“Meglio quello di Moletta, di Bonometti o di Mazzi?”, la campagna elettorale a Sona attraverso i risotti

“Però il risotto a San Giorgio in Salici dell’altra sera era migliore di quello di Lugagnano di tre giorni fa”. Così, con queste parole, stamane alcune signore di una certa età commentavano in un bar del territorio la campagna elettorale in corso (e ormai terminata) a Sona.

Tra un cappuccino ed una brioche, le signore disquisivano, con parecchio gusto e sicura competenza, della qualità dei vari risotti, quasi sempre ed inevitabilmente “al tastasal”, che nel corso degli ultimi giorni e delle ultime settimane si sono potuti gustare nei vari appuntamenti offerti dai tre candidati Sindaci e dai tre schieramenti che si presentano al voto domenica 10 giugno.

E quindi stamattina a quel tavolino era tutto un confrontarsi sulla qualità (e sulla digeribilità) dei tanti momenti culinari offerti dalle sette liste. “Il risotto che ho mangiato a Palazzolo era forse troppo asciutto ma saporito”, “quello a Lugagnano era mantecato al punto giusto”, “quello a Sona non era eccezionale, ma le dosi erano spettacolari”. E così via.

Un vero tripadvisor in livrea sonese, con tanto di valutazioni e stelline, del tutto slegato dalla politica e dai temi dal territorio e, invece, completamente concentrato sull’offerta enograstronomica proposta dai tre candidati Sindaci a margine dei loro appuntamenti elettorali.

Una discussione animata e competente, che faceva tra l’altro intuire anche una certa dose di nomadismo gastronomico-politico di queste signore lungo il nostro territorio, alla ricerca del risotto perfetto.

D’altra parte lo stesso Otto von Bismarck, il Cancelliere di Ferro, nelle sue memorie scrive che “Meno le persone sanno di come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte”. Perché quindi stupirsi di questo desiderio di comparare i risotti elettorali?

Ma alla fine, vi chiederete, quelle signore chi votano domenica? Moletta, Bonometti o Mazzi? Alzandosi dalla loro colazione, tra un bacio sulla guancia ed un arrivederci alla prossima, la posizione è stata unanime: “Comunque vada, le bollette alla fine dovremo continuare a pagarcele noi”. Evviva i risotti.

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.