Matco: il tema odori ancora in primo piano. Il Sindaco Mazzi: “L’amministrazione non è latitante”. Ma la Regione chiede chiarimenti

Torna a riunirsi oggi, dopo circa cinque mesi, la Commissione Consiliare Territorio e Ambiente. Con grande probabilità il principale argomento sul tavolo riguarderà l’attività della  dittaMatco srl in valle di Sona, già oggetto di discussione in precedenti riunioni.

Recentemente abbiamo scritto anche ai cittadini – ha asserito il sindaco Gianluigi Mazzi, durante l’ultimo Consiglio comunale – perché non ci è piaciuto il fatto che considerino il Comune come nullafacente. È una situazione ben presente e percepita; anche noi inviamo delle segnalazioni quando l’odore supera le soglie di tolleranza. Abbiamo, inoltre, fatto fare alla polizia locale dei controlli all’azienda ed evidenziato la situazione anche in provincia. Noi sul pezzo ci siamo – conclude Mazzi – e non vogliamo far passare l’idea che l’amministrazione sia latitante”.

A seguito delle frequenti segnalazioni anche da parte dei cittadini, e anche a seguito di un esposto proposto da una cittadina di Sona in Regione Veneto per presunto inquinamento odorigeno, è stato recentemente inviato al Comune di Sona, alla provincia di Verona e ad ARPAV una richiesta di informazioni sulla Matco da parte della Regione. Nella richiesta si chiede di comunicare i provvedimenti adottati o che si intendono adottare per la risoluzione del problema.

In base alle analisi effettuate è certificato che quegli odori non espongono i residenti a sostanze pericolose, ma resta – e non è irrilevante – il problema del fastidio che in alcuni momenti ha un’intensità assolutamente sgradevole e di cui abbiamo parlato più volte.

La ditta è stata recentemente classificata dall’Ulss 9 Scaligera come “industria insalubre di prima classe”, in conformità di una legge ambientale del 1934. Ciò ha permesso all’amministrazione di chiedere alla Matco il rispetto di alcune prescrizioni, in particolare la trasmissione delle operazioni di manutenzione effettuate agli uffici comunali ogni sei mesi e la comunicazione ogni ventiquattro ore dell’avvio e della chiusura dell’impianto di produzione.

Il tema, pur avendo subito degli aggiornamenti e trascinandosi da anni nel nostro territorio, è, pertanto, ancora molto caldo e attuale.

Nato nel 1994 e residente a Lugagnano, scrive per il Baco dal 2013. Con l'impronta del liceo classico e due lauree in economia, ora lavora con numeri e bilanci presso una società di revisione. Nel (poco) tempo libero segue con passione la politica e la finanza e non manca al suo inderogabile appuntamento con i nuovi film al cinema (almeno) due volte a settimana. E' giornalista pubblicista iscritto all'ordine dei giornalisti del Veneto.