Le prove orali dei tanto discussi esami di maturità si sono concluse. Sebbene sia passato qualche anno dal mio esame di maturità, ho deciso di cimentarmi anche io in una traccia data dal MIUR nella prima prova. Ho scelto la tipologia C2, che collega lo sport, nello specifico il ciclismo, alla società. Per fortuna non sarò valutata, quindi mi permetto di ampliare un po’ il discorso e dunque di raccontare quella che è una storia attuale e soprattutto vicina a noi.
Proprio come Gino Bartali, Mario Mazzola, di Lugagnano, farà del ciclismo un motivo per fare del bene. Dal 12 al 16 di settembre salirà sulla sua bicicletta e percorrerà 500 km, passando per 5 tappe, da Siena a Verona. Il tutto con un solo scopo: correre per donare gioia.
“Ride For Joy” è, infatti, un’iniziativa di raccolta fondi che va a finanziare il lavoro del primo Dynamo Camp esistente in Italia (nella foto sopra), un campo vacanze concepito per bambini e ragazzini affetti da una patologia grave e cronica, principalmente oncoematologiche, neurologiche o metaboliche. L’obiettivo del Camp è quello di offrire gratuitamente un periodo di svago e divertimento, per l’intero nucleo familiare, nella consapevolezza che il vissuto di malattia non è circoscritto al malato, bensì anche ai genitori e ai fratelli sani.

Insieme ad altri trentanove ciclisti, amatoriali e non, italiani e non, Mario partirà il 12 settembre da Siena e raggiungerà Pistoia nella prima giornata. Proprio da lì, il giorno successivo ripartirà alla volta della sede del Dynamo Camp: saranno solamente 27 chilometri quelli della seconda giornata, per permettere poi ai ciclisti di visitare il campo e vedere a cosa è finalizzata la loro corsa. Il terzo giorno raggiungeranno Parma, percorrendo 107 chilometri, poi Baranzate, in 98 chilometri ed infine verso Verona.
“A monte della corsa – ci racconta Mario – ognuno dei ciclisti aveva il compito di raccogliere delle offerte. Ognuno di noi ha un obiettivo da raggiungere, ovvero mille euro, da raccogliere presso amici, conoscenti o anche sconosciuti interessanti a devolvere una somma in beneficenza”.
A supportare Mazzola ci sono parenti e amici, ma soprattutto i compagni di corse del Ciclo Club di Lugagnano Luigi Tezza. Grazie a loro ha raggiunto velocemente l’obiettivo minimo e dopo poco lo ha superato.
“Il fatto di averlo superato mi rende orgoglioso ma non ancora completamente soddisfatto – spiega Mario Mazzola -. Potrebbero esserci altri ciclisti che non sono arrivati alla somma minima prestabilita, perciò mi sento in dovere di raccogliere il più possibile per tamponare eventualmente la loro somma. Soprattutto considerato lo scopo benefico della raccolta fondi.”
È una bella storia la sua, che è importante condividere non solo per supportare la sua raccolta fondi (e per contribuire basta recarsi sul sito del Ciclo Club di Lugagnano www.cicloclublugagnano.it), ma anche per le famiglie che potrebbero trovare utile l’iniziativa Dynamo Camp. Per portare dei momenti di serenità a chi vive nelle difficoltà quotidiane di un vissuto di malattia.