Dal 29 luglio per l’organizzazione di un evento in un parco pubblico da parte di un’associazione si devono versare al comune 500 euro come cauzione salvo maggior risarcimento. In alternativa alla cauzione, l’organizzatore dovrà esibire una propria assicurazione o diversa garanzia.
Pare che all’origine di questa singolare delibera di giunta del 29 Luglio ci sia il fatto che la notte dopo la “festa della musica” (organizzata da Sona in 4 passi e svolta nel parco Trevisani a Sona il 20 giugno) ci sia stato un furto di 30 irrigatori dall’impianto idraulico del parco.
Una bella mazzata per le associazioni per le quali in genere ci si affanna a prestare loro “attenzione” ma forse ora il significato di quel termine è modificato, nel senso che occorre stare attenti al loro operato.
Nello specifico la delibera di giunta (proponente il Sindaco) votata all’unanimità dai componenti presenti (Pinotti Meri, Vantini Ernesto, Rossi Amedeo e il Sindaco) dice esattamente che:
a) Ogni attività per manifestazioni varie (concerti, rappresentazioni musicali, mostre, commemorazioni, …) svolta all’interno di parchi comunali dovrà cessare entro le ore 24,00 di ciascun giorno; entro lo stesso orario dovrà cessare ogni attività rumorosa;
Alle 00,15 successive un incaricato comunale, ove necessario, provvederà a chiudere i cancelli di entrata, salvo diverso accordo per l’immediato smontaggio delle attrezzature, purché non rumorose;
b) Prima del rilascio della concessione, l’organizzatore della manifestazione dovrà versare, a garanzia del corretto utilizzo dell’area, una cauzione di € 500,00 (cinquecento/00), salvo maggior risarcimento. La medesima verrà restituita previo sopralluogo, da effettuarsi entro il primo giorno lavorativo successivo, con apposita dichiarazione da parte di tecnici del Settore Lavori Pubblici. In alternativa alla cauzione, l’organizzatore dovrà esibire una propria assicurazione o diversa garanzia.
c) Anche le manifestazioni organizzate o promosse dall’Amministrazione Comunale sono soggette a quanto dettato dalla lettera a) ed al sopralluogo, con dichiarazione, di cui alla lettera b).
E’ prassi che un’associazione, se ben organizzata, abbia stipulato un’assicurazione per la copertura di danni a terzi o a strutture provocati dall’opera dei volontari. Ma è altrettanto vero che in generale il danno compiuto da un ospite durante la manifestazione sia a carico dell’ospite stesso.
Inoltre, furti o atti vandalici avvenuti dopo che l’incaricato del comune è venuto a chiudere i cancelli (lettera a), perché devono ancora essere a carico dell’associazione? La delibera recita infatti “La medesima cauzione verrà restituita previo sopralluogo, da effettuarsi entro il primo giorno lavorativo successivo”. Il primo giorno lavorativo successivo dopo un evento tenuto di sabato è lunedì, e ciò significa che i furti avvenuti ad evento chiuso (sabato alle 00:00) e a luoghi chiusi (da un incaricato del comune alle 00:15) sono di responsabilità associativa fino al mattino del lunedì successivo.
Questa delibera è errata nell’applicazione di elementari principi normativi: chi può essere responsabile quando l’attività è chiusa e il luogo è chiuso, se non il comune?
La stessa delibera, scritta probabilmente sull’onda del furto degli irrigatori, al di là del furto, ha anche un costo per il comune: chi paga gli straordinari dell’incaricato che va a chiudere i cancelli sabato notte, o domenica notte? Sono i vigili che lo faranno?
Sono da ritenersi necessari importanti aggiustamenti. In primis la cauzione di 500 euro è davvero elevata per le associazioni; secondariamente, elementari principi di responsabilità diretta ed indiretta sono disattesi; terzo, il costo dell’applicazione di questa delibera potrebbe essere elevato.
Nel caso specifico, che probabilmente ha dato il via libera alla scrittura delle delibera, deve essere chiaro che il parco Trevisani è comunque accessibile anche nelle ore notturne. Non esiste infatti un servizio di apertura e chiusura, e quindi a maggior ragione gli irrigatori possono essere sottratti sempre, indipendentemente dagli eventi organizzati.
La delibera porterà le associazioni a non assumersi questa responsabilità e quindi a non richiedere più l’utilizzo dei parchi pubblici. Bell’effetto davvero.