“Manca la progettualità”, scontro in Consiglio Comunale a Sona tra maggioranza e opposizione

Ad inizio del Consiglio Comunale di giovedì 8 aprile chiede subito la parola il Capogruppo di Maggioranza Virginio Moletta: “segnalo un nuovo incidente avvenuto sempre in via Belvedere alla vigilia di Pasqua, dove già ne erano accaduti altri negli scorsi anni. Chiedo all’Assessore competente che si accelleri con le operazioni per mettere in sicurezza quella via, come si era promesso ai cittadini di San Giorgio che avevano chiesto un intervento a seguito di un altro incidente lo scorso anno. Per ora gli incidenti sono stati di lieve entità ma non vorrei che prima o poi succedesse qualcosa di grave”.

Ad intervenire con notevole trasporto é successivamente il Consigliere Mario Boninsegna, sempre di maggioranza, che rivolto al Sindaco chiede “vedo addirittura 18 punti all’ordine del giorno. Non c’è n’erano altri da mettere all’ordine del giorno? E sulla vicenda di via Belvedere non vogliamo intervenire? Oppure devono essere le minoranze a chiedercelo?”.

Viene quindi consegnato il Bilancio di previsione per la doverosa presa visione dei Consiglieri.

Si discute poi di una variante alle norme di attuazione del vigente Piano Regolatore Generale finalizzata, dice l’Assessore Renzo Appoloni (nella foto, tra il sindaco e l’assessore Vantini), “a favorire l’espansione del fotovoltaico a Sona”. Ad intervenire è subito il Consigliere del gruppo misto Gianmichele Bianco che si chiede “come sia possibile che stasera discutiamo di ben cinque varianti urbanistiche senza che nessuno riesca ad avere chiaro il quadro generale della progettualità per il territorio che stiamo portando avanti a Sona. Quello che invece è proprio evidente è che non esiste un progetto, questa Amministrazione non ha un progetto per Sona. E fino a quando non inizieremo a parlare di PAT ma continueremo ad andare avanti a forza di varianti urbanistiche non vedo la possibilità che si metta in campo una vera politica per il territorio di Sona”.

Sulla variante in oggetto invece Bianco sostiene che “in realtà il fotovoltaico c’entra poco in quanto la variante permette semplicemente una maggiore possibilità progettuale a chiunque ne voglia approfittare, indipendentemente dal fatto che poi negli stabili oggetto di variante si posizionino o meno pannelli fotovoltaici. Se ci fosse l’obbligo di inserire pannelli fotovoltaici per chi vuole approfittare dell’ampliamento del 30 per cento della superficie in portici allora la variante avrebbe senso. Scritta cosi fornisce solo maggiori possibilità al progettista”.

Sulla stessa linea di Bianco anche Mirko Ambrosi de L’Incontro, che aggiunge il timore che “questa variante possa essere utilizzata per sanare situazioni di abuso edilizio”. Sulla questione parla anche Giovanni Forlin sempre de L’Incontro, che auspica “il varo del PAT per poter finalmente parlare di progettualità reale sul territorio di Sona”. A replicare a tutti è lo stesso Assessore Appoloni che rivendica l’importanza di fornire ai professionisti maggiori possibilità progettuali.

Il capogruppo del gruppo misto Gianluigi Mazzi porta sulla vicenda la sua opinione. “Non capiamo perchè si sia parlato solo di pannelli fotovoltaici. Se quello è il motivo ispiratore della variante allora ha un senso, se invece è solo uno degli aspetti e la vera motivazione è di concedere una maggiore libertà compositiva sotto l’aspetto progettuale, allora la Variante perde molto, se non tutto, il suo significato”. 

Sul punto va segnalato il silenzio totale e tombale dell’Assessore all’Ecologia Vittorio Caliari. Che evidentemente sul tema del fotovoltaico e delle energie rinnovabili nulla ha da dire. Viene invece rimandata al prossimo Consiglio la variante urbanistica inerente l’area destinata alla sosta in località Cascina San Giovanni a San Giorgio in Salici. 

