Il problema è di quelli seri, ha une dimensione mondiale e da qualche anno affligge pesantemente anche i produttori del nostro territorio. La questione della morìa dei kiwi sbarca oggi a Sommacampagna con un convegno che si annuncia particolarmente importante, anche per le presenze previste.
Il convegno, dal titolo “Apparato radicale e sostanza organica presente nei frutteti. Problematiche dell’actinidia”, si tiene al mercato ortofrutticolo di Sona e Sommacampagna di via Cesarina alle 18.30 ed è rivolto ai frutticoltori e a tutti gli operatori del settore.
Al tavolo dei relatori alcuni esperti del Centro di ricerca per la frutticoltura di Roma e della Fondazione Agrion Piemonte. Con loro gli agronomi Alessio Giacopini e Massimo Vincenzi.
Davide Neri, professore associato di Arboricoltura al dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Politecnica delle Marche e direttore del centro di frutticoltura del Crea di Roma, parlerà dell’apparato radicale in relazione alla sostanza organica presente nei frutteti.
La Fondazione Agrion porterà l’esperienza delle alternative colturali di successo in Piemonte, rifacendosi al vero tracollo economico che ha colpito quell’area geografica a causa della malattia che fa avvizzire le piante di kiwi, la Psa.
Per capire la vastità del problema basta indicare che la morìa dei kiwi ha già colpito mille dei tremila ettari di produzione in provincia di Verona, con un danno per gli imprenditori agricoli che complessivamente raggiunge i cento milioni di euro.
Della vicenda ci eravamo già occupati lo scorso aprile, quando il Comune di Sona, assieme ai Comuni di Pastrengo, Sommacampagna, Villafranca, Valeggio, Bussolengo, Pescantina, Lazise, Mozzecane e Castelnuovo, aveva chiesto alla Regione del Veneto il riconoscimento di calamità naturale proprio per fronteggiare questa vera e propria emergenza.
Lo scorso ottobre AVEPA Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura aveva completato la mappatura delle aziende veronesi investite dal problema. L’auspicio è ora che il Ministero dell’Agricoltura e la Regione del Veneto possano arrivare a stanziare un solido contributo per aiutare la aziende agricole coinvolte a superare questo momento difficilissimo.
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