Mazzi giura sulla Costituzione: “sarò il Sindaco di tutti”. Ma l’opposizione lo attacca

Se stessimo parlando di una commedia, invece che di una seduta del Consiglio comunale, potremmo definirla una rappresentazione in due atti. Perché proprio in due atti ben distinti si è divisa la prima seduta del nuovo Consiglio comunale di Sona, uscito dalle urne del voto dello scorso 10 giugno.

Venerdì 29 giugno già prima delle 18 era grande il fermento in sala consigliare a Sona. La prima seduta, ogni prima seduta, ha sempre molto il sapore del primo giorno di scuola. Tra chi quell’aula la bazzica ormai da tempo e quindi si muove con la disinvoltura del padrone di casa e chi, invece, ci mette magari piede per la prima volta e quindi osserva tutto con l’attenzione del neofita.

Ad aprire la seduta nelle vesti di Presidente del Consiglio comunale temporaneo, in quanto Consigliere anziano, è Corrado Busatta.

I banchi della maggioranza.

A sedere nei banchi della maggioranza sono Paolo Bellotti, Tatiana Bonetti, Corrado Busatta, Lara Castioni, Giuseppe Crea, Arianna Gambini, Katia Rigo, Orietta Vicentini e Mattia Leoni.

Negli scranni della minoranza, invece, cinque Consiglieri dello schieramento di Flavio Bonometti: Gaspare Di Stefano, Edgardo Pesce, Nicolò Ferrari, Antonella Tortella, oltre allo stesso Bonometti. Il sesto Consigliere di minoranza è Maurizio Moletta.

Nei posti riservati alla Giunta, oltre al Sindaco Mazzi e al Segretario Comunale, il Vicesindaco Gianmichele Bianco e gli Assessori Monia Cimichella, Elena Catalano e Roberto Merzi. Assente alla prima seduta, come curiosamente successe anche cinque anni fa, l’Assessore Gianfranco Dalla Valentina.

Dopo l’appello e un nodo procedurale sulla compatibilità del Consigliere Pesce, che andrà risolto con un approfondimento, si è passati all’elezione del Presidente e del Vicepresidente del Consiglio Comunale.

Il Presidente proposto dalla maggioranza è Leoni, e sul suo nome è arrivata anche la convergenza di tutta la minoranza. Quindi Leoni è stato eletto Presidente portandosi a casa tutti i voti del Consiglio, tranne un voto andato a Busatta.

I banchi della minoranza.

Più combattuta la figura del Vicepresidente. La maggioranza si è orientata, come nella passata legislatura, sulla figura del Consigliere di minoranza Moletta, che si è autocandidato. Mentre tutto lo schieramento di Bonometti ha proposto il Consigliere Pesce. Alla fine il voto ha rispecchiato le posizioni dichiarate e Moletta ha ottenuto la Vicepresidenza. A questo punto Leoni, camicia bianca e travolto da una bella emozione, ha preso posto al centro del Consiglio comunale prendendo pieno possesso della sua presidenza.

Momento centrale della seduta è stato sicuramente il giuramento del neo Sindaco sulla Costituzione, l’esecuzione dell’inno nazionale (peccato per il volume che l’ha reso quasi impercepibile) e quindi il discorso di insediamento del nuovo Sindaco.

Un Gianluigi Mazzi molto formale anche nel vestire e ancora più emozionato di cinque anni fa, ha esordito proprio parlando della sua commozione nell’assumere nuovamente questo incarico. “Tutto è diverso da cinque anni fa – ha spiegato Mazzi – ora so bene cosa mi aspetta, e i cittadini mi conoscono”. Il Sindaco, che ha ricordato come fosse dagli anni ottanta che a Sona non avevamo una riconferma di un Sindaco uscente, ha poi accennato alla campagna elettorale, indicando come “i cittadini non si sono fatti distrarre dai finti problemi creati ad arte, non hanno votato con la pancia ma con la testa. Dobbiamo essere fieri di Sona e del nostro bellissimo territorio, e lavoreremo per dare sempre più al nostro Comune l’importante ruolo che merita”.

Sindaco, Giunta e Presidente del Consiglio comunale

Mazzi è ha poi stigmatizzato fortemente l’atteggiamento dei tantissimi cittadini, quasi uno su due, che non hanno votato. “A Sona in termini di affluenza abbiamo avuto il risultato più basso di tutta la provincia veronese, un dato sul quale è necessario riflettere”.

Mazzi ha quindi ringraziato gli altri due candidati Sindaci, Bonometti e Moletta, per lo stile tenuto in campagna elettorale e ha ricordato un aperitivo preso assieme, loro tre da soli, al termine del confronto a TeleArena come un momento prezioso. Sono seguiti, come da tradizione, una lunga serie di altri ringraziamenti, dal gruppo ai dipendenti comunali, dagli amici (“anche quelli che mi avevano consigliato di non candidarmi, perché mi vogliono bene”) alla famiglia. Con un ricordo particolare per la nonna di 96 anni che era in sala. Ha poi parlato dei suoi Assessori, “persone che ho scelto per accompagnarmi in questo mandato, persone che dovranno dimostrare il loro valore ogni giorno”. Un forte ringraziamento è stato riservato anche al dimissionario Caltagirone, suo vicesindaco nello scorso mandato, “per la sua rinuncia fatta per il bene del gruppo”.

