Lo scorso 22 aprile il Sindaco di Verona Flavio Tosi ha firmato un’ordinanza, in vigore fino al 31 ottobre prossimo, che vieta di svolgere ogni attività di distribuzione di alimenti e bevande nelle aree centrali di Verona: piazza Viviani, piazza Indipendenza, cortile Mercato Vecchio, cortile del Tribunale e piazza dei Signori. La sanzione prevista per le violazioni è compresa tra 25 e 500 euro.
“Come rilevato dalle relazioni della Polizia municipale e da numerose segnalazioni, anche fotografiche, dei residenti – ha spiegato Tosi – queste aree sono divenute negli ultimi mesi zona di bivacco permanente di numerose persone senza fissa dimora, alcune note alle forze dell’ordine e già colpite da provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale. Nella zona è quindi aumentato in modo preoccupante il degrado urbano, con veri e propri accampamenti formati da materassi, resti di cibo, sporcizia ed un crescente pericolo igienico-sanitario dovuto ai bisogni fisiologici di coloro che bivaccano di notte”.
Moltissime le reazioni sconcertate alla notizia dell’ordinanza, come quella del presidente di Emmaus Renzo Fior. “Siamo al paradosso. Non solo in passato sono state fatte ordinanze contro chi chiedeva l’elemosina, oggi si multa, e in maniera salata, chi ha l’ardire di dare da mangiare a chi è nel bisogno; sono d’accordo che ci debbano essere equilibri di civile convivenza. Ma si cercano sempre e solo a danno di coloro che vivono in situazioni di estrema emarginazione e miseria. Si dice che ci sono luoghi abilitati per dar da mangiare ai poveri. Guarda caso sono decentrati, fuori dal contesto cittadino. Come se la miseria non si dovesse vedere perché è un colpo alla nostra incapacità, al nostro perbenismo e al voler a tutti i costi apparire belli agli occhi di chi frequenta la città. Ma ci sono brutture ben più pericolose che dovrebbero essere bandite dal consorzio civile. La bellezza di una città non sta nei suoi giardini, ma nel non avere tuguri come abitazioni né cittadini in miseria. Come cristiano resto fedele alla mia coscienza che mi dice di dar da mangiare a chi ha fame al di là del posto in cui si trova”.
Su questo tema abbiamo sentito un cittadino di Lugagnano, Matteo Mazzi, che da molti anni opera in maniera continuativa come volontario per la Ronda della Carità, l’associazione che quotidianamente assiste, sostiene, soccorrere e si prende cura dei barboni e di tutti coloro che vivono la propria vita ai margini della strada. L’impegno concreto dei volontari è di girare tutte le notti per le strade della città, dove sono soliti accamparsi e dormire i senzatetto, per portare loro un briciolo di affetto, un po’ di calore umano, indumenti e biancheria pulita, delle coperte per coprirsi, un po’ di cibo e di bevande calde, l’assistenza che di volta in volta si rende necessaria. La Ronda ha scelto di andare verso i barboni, di raggiungerli là dove si sono accampati, nei loro nascondigli cittadini, nei loro ripari di fortuna, negli angoli più bui e impensati. E’ un gesto simbolico che vuole esprimere il rispetto e la considerazione umana nei loro confronti. Un altro impegno della Ronda della Carità è sostenere i nuclei familiari poveri, con aiuti concreti come beni di prima necessità: vestiario, viveri, utensili per la casa, ecc.
“Come volontario – ci dice Matteo, a cui abbiamo dedicato un articolo sulla nostra rivista lo scorso anno (CLICCA QUI PER SCARICARE L’ARTICOLO) – posso dire che decisioni come quelle del Sindaco Tosi lasciano molta amarezza, ma non sorpresa. Da sempre sappiamo che una parte della città ci considera brave persone, e ci aiuta, molto, mentre un’altra parte ci considera gentaglia che porta cibo ai topi, favorendo degrado, sporcizia, disturbo della quiete. Il nostro ruolo – spiega il volontario Lugagnanese della Ronda della Carità – è solo e semplicemente quello di raccogliere, preparare e distribuire cibo e vestiario di prima necessità a persone senza fissa dimora o in stato di estrema povertà, che oggi a Verona sono in forte aumento e di tipologia molto variegata. Il fatto che nella realtà l’aiuto vada a molte persone extracomunitarie, ex, e non, tossicodipendenti, ex carcerati, disoccupati… insomma ‘la crema della società’, fa si che una parte di Verona, intellettuale e politica, ci metta in ogni modo i bastoni tra le ruote. Da molti mesi i nostri furgoni sono seguiti dalla polizia locale, il nostro operato fotografato costantemente, i nostri documenti controllati. Per questo motivo in fondo il comportamento del Sindaco di Verona non mi ha colpito per nulla; tra l’altro da anni ci era impedito nella stagione estiva di entrare in centro, quest’anno è stata aggiunta solo l’ammenda. Non dimentichiamoci che Tosi è quello che ha messo i ferri sulle panchine per far dormire per terra i senzatetto… dovremmo quindi stupirci?”.