Lega e Progetto Comune di Bonometti hanno presentato negli scorsi giorni una mozione al Presidente del Consiglio comunale di Sona per chiedere, a seguito della nota vicenda della Diciotti e della richiesta di autorizzazione a procedere verso Salvini, che il Consiglio comunale stesso esprima “piena solidarietà al Min. Matteo Salvini sostenendolo pienamente nella propria azione politica”.
A Sona non siamo nuovi a iniziative di Amministratori, di singoli Consiglieri comunali o dell’intero Consiglio, finalizzate a dire la propria sui grandi temi nazionali e internazionali.
Senza andare a scomodare gli anni Ottanta e Novanta, quando addirittura i nostri Consiglieri comunali si confrontarono a lungo sul tema se battezzare o meno Sona quale “Comune denuclearizzato”, pensando forse in questa maniera di direzionare le scelte governative in tema di nucleare o di relazioni internazionali, la storia recente è costellata di discussioni del tutto estranee alle logiche di un’amministrazione locale.
Come quando nel 2001 la Giunta Tomelleri deliberò in merito all’evidentemente imprescindibile “Adesione del Comune di Sona alla 4a assemblea dell’Onu dei popoli (8-14 ottobre 2001) – progetto ‘adotta un popolo’ e alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi (14 ottobre 2001)”.
Oppure come quando nel 2005 il nostro Consiglio comunale dibattè molto, ed infine approvò, una mozione “rivolta al Governo italiano perché si attivi per l’oscuramento di un ‘gioco’ su pagina web slovena offensivo della memoria delle foibe”. Da ritenere, quindi, che al Governo servisse assolutamente il parere di Sona per sapere come muoversi.
Senza dimenticare la volta che nel 2010, in occasione dell’anniversario del decimo anno dalla morte di Craxi, fu presentata dal Consigliere Pantano del PDL una mozione, poi ritirata, per intitolare una “Via o Piazza o altro luogo di pubblico interesse a Bettino Craxi”. Argomento sicuramente centrale per i destini Sonesi.
Oppure come quando, nel 2011, il Consiglio comunale di Sona con Sindaco Gualtiero Mazzi, dopo ampia e profonda discussione approvò una mozione “a sostegno del Governo Berlusconi e dell’improrogabile approvazione del federalismo fiscale”. Iniziativa non nuova in quanto già nel 2009 la lista civica di minoranza “L’Incontro” aveva presentato in Consiglio una mozione “a sostegno della proposta di legge statale in materia di finanza pubblica e per l’attuazione del federalismo fiscale”. Evidentemente senza Sona in Italia di federalismo fiscale non si sarebbe proprio potuto parlare.
Per arrivare quindi ai giorni recenti, quando nel luglio del 2017 la Giunta del Sindaco Gianluigi Mazzi ha votato una delibera di “Approvazione dell’ordine del giorno presentato dalla Federazione Provinciale Coldiretti di Verona per un commercio libero e giusto e per un’Europa libera dal CETA”, pensando forse di influenzare – da Sona – l’accordo di libero scambio Unione Europea-Canada approvato dall’europarlamento qualche mese prima.
E queste solo per citarne alcune. Insomma, di amministratori locali con il vano desiderio di intervenire ed influire su vicende nazionali ed internazionali ne abbiamo sempre avuti. E torniamo ad averne oggi, con l’invito ad esprimere “piena solidarietà al Min. Matteo Salvini sostenendolo pienamente nella propria azione politica”. Iniziativa che, forse, renderebbe felice Salvini ma che certo c’entra poco con il lavoro di un Consiglio comunale.
Il nostro commento, come nei casi precedenti, rimane quindi lo stesso.
E’ cosa doverosa che la Giunta e il Consiglio comunale di Sona si applichino e si impegnino con tenacia, profondità e competenza sulla vicende e sui problemi strettamente legati al territorio del nostro Comune, che certo non sono pochi e che sicuramente non sono semplici. E che su questi temi decidano e deliberino. Per questo abbiamo eletto i nostri rappresentanti locali e per questo loro hanno assunto l’incarico importante di Consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza, di Assessori e di Sindaco. Per questo esistono Giunta e Consiglio comunale.
Le vicende nazionali ed internazionali e gli appoggi politici lasciamoli fuori dal Consiglio e riserviamoli all’azione – legittima e realmente importante per il dibattito pubblico – dei singoli cittadini, dei vari partiti e dei vari movimenti, anche sul territorio.