Le elezioni nazionali del 25 settembre e le prossime mosse sulla scacchiera politica locale

Le elezioni di domenica 25 settembre sono state probabilmente le più inedite della storia della nostra Repubblica: dopo una campagna elettorale balneare, durante una guerra alle porte dell’Europa, in un crescendo di tensioni geopolitiche (e del nucleare), nel mezzo di una crisi energetica e di una fiammata di inflazione, e senza dimenticare una recessione in arrivo. Tutto questo dopo due anni di pandemia, emergenza sanitaria, chiusure, depressione psicologica e sprofondo (e rimbalzo) dell’economia.

L’esito del voto, cristallizzato nello scenario politico nazionale e internazionale, merita di essere sviscerato anche a Sona, attribuendone un peso e un filtro in vista delle elezioni comunali dell’anno prossimo. L’eco delle ultime elezioni aprirà qualche scenario anche sulla scacchiera politica locale, nonostante la forte componente civica (e non partitica) presente sul nostro territorio.

L’enorme bacino di voti raccolto dal centrodestra alle ultime elezioni politiche (oltre il 60%, di cui 38% FdI, 14% Lega e 8% FI) ha di fatto creato un vuoto d’aria tra i partiti sul territorio: molti consensi per il partito di Giorgia Meloni, ma scarso (anzi, nullo) attivismo locale, nemmeno sui social; il circolo sonese di Fratelli d’Italia, infatti, nato poco più di un anno fa, ma assolutamente assente su temi concreti e problemi del nostro Comune, ha ancora poco (pochissimo) tempo per presentarsi alla cittadinanza con dei nomi, un programma e una visione del nostro territorio, pena la credibilità del gruppo stesso.

Una svolta, tuttavia, potrà provenire dall’area leghista, dato che a breve si terranno i congressi provinciali: al di là dell’attività tra i banchi dell’opposizione in consiglio comunale, il vuoto d’aria sopracitato potrà (forse) essere riempito con il nome di un candidato o con la formazione di una lista, in grado di trainare una coalizione di centrodestra, come auspicato nell’intervista sull’ultimo numero del Baco da Gualtiero Mazzi, ex sindaco e oggi segretario della Lega di Sona (nella foto di Mario Pachera).

Il vuoto d’aria, al momento, non è totalmente riempito neppure da Verona Domani, un gruppo civico che alle scorse elezioni a Verona ha appoggiato il sindaco uscente Federico Sboarina, connotandosi in un’area politica di centrodestra e assumendo il ruolo di lista civica di supporto. A Sona il gruppo, capitanato da Mattia Leoni e Nicolò Ferrari, l’uno (ancora) sui banchi della maggioranza, l’altro (stranamente) all’opposizione, recentemente ha deciso di aprire la propria campagna elettorale per le elezioni dell’anno prossimo, ma senza dare indicazioni su candidature o eventuali coalizioni.

Certo, una scelta di metodo assolutamente legittima, ma che si colloca in un contesto in cui non tutti i fattori sono sotto la stessa luce, ma ciascuno di questi costituirà un peso elettorale specifico.

Il primo fattore, come confermato da due fonti tripla A del Baco, riguarda un certo deflusso di nomi (di una certa esperienza, politicamente parlando) dal gruppo di Verona Domani: qualcuno ha preso, dunque, un’altra strada, vuoi per (poco probabili) divergenze sui contenuti del programma proposto, vuoi per una (possibile) inconciliabilità sull’affidamento di ruoli.

Il secondo riguarda, come abbiamo già scritto nella rubrica Volpi e Leoni dell’ultimo numero del Baco, il loro eventuale ruolo all’interno di una coalizione; la risposta “confrontarsi sui contenuti con gli altri candidati” inizia a suonare politicamente corretta: sono disposti a sostenere un candidato sindaco estraneo al loro gruppo? E quale ruolo assumerebbero di fronte a un ipotetico centrodestra unito?

Il terzo e ultimo fattore sarà la mossa sulla scacchiera politica del sindaco Gianluigi Mazzi: da una parte, infatti, scegliere di concedere un’apertura a Verona Domani per Sona si scontrerebbe inevitabilmente sulla designazione di Gianfranco Dalla Valentina come candidato sindaco; d’altro canto, evitare di tenere il piede in più scarpe e dare un’indicazione (chiara ed esplicita) del suo successore all’interno del suo gruppo consentirebbe di sbrogliare la rumorosa e intricata matassa di ipotesi e chiacchiere, ricomporre la sua leadership e gestire la crisi (di comunicazione) all’interno della sua maggioranza dopo il comunicato di Paolo Bellotti, capogruppo (e non certo portavoce) di PerSona al Centro.

Perché, come accade in politica, o la crisi è pilotata o chi la apre viene pilotato dalla crisi.

Per conoscere tutto sul prossimo voto a Sona consulta la sezione speciale del nostro sito dedicata alle elezioni amministrative 2023.

Nato nel 1994 e originario di Lugagnano, scrive per il Baco dal 2013. Con l'impronta del liceo classico e due lauree in economia, ora lavora con numeri e bilanci presso una società di servizi. Nel (poco) tempo libero segue con passione la politica e la finanza e non manca al suo inderogabile appuntamento con i nuovi film al cinema (almeno) due volte a settimana. E' giornalista pubblicista iscritto all'ordine dei giornalisti del Veneto.