Lugagnano: un flash mob ricorda che per eliminare la violenza sulle donne vanno prima tolti di mezzo i troppi pregiudizi

Quello che si è tenuto ieri presso il centro commerciale La Grande Mela a Lugagnano è sicuramente un evento che verrà ricordato.

Più di 400 persone si sono date, infatti, appuntamento nel tardo pomeriggio per dare vita ad un flash mob di grande impatto visivo ed emozionale. Vestiti neri, rose rosse, un movimento coreografico pensato e realizzato da Marta Boscaini e Sara Compri, assieme ad un numeroso e appassionato gruppo di genitori e cittadini. Uno spiazzante messaggio in movimento finalizzato a colpire come un pugno l’osservatore: per sottolineare l’emergenza del contrasto al femminicidio e alla violenza di genere.

E che ha trovato pieno compimento in un inquietante lenzuolo realizzato da Serena Rossetto che riportava i nomi di tutte le donne uccise in Italia quest’anno per mano di un uomo con il quale avevano un legame. Padri compresi. Di grandissimo impatto anche l’esecuzione dal vivo di “Nessuna conseguenza” di Fiorella Mannoia, per la voce di Elisa Antonelli.

Il flash mob si inserisce in una serrata e importante serie di eventi che in questi giorni stanno caratterizzando il territorio del Comune di Sona. Appuntamenti che sono iniziati con la presentazione del libro “Mai molestin”, sono proseguiti con incontri nelle scuole del territorio e che si concluderanno il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nell’Aula Civica di Lugagnano, dove l’Avvocato Anna Tantini e la Psicologa e Psicoterapeuta Laura Cisario affronteranno i complessi percorsi attraversati dalle donne vittime di violenza in una serata intitolata “Violenza di Genere: perché non lo lasci?”.

Il tema ricorrente di questi appuntamenti è il concetto forte che per arrivare a qualche risultato concreto servono leggi severe ma, soprattutto, un radicale cambio di mentalità. E’ necessario che venga superato il pregiudizio culturale secondo il quale, in fondo, la vittima di una violenza sessuale “se l’è cercata”. In questa direzione è andata la mostra itinerante che sabato e domenica ha percorso Lugagnano, con l’esposizione dei vestiti di alcune vittime di violenza accompagnate dallo slogan “Com’eri vestita?”, un altro dei terribili pregiudizi che come pietre tombali vengono a cadere implacabili e crudeli sulle vittime.

Dietro tutta questa serie di eventi, di cui parleremo ampiamente sul prossimo numero del Baco, vi sta una scelta culturale ed etica forte del Comune di Sona e, soprattutto, dell’Assessore alle Politiche della Famiglia e alle Pari Opportunità Monia Cimichella, che su questa battaglia ha posto tutto il peso del suo assessorato ed il suo personale carisma.

Qui sotto il video del flash mob di Andrea Campalto e alcune foto dell’evento di Mario Pachera.

Nata il 29 gennaio del 1976, parte attiva da sempre nella comunità di Lugagnano, con una breve interruzione per trasferimento a Decimomannu vicino a Cagliari. Ha conseguito la maturità scientifica presso il liceo Galileo Galilei a Verona e attualmente è impiegata in un’Agenzia di Assicurazioni. Sposata e madre di due figli, trova sempre il tempo per dedicarsi alla sua passione, la lettura.