Sabato 25 marzo si è svolta a Lugagnano la cerimonia di intitolazione di una via ad Enrico Frassanito, Sottotenente dell’Arma dei Carabinieri. Frassanito, che aveva vissuto nella frazione fra il gennaio 1996 e il maggio 1997, fu vittima di un attentato terroristico in Iraq, a Nassirya, il 27 aprile 2006, quando un ordigno esplose contro una colonna di mezzi dei Carabinieri nel quadrante sud-ovest della città. Rimase gravemente ustionato, e morì il 7 maggio all’ospedale di Borgo Trento, a soli 41 anni.
Il maresciallo, poi promosso a sottotenente ed insignito della Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero, è stato ricordato e commemorato durante la cerimonia che si è svolta alla presenza dell’Arma e delle rappresentanze del Comune di Sona, della Prefettura, della Provincia, della Guardia di Finanza e della ANC – l’Associazione Nazionale Carabinieri.
La mattinata si è aperta con lo schieramento delle rappresentanze e della banda musicale di Sona. Successivamente c’è stato lo scoprimento della targa, ad opera della mamma, la signora Anita Corsi, e del fratello Giuseppe Frassanito, momento accompagnato dalla benedizione del cappellano militare Don Corrado Tombolan.
Dopo la deposizione della corona d’alloro, ci sono stati gli interventi del comandante provinciale dei Carabinieri di Verona, colonnello Francesco Novi, del sindaco di Sona Gianluigi Mazzi e di Giuseppe Frassanito, in rappresentanza della famiglia.
“Sono emozionato. Lo sono perché queste manifestazioni creano il ponte tra cittadini e forze dell’ordine: momenti di conciliazione importanti tra diritto e dovere”, ha detto all’inizio del suo discorso il primo cittadino Mazzi. E ha aggiunto: “La morte di un militare italiano è un lutto che stravolge le fondamenta della nostra democrazia perché significa la morte di chi ha operato per portare il grande cuore dell’Italia nelle missioni di pace, solidarietà, altruismo e collaborazione in aiuto delle popolazioni di Paesi martoriati da regimi totalitari e brutali, oppressori delle libertà che devono essere garantite ad ogni essere umano. Enrico Frassanito ha vissuto per qualche tempo a Lugagnano ed ora, con questa dedica, vivrà sempre con noi e con tutte le generazioni che verranno“.
Si è trattato di un momento significativo che ha reso onore anche a tutti i caduti di ogni guerra, uomini che hanno cercato di costruire un bene fondamentale nella vita di tutti noi.
Nella foto di Gaetano Fattori, un momento della cerimonia.