Si è rivelata una serata movimentata e dai toni accesi quella organizzata dall’Amministrazione comunale di Sona tenutasi il 5 dicembre, presso la Sala Civica di San Giorgio in Salici. Un incontro che avrebbe dovuto fare chiarezza sul problema della carenza dei medici di base e fornire risposte chiare e concrete sul tema della sanità sul nostro territorio.
Questo era ciò che si aspettavano i numerosi cittadini che hanno presieduto all’incontro svoltosi alla presenza del Sindaco Gianluigi Mazzi, del Vicesindaco Gianmichele Bianco, dell’Assessore alla sanità ed igiene pubblica Elena Catalano, dell’Assessore alle farmacie comunali Monia Cimichella e della Consigliera Katia Rigo. Tuttavia l’impressione che si è avuta è che non sia stata centrata fin da subito la questione cardine.
L’Amministrazione ha destinato parecchio tempo agli interventi sulla situazione generale della medicina di base, tralasciando il nocciolo della questione e creando in sala un clima di tensione crescente.
Lo stesso Sindaco aveva affermato all’inizio dell’incontro che le soluzioni al problema sarebbero state fornite solo nel corso di un secondo incontro che l’Amministrazione ha preventivato di organizzare. E che la serata in corso aveva il solo scopo di spiegare come funzionassero le dinamiche che sottintendono alla chiamata di un medico di famiglia, e di far comprendere agli abitanti “che non è compito dell’Amministrazione scegliere il medico condotto o indicare in quale paese questo debba andare”, come affermato dallo stesso Sindaco. “Capisco che ci sia la necessità di agevolare certe condizioni per raggiungere il medico, ma non quelle di determinarne la figura. Bisogna chiarire che se i medici non vengono non è per colpa del Sindaco che non li contatta”.
Una premessa che si discosta da quanto riportato dal dottor Gaspare Di Stefano, Consigliere leghista, appena una settimana prima, durante l’incontro organizzato dai gruppi di minoranza Lega e Progetto Comune. Il Consigliere aveva infatti spiegato di aver ricevuto dal dottor Barbieri dell’Ulss 9 un elenco di alcuni medici di famiglia che hanno ancora posti disponibili per nuovi pazienti, medici che lavorano nello stesso ambito territoriale a cui appartiene Sona e che si sarebbe potuto contattare per sondare la loro disponibilità a venire a San Giorgio.
A dar voce alla precaria situazione regionale riguardante la mancanza dei medici sono stati, durante la serata organizzata dalla maggioranza, il dott. Frapporti segretario provinciale F.I.M.M.G. di Verona, la dottoressa Coffele direttore f.f. U.O.C. Cure primarie del Distretto 4, il dott. Barbieri responsabile amministrativo U.O.C. Cure primarie del Distretto 4, il dott. Zoccatelli medico ed amministratore del Comune di Trevenzuolo ed il dott. Turrini promotore di esperienza della Cooperativa di medici di Peschiera.
I presenti si aspettavano però di ricevere delle risposte su San Giorgio, mentre gli interventi della prima parte della serata non hanno riguardato direttamente la frazione, ma hanno offerto una panoramica più generale sui problemi attuali e le prospettive future della medicina di base.
Il fatto che il Sindaco Mazzi, che anche per il suo ruolo di Presidente della Conferenza dei Sindaci dei trentasette Comuni dell’AULSS Scaligera conosce molto bene la materia, abbia ad un certo punto abbandonato l’assemblea non ha certo facilitato le cose. La tensione dei presenti, stanchi di sentire parlare di questioni generali anziché del problema specifico di San Giorgio, ha iniziato infatti ad essere evidente poco dopo che lui se ne è andato, e gli amministratori rimasti in sala non sono riusciti ad impedire che il clima emotivo della serata si surriscaldasse.
Il momento di svolta dell’incontro è stato quando il dott. Gaspare Di Stefano, dalla prima fila in cui era seduto per assistere all’assemblea, ha preso la parola svelando una novità di cui gli amministratori di maggioranza non avevano ancora dato conto.

Ed è in tale momento che i cittadini hanno appreso, per voce del medesimo dottore, che l’ambulatorio di San Giorgio in effetti non chiuderà, in quanto dal primo gennaio è previsto l’arrivo della dottoressa Antonietta Pellone, già medico di famiglia a Castelnuovo. La dottoressa prenderà quindi il posto proprio del dott. Di Stefano, il quale aveva già da tempo comunicato il suo pensionamento.
Tra lo sgomento e l’incredulità generale finalmente si è arrivati all’epilogo di una vicenda che ha interessato molti pazienti. Per quale motivo tale notizia non sia stata data subito, a inizio serata, non lo si comprende. Vicesindaco Bianco e Assessori hanno lasciato che fosse il Consigliere della Lega a farne parola.
Per quanto riguarda invece la possibile chiusura del dispensario farmaceutico il Sindaco prima di lasciare la sala ha fatto sapere che “sono stati fatti diversi bandi a livello regionale, ma sono andati deserti. Così si è optato per la soluzione del dispensario, ovvero di una farmacia ridotta. Ad oggi, chi gestisce questo dispensario ha chiesto di interrompere questa attività nei primi mesi del 2020 a causa di una problematica economica”.
Mazzi ha spiegato che, nel caso in cui il dispensario dovesse effettivamente chiudere e non vi fosse nessun altro privato disposto a portare avanti l’attività, due potrebbero essere le strade da percorrere. La prima riguarda la possibilità di subentrare al posto del privato, gestendo la struttura farmaceutica attraverso la società del Comune Farmacie Sona S.R.L, già proprietaria della farmacia comunale della Grande Mela. La seconda riguarda la consegna gratuita dei farmaci a casa dei pazienti residenti a San Giorgio, fino al momento in cui non si troverà un’altra soluzione.
Il dottor Di Stefano, leggendo un’e-mail inviata al Sindaco dalla Dott.ssa Lanza, attuale titolare del dispensario farmaceutico, ha però fatto sapere che lei sarebbe disposta a portare avanti l’attività se il Comune valutasse la possibilità di azzerare il canone di affitto e partecipare alle spese. A questo proposito va considerato che per legge il Comune è obbligato a valorizzare il suo patrimonio immobiliare, e la concessione gratuita di un immobile comunale può comportare il rischio di un danno erariale, a meno che non sia giustificata da ragioni di utilità sociale per la comunità.
È stata una serata ricca di colpi di scena, compreso uno scontro molto duro tra il Vicesindaco Bianco e il Dott. Di Stefano, scontro che ha stupito soprattutto per i toni usati da Bianco che è addirittura arrivato ad invitare Di Stefano a lasciare la sala, ricevendo la contestazione dei cittadini presenti. Ma è stata anche una serata che ha lasciato la percezione che sia mancato qualcosa, come una maggiore sintonizzazione con i reali problemi del cittadino da parte dal Vicesindaco e degli Assessori presenti.
La questione non è certo conclusa ma molto è stato detto. Si attendono nuovi risvolti.