Come abbiamo raccontato, improvvisa e sconcertante è arrivata qualche giorno fa la notizia della ristrutturazione di agenzie e sportelli del Banco Popolare, con la chiusura degli sportelli di Sona e Palazzolo. Notizia che giunge dopo la chiusura negli scorsi mesi di agenzie di altre banche a Lugagnano, di cui pure abbiamo parlato.
Viene da pensare che o la comunità di Sona si è impoverita, o le banche hanno fatto un inserimento territoriale con valutazioni sbagliate oppure il sistema bancario ha perso il connotato di “Impresa Sociale” e si sta chiudendo su se stesso per salvarsi.
Io non credo a un impoverimento della Comunità di Sona, pensando ad esempio alla piccola frazione di San Giorgio con due agenzie di BCC che non mostrano segni di crisi come confermato anche da loro importanti dirigenti e dai correntisti, non solo di San Giorgio, che non è una isoletta ma una parte importante della comunità di Sona.
Una lettera di rammarico per quanto avvenuto, inviata qualche giorno fa dagli imprenditori e commercianti del paese di Sona al Sindaco di Sona e ai vertici della Banca – e di cui il Baco ha potuto prendere visione – è una ulteriore conferma che la chiusura di agenzie sembra dovuta più a difficoltà di valutazione di alcune banche, speriamo all’interno di un sistema complessivamente solido.
Il territorio (imprese, commercianti, associazioni, singoli cittadini) ha bisogno di sentire la “vicinanza” degli Istituti di Credito, ha bisogno di sentirsi soggetto attivo e non funzionale agli investimenti di alcune banche. Scelte sbagliate rischiano di impoverire tutti.
Le banche devono tornare, pur nella necessità di organizzarsi in una economia di scala a livello concorrenziale di area vasta, ad essere “Impresa Sociale” e sviluppare i principi di mutualità, solidarietà e località accompagnando il correntista nella gestione dei propri beni.
Quando ci avviciniamo a un servizio, e quello della banca è uno dei più delicati, forse dobbiamo essere più attenti al valore etico del servizio offerto. Il “bene comune”, che è la vera ricchezza di una comunità, deve essere rispettato da tutti, anche dalle Banche.
Un’ulteriore riflessione deve, a mio avviso, essere fatta sulla continuità abitativa di Sona e Palazzolo che fatica ormai a differenziare le due frazioni e gli interventi sulla fornitura dei servizi, anche del Comune, devono tenere conto di questo sviluppo, banche comprese con l’inserimento delle loro agenzie.
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