Mi accoglie nel suo salotto, in un bel appartamento nel centro di Lugagnano. La stanza è ricca di quadri e foto alle pareti, la libreria trabocca di libri, le classiche tende bianche avvolgono le finestre. Maria Rosa Parolin ha 54 anni, è nata a Schiavon (VI) e si è trasferita da Torino a Lugagnano nel 1992, insegna matematica in una scuola primaria di Verona ed è la sorella del nuovo Segretario di Stato Vaticano, l’Arcivescovo Pietro Parolin (nella foto con Papa Francesco) o meglio Don Piero, come lo chiama lei.
Mi racconta della sua famiglia?
Siamo tre fratelli, Pietro (58 anni), io e Giovanni (45 anni). Nati e cresciuti a Schiavon, vicino a Marostica, dove abita ancora mamma Ada (85 anni). Siamo sempre stati una famiglia molto unita ed affettuosa e così ricordo anche i miei genitori, una coppia molto affiatata. Purtroppo papà è morto in un incidente automobilistico, insolito a quei tempi, quando avevo solo 5 anni ma lui, per me come per Pietro, è stata una figura incisiva e decisiva. Era molto credente, siamo una famiglia credente, di sicuro è stato fondamentale per la scelta di mio fratello.
Come è stato avere un fratello che intraprende la carriera ecclesiastica? Come avete affrontato la sua scelta?
Quando Pietro ha scelto di entrare in seminario non è stata una sorpresa per nessuno di noi. Già da piccolo giocava a fare il prete, si vestiva di nero e fingeva di celebrare la messa coinvolgendo noi fratelli, cugini ed amici. Quando in parrocchia si organizzavano processioni o rappresentazioni religiose Pietro era sempre in prima fila. Si era persino così distinto nel catechismo da essere premiato a Roma con un gruppo di bambini. E’ come se la vocazione fosse innata in lui. Significativo anche che con lui si sono maturati circa quaranta alunni ma solo lui ha preso i voti ed è stato ordinato sacerdote nel 1980.
Mi racconta qualcosa della vostra infanzia?
La morte di papà è stata molto destabilizzante per Pietro, aveva solo 9 anni, e l’entrata in seminario è slittata alla fine della terza media. Ha frequentato il liceo classico al Seminario Maggiore di Vicenza e si è poi laureato in Diritto Canonico a Roma, dove è iniziata la sua carriera diplomatica. La sua nunziatura apostolica inizia in Nigeria e poi in Messico. Nel 2009 viene nominato nunzio apostolico in Venezuela, anno in cui viene anche ordinato arcivescovo. Frequentare il seminario significava starci tutto l’anno, si tornava a casa per le Feste e in estate. Ricordo che ogni due settimane andavamo con mamma a trovarlo in questo silenzioso istituto enorme, a passeggiavamo tra gli archi del cortile, e poi ci fermavamo nella stanza dei colloqui. Io ero piccola, mi sentivo in soggezione. Quando Pietro tornava a casa facevamo cose normali, lunghi giri in bicicletta, mangiavamo il gelato, stavamo con gli amici, non ricordo un avvenimento particolare.
La scorsa estate Papa Francesco lo ha voluto al suo fianco come Segretario di Stato. Ma chi è Pietro Parolin?
E’ don Piero, lui è prima di tutto un sacerdote. Gli altri titoli sono il contorno della sua missione. E’ un uomo sereno, che sa stare insieme alle persone, di qualsiasi età o di grado sociale. Non giudica, ascolta e sa dare consigli, è facile confidarsi con lui. Mantiene i rapporti con gli amici, quando può incontra i malati. E’ un uomo di fede. Il 6 ottobre ha celebrato messa a Schiavon e non ho mai sentito tanta partecipazione come quel giorno. La Chiesa gremita, un paese in festa, si respirava felicità e serenità. La chiamata di Papa Francesco è stata una bellissima sorpresa inaspettata, inaspettata anche per lui. La sua nunziatura lo ha messo a duro confronto con la povertà, inoltre la situazione in Venezuela è molto difficile, allora ancora più tesa sotto la guida di Chavez. Oggi sta bene ed è pronto a ricoprire il meritato ruolo che lo aspetta. Custodisce nel cuore il calore umano e la profonda fede che ha trovato in sudamerica.
Discute mai con suo fratello di fede?
No, ci vediamo così poco che quando abbiamo la possibilità di stare insieme non ci addentriamo in discorsi così impegnativi. Io sono credente e oggi più di ieri sono soddisfatta di quello che la mia famiglia mi ha dato. Ci teniamo stretti i pochi momenti che possiamo stare tutti insieme e adesso sarà sempre più difficile. Quest’anno io e Don Piero siamo andati all’Ikea a fare spese, aveva bisogno di scaffalature per i libri. Abbiamo trascorso la giornata lì e ci abbiamo anche pranzato. E’ stato bellissimo, è un episodio di noi due che non dimenticherò mai, sono stata benissimo.
Prima di salutarci Maria Rosa prende una foto dal mobile, una candida cornice bianca custodisce uno scatto del 12 settembre 2009, Papa Benedetto XIV nomina arcivescovo Don Piero. Mi dice “Eccoci tutti insieme, tutta la famiglia. Un momento emozionante, straordinario” .
La Scheda
Il ruolo del Segretario di Stato, Primo Ministro della Città del Vaticano
Il Cardinale Segretario di Stato, ufficialmente Segretario di Stato di Sua Santità il Sommo Pontefice, presiede la Segreteria di Stato della Santa Sede di Roma, il più antico e rilevante dicastero della Curia romana. Dal pontificato di Innocenzo X (1644-1655) il segretario è sempre stato un Cardinale. Il cardinale segretario di Stato, come responsabile delle attività politiche e diplomatiche della Santa Sede, è il primo ministro della Città del Vaticano. Termina il suo mandato col pontefice che lo ha designato. Il 30 agosto 2013 Papa Francesco, accettando le dimissioni del cardinale Tarcisio Bertone, ha nominato nuovo segretario di Stato l’Arcivescovo Pietro Parolin, nunzio apostolico in Venezuela. Parolin ha assunto l’incarico il 15 ottobre 2013. Solamente due segretari di Stato non erano italiani: lo spagnolo Rafael Merry del Val y Zulueta (1903-1914) e il francese Jean-Marie Villot (1969-1979). Quest’ultimo è sinora anche il segretario di Stato che ha servito il numero più alto di Pontefici regnanti, tre: papa Paolo VI che lo nominò, e i successori Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II che lo confermarono. Tre segretari di Stato sono stati successivamente eletti Papi: papa Alessandro VII (Fabio Chigi) nel 1655; papa Clemente IX (Giulio Rospigliosi) nel 1667;papa Pio XII (Eugenio Pacelli) nel 1939.