La Recensione
“Alle donne dico di non sentirsi mai inferiori e di procedere come ho sempre fatto io: combattive, piene di fiducia in se stesse e rispettose di colleghi e o avversari, ma intransigenti di fronte a qualunque sottostima del loro lavoro”.
Queste sono le parole dell’astrofisica Margherita Hack, ma potrebbero benissimo essere anche quelle della protagonista del romanzo d’esordio di Bonnie Garmus, la chimica Elizabeth Zott.
Elizabeth lavora all’Hastings Research Institute in California, un ambiente profondamente maschilista, dove il suo innegabile talento viene svilito e sfruttato, mai riconosciuto e incoraggiato. E’ il 1952 e da una giovane di bell’aspetto in età da marito ci si aspetta che rinunci a lavorare per metter su famiglia, non che pretenda di fare ricerca in campo scientifico e che non abbia peli sulla lingua, ma la schietta e determinata Elizabeth non è disposta a scendere a compromessi e va avanti per la sua strada, nonostante le invidie e le maldicenze sul suo conto.
Solo una persona nel laboratorio sembra considerarla per quello che è, cioè una scienziata appassionata e talentuosa: Calvin Evans, il genio della chimica che tutti ammirano e si contendono, con cui nasce subito un’intesa molto forte, non solo di tipo professionale.
Tuttavia la Zott non è destinata ad una vita tranquilla, al riparo dalle delusioni, e poco tempo dopo si ritrova senza un lavoro e con una figlia da mantenere. Finisce per accettare di entrare in un programma televisivo di cucina, in cui accanto alla preparazione di stufati e minestroni, fa divulgazione scientifica e cerca di incoraggiare le donne a vedere oltre le tendine di pizzo delle finestre delle loro cucine, a credere nelle loro capacità, che non si limitano ad una cena ben riuscita o ad un orlo ben cucito.
Difficile resistere ad un personaggio irriverente e caparbio come Elizabeth Zott, in un romanzo che fa sorridere e commuovere allo stesso tempo, toccando tutti i temi più scottanti legati alle disuguaglianze di genere.
La protagonista vive negli anni Cinquanta del secolo scorso, ma molte questioni, come quella salariale, sono purtroppo oggi ancora aperte. Significativo è in particolare il tema della relazione donne e scienza, visto che la protagonista è una scienziata e fatica ad affermarsi in un ambiente di soli uomini, che non ne riconoscono i meriti e sono pronti ad appropriarsi dei risultati delle sue ricerche senza alcuno scrupolo.
Eppure Elizabeth non si arrende e continua a chiedersi come sarebbe il mondo se tutti gli uomini prendessero sul serio le donne e non le sminuissero, se le donne non accettassero ruoli preconfezionati per quieto vivere, per comodità o per insicurezza.
“Ogni volta che avete paura, ricordate: il coraggio è alla base del cambiamento e il cambiamento è ciò a cui siamo chimicamente destinati. Perciò, quando domattina vi alzerete, prendete questo impegno con voi stesse: basta trattenervi”.
La Scheda
“Lezioni di chimica” di Bonnie Garmus, Rizzoli,2022, pp.464.