“A chi è presente questa sera – ha concluso il neo Sindaco – voglio trasmettere la mia gioia e la mia emozione di rivestire questo prestigioso incarico: è un onore ed un orgoglio. Sarò Sindaco di tutti. E’ però necessario che ogni cittadino sia attivo, impegnato e costruttivo. Abbiamo bisogno di meno social e di più presenza reale. Più sarò affiancato dai miei concittadini è più darò il meglio di me. Viva Sona e viva l’Italia”.

Dopo di lui è intervenuto il capogruppo di minoranza Paolo Bellotti, che ha dato il benvenuto ai Consiglieri vecchi e nuovi ed ha rivolto un particolare augurio di buon lavoro al Presidente del Consiglio comunale Leoni, che esce proprio dalle fila dei Consiglieri.

La parola è quindi passata a Maurizio Moletta, che ha tratteggiato le caratteristiche della sua campagna elettorale, basata sul buon senso. “Ringrazio i miei elettori, non è stata una campagna elettorale facile ma mi sono impegnato e sono soddisfatto del risultato”.

Il Sindaco Gianluigi Mazzi.

Microfono quindi al Consigliere di minoranza Nicolò Ferrari, che con i suoi 23 anni è il più giovane a sedere in questo Consiglio. “Vi è una grandissima emozione quando si assume un impegno con tutti i cittadini, sia verso chi mi ha votato sia verso chi non mi ha votato. È un dono servire la Comunità. E’ stata la mia prima campagna elettorale – ha spiegato Ferrari, emozionato ma con la spigliatezza di un veterano – ed è stata un’esperienza esaltante. Ora ritengo sia necessario puntare fortemente sui giovani, e su questo lavorerò molto. Sono molto determinato: non sono un uomo di rottura o di polemiche inutili, lavorerò con impegno sia in Consiglio che nelle commissioni, con il massimo rispetto per le persone e per i ruoli. La politica è una cosa bella – ha concluso, citando anche Kennedy – ed è anche compito nostro riportare i cittadini a credere nelle istituzioni”.

Dopo di lui interventi degli Assessori Catalano e Cimichella (che ha ricordato con molta commozione il fratello Michele, che ha seduto proprio su quei banchi) e del Consigliere di minoranza Tortella.

Quindi la parola è passata a Pesce, Bonometti e Di Stefano. Ed è qui che siamo passati al secondo atto della nostra commedia.

I toni sono a questo punto, infatti, completamente cambiati. A tutta evidenza la minoranza ha voluto con questi interventi dare forte il segno di quale sarà la direzione dell’opposizione che verrà portata avanti. “Senza sconti”, come è stato più volte ripetuto.

Ha iniziato Edgardo Pesce, che è partito dalla bassa partecipazione al voto per arrivare ad un duro attacco alla maggioranza. “Nella scorsa legislatura vi siete limitati a inaugurare lavori e opere progettati da chi vi ha preceduto, ora vedremo cosa saprete fare con le vostre gambe”. Quindi ha parlato di San Giorgio, “che avete nuovamente dimenticato”. Dopo aver citato anche Salvini (“è finita la pacchia”) Pesce ha concluso dichiarando che quella che porteranno avanti “sarà un’opposizione dura ma propositiva”.

La seconda stoccata arriva con l’intervento di Flavio Bonometti. “Noi eserciteremo le nostre piene prerogative di minoranza – ha esordito Bonometti -. Saremo propositivi e riporteremo il Consiglio comunale al centro del dibattito pubblico, mentre per molti di voi si tratta solo di un inutile orpello”. Bonometti ha poi parlato della perdita da parte della maggioranza di Caltagirone, “una situazione che ci fa preoccupare circa la capacità che avrete di gestire l’importante tema dei servizi sociali”. “Proporremo soluzioni che vogliamo condividere con la maggioranza ma se non sarà così andremo avanti comunque. Lavoreremo molto sulle politiche sociali attorno al nostro slogan ‘prima i cittadini di Sona’”. Bonometti ha quindi chiuso il suo intervento facendo gli auguri a Leoni e chiedendogli di essere un Presidente del Consiglio imparziale, “anche se il fatto che avrà delle sue sotto deleghe in appoggio agli Assessori gli renderà difficile esserlo quando si parlerà di materia di cui si starà occupando in prima persona”.

Terza e conclusiva stoccata è stata quella di Gaspare Di Stefano, che esordisce dichiarando che dal punto di vista istituzionale Mazzi sarà anche il suo Sindaco “ma dal punto di vista personale – e qui è arrivato l’affondo – non avrà il mio rispetto perché mi ha attaccato nella mia professione di medico di famiglia, mettendo in discussione la mia correttezza. Mentre io rivendico il mio diritto costituzionale di opinione e di parola”. Di Stefano ha quindi elencato una serie di fatti della campagna elettorale che ritiene siano stati estremamente gravi, annunciando azioni fuori e dentro il Consiglio comunale.

Un attacco molto duro quello sferrato dalla minoranza, e forse inaspettato in una sede – la prima seduta del Consiglio comunale – tradizionalmente più formale e rilassata. Probabile prologo ad un’attività consigliare che si preannuncia da subito assai scoppiettante.

Il Consiglio ha quindi votato le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato dalla maggioranza ed ha provveduto all’elezione della Commissione elettorale.

Poi giù il sipario su questa prima seduta, con le foto di rito e qualche abbraccio. Ora si inizia a fare sul serio.

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.