Quel grande giornalista sportivo che era Gianni Mura, scomparso lo scorso anno, raccontava spesso quello che gli aveva confidato un famoso allenatore argentino: “Metto in campo benissimo i giocatori, il guaio è che poi si muovono”. Ecco, sta molto in questo la capacità di creare gruppo, nello sport come in ogni attività della vita, compresa la politica.
Un gruppo è necessariamente ben più della somma delle individualità che lo compongono. L’equilibrio tra le caratteristiche e le capacità di ogni componente e il ruolo di ciascuno in rapporto agli altri è delicatissimo, e difficile da trovare. Quando il gruppo funziona può raggiungere qualsiasi risultato, quando non gira può essere composto da campionissimi ma il rischio di finire fuori rotta è più di un’ipotesi.
Una squadra di calcio non può essere formata da soli centravanti e fantasisti. Servono anche il portiere, i difensori e un buon mediano. Soprattutto un buon mediano, perché senza mediani non si va da nessuna parte.
L’assessore Roberto Merzi è un mediano, senza dubbio alcuno. Non ha il genio del fantasista, del numero 10, e non ha la capacità di risolvere le partite della punta di razza. Ma sa fare il suo mestiere, che è quello di essere affidabile nei compiti che gli sono assegnati, di lavorare sottotraccia con impegno nelle sue deleghe di competenza senza dover necessariamente usare i fuochi d’artificio ad ogni risultato raggiunto, di saper coltivare un rapporto corretto e positivo con i cittadini di Sona senza dover ogni volta improvvisare qualche tragedia greca.
Ogni organizzazione ha bisogno di gregari di livello, che assicurano al gruppo di andare avanti. Uscendo dalla metafora calcistica, è ovvio che un sindaco di grandi qualità sia amministrative che politiche che personali è garanzia di tenuta e di successo di un’amministrazione, ed è certo che un assessore con grandi visioni serve a proiettare un Comune oltre i limiti nei quali naviga. Ma senza assessori e consiglieri che poi assicurino lavoro e qualità sul territorio e quotidiana ed affidabile gestione dell’ordinario, i progetti, grandi o piccoli che siano, non possono mettere i piedi a terra.
In un mondo di politici – a tutti i livelli, dal nazionale al locale – che millantano con effetti speciali doti che non hanno, le sue sono qualità preziose. Per il gruppo. La forza di Merzi è proprio l’affidabilità nel quotidiano. Che nasce dalla consapevolezza di non essere un fuoriclasse della politica e, soprattutto, di non volerlo essere a tutti i costi. Nasce dal ritenersi un buon mediano, dote che per chi scrive è tra le più alte a cui aspirare nella vita. Perché richiede consapevolezza, lavoro e rigore personale.
“Chiunque può giocare bene in posizioni migliori, ma per essere un buon giocatore è necessario anche giocare bene in posizioni peggiori”. Lo diceva Emanuel Lasker, matematico e scacchista tedesco, campione del mondo di scacchi dal 1894 al 1921. Valeva allora, vale oggi. Anche a Sona.