“New York in punta di piedi”. La mostra fotografica di Monica Cristini racconta una città passo dopo passo

I nostri affezionati lettori ricorderanno, durante la pandemia, la presenza sul sito di una rubrica dal titolo “Il Baco nella Mela”, che raccontava New York attraverso gli occhi di una ricercatrice universitaria, Monica Cristini. La rubrica è ancora presente e vale la pena leggerla.

Monica, che ora vive a Verona ma è nata e cresciuta a Lugagnano, ha vissuto un anno e mezzo nella Grande Mela per sviluppare le sue ricerche teatrali. È laureata al DAMS di Bologna con una tesi sul teatro del Novecento e Contemporaneo e ha proseguito la sua formazione nella ricerca con un Dottorato in Studi Teatrali e Cinematografici, collaborando costantemente con le università di Verona e Bologna. Il suo recente soggiorno newyorkese si lega ad un concorso europeo, vinto qualche anno fa, che le ha dato la possibilità di realizzare il progetto di ricerca chiamato MariBet – La MaMa Experimental Theatre: a lasting bridge between cultures.

I suoi studi si sono concentrati sul Cafè La MaMa, un piccolo teatro fondato all’inizio degli anni Sessanta a New York nell’ambito dell’Off-Off Broadway. La fondatrice di quel teatro è Ellen Stewart, una donna di colore determinata a trasformare un vecchio caffè del Lower East Side di Manhattan in un luogo dove artisti emarginati potessero dar spazio alla loro creatività e al loro pensiero.

Il progetto ha previsto un soggiorno di un anno a mezzo a New York, dal dicembre 2019 al settembre 2021, che si è rivelato diverso da come Monica si aspettava alla partenza, poiché la diffusione del Covid-19 ha sconvolto buona parte dei suoi piani, riducendo la possibilità di partecipare ad alcune esperienze fondamentali per il suo lavoro, come assistere a spettacoli ed incontrare esperti dal vivo.

La pandemia però non le ha impedito comunque di osservare e conoscere la vita dei newyorkesi, che ha spesso immortalato con la macchina fotografica e raccontato nella rubrica su questo sito. Ora l’esperienza di vita e ricerca a NY diventano una mostra fotografica.

“La mostra – racconta Monica Cristini al Baco – è un evento che nasce dal bisogno di trasmettere anche a chi non è esperto qualcosa di MariBet. Non sono una fotografa, uso una reflex, e la maggior parte delle foto le ho scattate con un banale ed economico cellulare. Ho pubblicato sul mio profilo FB i miei reportage di New York per più di un anno ogni settimana, talvolta quotidianamente, e un po’ alla volta si è creato un gruppo di amici e conoscenti che ha cominciato a seguire assiduamente i miei pellegrinaggi, e a chiedermi di continuare a condividere i ritratti della città”.

Sopra, Monica Cristini. Qui e sotto, scatti newyorkesi di Monica.

“Quelle scelte per l’esposizione sono immagini particolari – continua la dottoressa Cristini -. Prima di tutto perché ritraggono una NY inusuale, deserta o quasi, tranquilla. Alcune catturano angoli poco conosciuti, estranei ai turisti, luoghi che ho avuto la fortuna di visitare grazie alla mia amica e coinquilina AnnAliki, che mi ha accompagnato con entusiasmo a scoprire la Grande Mela. Sono immagini particolari anche perché restituiscono la ‘mia’ New York: i luoghi in cui ho vissuto e i quartieri in cui ho lavorato. ‘Mia’ anche perché quando si vive in una città tanto esotica, alla fine si vedono cose che chi la visita da turista non nota”.

“Per esempio – prosegue – mi sono innamorata dei cornicioni dei vecchi palazzi, dei giochi di luce sulle vetrate, della varietà di volumi sui tetti, e così sono nate le foto di ‘New York col naso in su’. Inoltre mi sono lasciata affascinare dalle particolarità dei diversi quartieri, soprattutto di Brooklyn, dove ho vissuto per la maggior parte del tempo, nei quali ogni cosa parla della cultura della gente che ci vive e dell’etnia di provenienza. Il titolo dell’esposizione è ‘New York in punta di piedi’ perché ho conosciuto la città poco alla volta, passo dopo passo, entrando con curiosità e rispetto in luoghi sconosciuti che mi hanno raccontato, anche se indirettamente, di culture, usanze e costumi diversissimi tra loro anche se, tutto sommato, ‘dietro l’angolo’. Questa mostra non è dunque un’esposizione di fotografie artistiche, né tecnicamente perfette, anzi. La considero un reportage della New York che ho vissuto nel periodo di ricerca come Marie Curie fellow, nel quale vorrei accompagnare il visitatore, per condividere le emozioni vissute nell’ultimo anno, e parlargli in modo indiretto anche del mio progetto”.

La mostra fotografica “New York in punta di piedi”, patrocinata dal dipartimento di culture e civiltà dell’università di Verona, si tiene presso il “Laboratorio delle Armonie” in via S. Procolo 1/B a Verona da sabato 2 a sabato 9 luglio, dalle ore 10 alle 18, escluso il lunedì, con ingresso gratuito.

L’inaugurazione è prevista sabato 2 luglio tra le 16,30 e le 18. Monica sarà presente ogni pomeriggio, dalle 15, per incontrare chi vorrà conoscerla e dialogare con lei, in uno reciproco scambio di pareri e impressioni.

Nata a Verona nel 1977, si è diplomata al liceo classico e ha conseguito la laurea in Lettere presso l'Università di Verona. Sposata, con due figli, insegna Lettere presso il Liceo Medi di Villafranca. Lettrice appassionata, coordina il Gruppo Lettura della Biblioteca di Sona.