardi all’anno. Parliamo di un ammontare di risorse sottratte alle fasce più deboli che non incentiva l’integrazione effettiva, ma va ad alimentare il lucro di cooperative e associazioni.

Ma a Sona?

Pesce: Durante la campagna elettorale lo scorso anno ci siamo opposti alla scelta da parte della maggioranza di portare avanti il progetto SPRAR allargato ad altri Comuni, dato che il numero di immigrati sul territorio sarebbe aumentato. Oggi il problema si presenta in modo diverso rispetto all’anno scorso, dato che, mentre era ministro, Salvini ha nettamente ridotto il costo di 35 euro, e quindi non conviene più procedere su progetti SPRAR o CAS. Attualmente a Lugagnano c’è un CAS. Vedremo come evolverà la situazione in questo caso.

 

Nato nel 1994 e residente a Lugagnano, scrive per il Baco dal 2013. Con l'impronta del liceo classico e due lauree in economia, ora lavora con numeri e bilanci presso una società di revisione. Nel (poco) tempo libero segue con passione la politica e la finanza e non manca al suo inderogabile appuntamento con i nuovi film al cinema (almeno) due volte a settimana. E' giornalista pubblicista iscritto all'ordine dei giornalisti del Veneto.