In questi giorni di grandi preoccupazioni per il conflitto in corso, e con le iniziative di solidarietà che si stanno moltiplicando anche sul nostro territorio, pubblichiamo una riflessione di Nora Cinquetti, rettore dell’università popolare di Sona, sul coraggio e sulla tenacia buona che stanno dimostrando le mamme ucraine in questi frangenti terribili.
Il mio pensiero di questi giorni è sulle immagini e sulle notizie presenti a tutte le ore in tutte le nostre tv sulla guerra Russia-Ucraina: madri e nonne con bambini piccoli in cammino verso la sopravvivenza.
Quasi tutti i bambini portano con sé un giocattolo, una bambola, un orsetto di peluche, un gioco di legno. Le madri “sapienti” hanno permesso ai figli di portare con sé “qualcosa di bello” dalla loro casa ormai lontana e dal tempo di una pace ormai perduta. Quando possono fare delle soste o trovano ospitalità in un rifugio antiaereo, le madri estraggono dai loro zaini dei piccoli quaderni, fogli, matite, e distribuiscono questi beni preziosi ai loro figli affinché possano disegnare e scrivere qualche parola.
Bambini e bambine si dedicano a questa attività con grande impegno e, accovacciati ai piedi stanchi delle loro madri, sembrano ritrovare la calma, la tranquillità. Le madri confermano, a chi le intervista, che basta un foglio, una matita, una sosta e i loro bimbi si calmano, si svagano, pensano ad altro, almeno per un po’. I loro occhi cambiano espressione, non più sbarrati sull’oscuro ignoto ma concentrati solo sul momento presente, insieme a qualche amico che condivide i loro passi.
Il sapere delle donne si trasforma ed evolve così nel pensiero creativo di un saper-fare davvero efficace e approda infine ad un saper-essere pieno di umanità, coraggio e resistenza.
Nora Cinquetti