A breve un’importante novità riguarderà lo stabilimento dell’azienda Matco, collocata in Val di Sona dalla fine degli anni ’60. Quel sito rientra tra le problematiche ambientali del nostro Comune a causa delle emissioni odorose estremamente sgradevoli soprattutto per i cittadini residenti nei pressi della ditta.
Nel dicembre del 2019 il Baco aveva pubblicato un’inchiesta sull’argomento, dando voce ai tre attori coinvolti, cittadini, amministrazione comunale e ditta, al fine di disegnare un quadro preciso della situazione e fornire un’informazione completa e che tenga conto di tutti i punti di vista. Dalle tre interviste traspariva che il tema Matco non fosse un capitolo chiuso sul nostro territorio.
L’importante novità, infatti, enunciata dal Consigliere di maggioranza Paolo Bellotti consiste in un progetto che mira a ridurre le emissioni odorigene. “Il progetto, illustrato dal dott. Alan Tonon, consulente della ditta Matco Srl per le problematiche odorigene, consiste nell’installazione all’interno del camino principale di un post combustore – spiega il consigliere Bellotti durante il Consiglio comunale del 25 agosto – finalizzato ad abbattere i cattivi odori e al recupero termico“.
Di fatto si tratta di una caldaia nella quale vengono convogliati gli effluenti provenienti dagli impianti di aspirazione delle varie macchine e lì bruciati. “Questo processo – continua Bellotti – genera vapore acqueo e anidride carbonica, abbattendo in modo importante l’odore presente negli effluenti“. Il progetto è stato discusso con l’Amministrazione comunale e poi presentato a Provincia e Arpav nella conferenza dei servizi, svoltasi il giorno 29 luglio scorso.
Nell’arco dei prossimi quattro mesi, da settembre a dicembre, periodo in cui sono attive entrambe le linee dell’azienda, verrà attivato un impianto pilota finalizzato a verificare l’efficacia del funzionamento e dei risultati ottenuti. Se gli effetti di abbattimento dell’odore saranno in linea con le previsioni, verrà successivamente installato il vero e proprio impianto.
“Al termine della sperimentazione o in ogni caso non appena saranno disponibili i primi dati – conclude Bellotti – sarà cura della commissione divulgarne i risultati a tutti i cittadini, in accordo con la ditta“.