Si affronta quindi di un’altra variante urbanistica: la rotatoria in località Giacomona sempre a San Giorgio in Salici. La discussione su questa rotonda si era già tenuta nei precedenti consigli comunali e il Consigliere Bianco ricorda che “andiamo ad approvare una rotonda senza sapere quanti camion ci passeranno sopra, come aveva ammesso lo stesso Assessore Vantini. Riterrei quindi che oggi che la questione torna in Consiglio sarebbe stato serio che alcune lacune in merito a dati e previsioni fossero state approfondite”. A lui risponde l’Assessore Ernesto Vantini, che si limita a ribadire di non poter fare alcuna previsione. Anche Gianluigi Mazzi sottolinea la poca serietà di approvare progetti di cui non si sa bene che sviluppi avranno. Concetto ribadito pure da Renato Farina, sempre del gruppo misto, che pur dichiarando che voterà a favore – a contrario del resto della minoranza che si asterrà – in quanto la rotonda almeno toglierà traffico da San Giorgio, sottolinea che “ci si sarebbe aspettati una maggiore e doverosa precisione dall’Assessore Vantini”.

A dire la sua sul tema urbanistico è pure il Sindaco Gualtiero Mazzi, dichiarando che “sul PAT stiamo lavorando e già a maggio porteremo in Commissione PAT la prima parte del lavoro. Nel frattempo stiamo operando per approfittare delle possibilità e delle opportunità che ci offre il mutare della normativa, come nel caso delle varianti di cui discutiamo stasera”.

Ad essere affrontata è successivamente la variante urbanistica che riguarda l’area delle ex scuole elementari di San Rocco. L’Assessore Appoloni spiega come questo passaggio consigliare sia solo tecnico – “per venire incontro alle prescrizioni di una sentenza della Corte Costituzionale” – in quanto della materia il Consiglio si era già occupato. L’area verrà messa in vendita dal Comune a privati. Su quanto sostenuto dall’Assessore interviene il Consigliere Bianco affermando come, da una sua privata analisi di mercato, ha potuto riscontrare che “un privato quell’area la vende al 30 per cento in più. Non si può svendere un’area pubblica”.

Mirko Ambrosi chiede se si sono sentiti i residenti di San Rocco, visto che nel programma elettorale “si era promesso di coinvolgerli sulle decisioni che si prenderanno sulle ex Scuole San Rocco”. A lui risponde il Sindaco sostenendo che quello che si era assicurato ai cittadini di San Giorgio è che i soldi che deriveranno dalla vendita delle ex scuole verranno reinvestiti proprio a San Giorgio. E che il primo problema è quello di portare il gas nella frazione, anche se non sarà possibile comunque realizzare quel lavoro con quanto verrà incamerato dalla vendita.

“I soldi delle frazioni restano nelle frazioni? – si chiede il Consigliere Marco Aldrighetti della Lista Civica L’Incontro – “si tratta di una qualche nuova forma di federalismo addirittura frazione per frazione?”. “Se passa questo concetto – aggiunge Gianmichele Biancoallora vedremo cosa diranno gli abitanti di Lugagnano in merito a quanto realmente viene reinvestito dell’Irpef nella frazione più popolosa. Visti, ad esempio, gli scandalosi marciapiedi presenti sulla via principale. E’ veramente una cosa molto grave quanto è stato affermato in merito a questo accordo”.

Sempre in tema di varianti urbanistiche si tratta poi dell’ampliamento di un fabbricato artigianale in località Canova a Sona.

Interessante è anche la discussione in merito alle modifiche al Regolamento comunale di Polizia mortuaria, modalità di dispersione delle ceneri e istituzione del registro comunale per la cremazione. Con un emendamento al testo proposto dall’opposizione che viene recepito dal Consiglio Comunale.

Si è parlato anche di Protezione Civile, con l’approvazione del Regolamento del Distretto di protezione civile VR 7 “Zona Mincio”. Argomento illustrato dall’Assessore Vantini ma meglio dettagliato dal Consigliere Vittorio Faccioli.

Il Consiglio ha termine arrivati al punto inerente il Regolamento di servizio dell’Asilo nido comunale “Sull’Arcobaleno” di Lugagnano. I restanti argomenti all’ordine del giorno, compresa la mozione per intitolare a Bettino Craxi un luogo pubblico di Sona, vengono rimandati alla seduta di giovedì 29 aprile alle ore 18.30, e successivamente – se non fossero ancora completati – alla seduta di venerdì 30 aprile alle ore 16.

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.