Una brutta, una bruttissima sorpresa quella che si sono trovati tra capo e collo alcuni imprenditori agricoli di Lugagnano nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 maggio.
Una violentissima grandinata ha infatti colpito un’ampia fascia di territorio che, a grandi linee, può essere individuata nell’area che va da Caselle, corte Beccarie, via Binelunghe, inizio di contrada Salvi fino al Cason del Chievo.
E gli effetti devastanti si sono fatti sentire.
Tanti sono stati i danni, sia alle colture a cielo aperto sia a quelle protette dalle reti antigrandine, dove addirittura si è registrata la rottura di qualche palo di sostegno a causa del troppo peso della grandine caduta.
Già dalla forza del vento avevamo capito che si stava avvicinando qualcosa di grosso – spiega al Baco Sonia Cordioli, un’imprenditrice agricola di Lugagnano -. Ed infatti purtroppo le nostre sono state facili previsioni: per quest’anno la produzione è tutta rovinata, a causa di pochi minuti di grandine.
Come si diceva, gli effetti si faranno infatti purtroppo sentire proprio sulla colture, come si può vedere dalle foto. Ad una prima stima, ad esempio, sembra che andrà del tutto persa la produzione di albicocche di via De Amicis. Molti i danni anche alle viti presenti in zona.
Le colture coperte da reti antigrandine hanno ovviamente resistito meglio, ma registrano comunque un danno che, a spanne, può già essere quantificato nella perdita di almeno il 10% della produzione.
Numeri che fanno male e che certo non aiutano la nostra agricoltura in periodi di crisi per il comparto.