Leone Girlanda, 13 anni appena compiuti, è il protagonista di “Tutti a bordo”, film di Luca Miniero uscito nelle sale cinematografiche lo scorso settembre. In questa commedia Leone interpreta Juri, un bambino di dieci anni che dopo l’isolamento dovuto al lockdown è pronto per una vacanza studio con gli amici.
L’idea è di suo padre Bruno, interpretato da Stefano Fresi, che convince la scettica mamma Chiara, interpretata da Giulia Michelini, perché non può che far bene, dopo un anno di pandemia, un viaggio attraverso l’Italia, da Torino a Palermo. In viaggio con loro anche l’inaffidabile zio di Juri, interpretato da Giovanni Storti (Giovanni del trio Aldo, Giovanni e Giacomo).
Ma ecco l’imprevisto: mentre i due adulti sono distratti, il treno dei bambini parte senza di loro. Inizia così una corsa contro il tempo per arrivare alla meta prima che qualcuno si accorga del terribile errore.
Due viaggi paralleli lungo l’Italia con la presenza di altri nomi di successo come Carlo Buccirosso, nei panni dello zelante controllore, ma anche Massimo Ceccherini e Alessandro Besentini (Ale e Franz).
Leone vive a Verona ma ha uno stretto legame con Lugagnano, paese di residenza dei nonni materni. Il nonno Giordano Cicala è il tesoriere degli Alpini, ed è proprio grazie a lui che ho potuto incontrare Leone.
Quando è iniziata la tua passione per la recitazione?
Non c’è stato un momento preciso in cui ho deciso di studiare recitazione. Mi è sempre piaciuto interpretare. Lo facevo già da piccolo, ad esempio quando leggevo i libri per i miei compagni. Sono molto estroverso e quando avevo cinque anni ho assistito a uno spettacolo inaugurale della scuola teatrale SpazioMio, in Corte Salvi, e ho iniziato subito a frequentare lì i primi corsi, poi mi sono spostato al Teatro Nuovo e adesso seguo i corsi di Emanuela Morozzi e di Maria A. Listur alla Artes Produzioni.
Di solito i bambini preferiscono praticare attività popolari, condivise con gli amici, tipo il calcio. Non ti è mai sembrato strano fare un’attività così di nicchia?
Assolutamente no. Quando voglio fare una cosa la faccio, punto. Non fa niente cosa ne pensano gli amici o se non è alla moda. L’importante è che piaccia a me anche quando magari non mi viene benissimo. Suono la chitarra, faccio equitazione, mi piace cantare: queste sono le cose che mi piacciono.
Immagino che sia stato impegnativo un set itinerante per l’Italia. Quanto sono durate le riprese?
Sì, è stato molto impegnativo. Le riprese sono durate due mesi e mezzo. Valigia sempre pronta, accompagnato da mamma o dai nonni. Giornate intere di riprese, arrivavo alla sera stanchissimo. Un’esperienza però meravigliosa sia per me che per loro. Per me era la prima esperienza cinematografica, avevo fatto delle pubblicità ma sono due cose diverse.

Come hai fatto a conciliare la scuola con un impegno così?
All’inizio ero felicissimo di saltare tre mesi di scuola dopo però mi è mancata, mi mancavano i compagni e la mia routine. Le scuole Stimate hanno sempre supportato con grande entusiasmo questo mio progetto e si sono adoperate perché riuscissi a girare il film e a studiare. Alla fine delle riprese ho dovuto impegnarmi molto, anche tre verifiche di recupero a settimana, ma sono riuscito a ottenere buoni risultati.
Presumo che prima di ottenere la parte tu abbia dovuto sostenere un provino.
Ho sostenuto cinque provini prima di avere la parte. Anzi a dire il vero mi ero proposto per Lorenzo, un altro personaggio secondario, ma al terzo provino il regista ha voluto vedermi anche nella parte del protagonista, ho studiato al volo il copione, ripetuto il provino e alla fine sono stato scelto proprio per interpretare Juri.
Il cast del film è ricco di nomi importanti, com’è stato lavorare con attori di quel calibro?
Il primo giorno di riprese ero emozionatissimo, mi sono sentito minuscolo vicino a quei giganti ma presto mi sono trovato a mio agio e stavo bene sul set cinematografico. Ho avuto la fortuna di vivere questa esperienza con altri miei coetanei, altri sette bambini che interpretano i miei compagni di viaggio, sicuramente questo mi ha agevolato.
Com’è il dietro le quinte? Papere, ciak si gira, imprevisti…
Effettivamente certe scene vanno ripetute perché c’è l’errore ma i ciak non sono a raffica. La ripresa si interrompe, si fa pausa, si ripassa, sistemano i capelli, i costumi e si ripete la scena. Sul set c’è sempre tantissima gente, ognuno con la sua funzione, anche in spazi ristretti come un vagone del treno ma quando si guarda un film non lo si percepisce. Imprevisti sì, a volte, soprattutto meteorologici. Immancabilmente, quando il meteo dava bel tempo pioveva improvvisamente tantissimo e il lavoro si interrompeva.
Come mantieni la concentrazione e come ti prepari alla parte? Hai un metodo tuo personale?
Mah, non saprei. Leggo il copione più volte, ripasso ogni volta che posso. Ho la fortuna di avere una buona memoria ma per il resto vado d’istinto.
Quando hai visto il film per la prima volta cosa hai provato? Ti sei piaciuto?
Non è stata organizzata una prima per noi del cast quindi la prima volta l’ho visto al cinema con la mia famiglia e con i miei due migliori amici. Ero imbarazzato. Avevo paura che non fosse bello, di non piacere. Ma tutti mi hanno fatto i complimenti e mi hanno rassicurato. Poi l’ho rivisto con tutta la classe e con altri amici, ancora preoccupato di non piacere ma per fortuna il film ha riscosso successo anche tra loro.
Sì, ma tu? Ti sei piaciuto?
Sì, è stata una grande soddisfazione rivedermi però sono anche autocritico. Qualche scena l’avrei rifatta.
Ci sono altri progetti in realizzazione?
Sì, ma non posso dire molto. E’ un film fantasy avventuroso, il mio genere preferito. La trama mi interessa, è nelle mie corde, e mi piacerebbe davvero tanto farne parte.
Invece il sogno nel cassetto? Dove vorresti arrivare?
Vorrei girare un film con Tom Holland. Credo sia l’attore più famoso al momento che ha l’età più vicina alla mia. Su YouTube guardo le riprese e il dietro le quinte dei suoi film, mi piace anche quando interagisce tra un ciak e l’altro, proprio come persona. Vorrei proprio conoscerlo e lavorare con lui.
Forse è solo una mia impressione, ma questo ragazzo è così esuberante e deciso che credo sentiremo ancora parlare di lui. Che dire Leone, in bocca al lupo per il tuo futuro.