l posizionamento negli scorsi giorni degli archetti metallici a protezione della pista ciclabile di Lugagnano ha suscitato molti commenti nella frazione, con anche riflessi sui social come – ad esempio – un’accesa discussione nata nel gruppo presente su Facebook “Sei di Lugagnano se…”.
In parecchi a Lugagnano hanno espresso la propria soddisfazione per un provvedimento atteso per mettere in sicurezza la pista (e per impedire il parcheggio selvaggio), ma non sono mancati anche alcuni dubbi sulla loro funzione e sul loro utilizzo.
Per capire come stanno realmente le cose abbiamo interpellato l’Assessore alle Manutenzioni e all’Arredo Urbano Gianfranco Dalla Valentina, che in prima persona si è occupato della realizzazione di questo progetto.
“Mi segnalano qualche perplessità a proposito della delimitazione con gli archetti della pista ciclabile di Lugagnano. – esordisce l’Assessore -. In premessa voglio evidenziare che per questa Amministrazione l’obiettivo principale è quello di mettere in sicurezza un percorso frequentato quotidianamente da centinaia di nostri ragazzi e che presentava vere è proprie situazioni di pericolo legate al parcheggio selvaggio ed al fatto che fosse a senso unico di marcia”.
“Questo comportava – prosegue Dalla Valentina – che i ragazzi finivano per far un dribbling tra le auto in sosta vietata sulla pista, oppure tra quelle che correttamente marciavano sulla corsia, mettendo in pericolo sia loro stessi che le autovetture. Pertanto, considerata anche l’ampiezza della carreggiata, si è pensato di confluire entrambi i sensi della ciclabile su un unico percorso protetto. La scelta degli archetti, già adottata in tutti i Comuni limitrofi, è consigliata in presenza di strade a senso unico, con velocità massima di 30 km/h e quando vi è una forte permeabilità, ovvero un forte passaggio pedonale tra i due lati della strada. Se si fosse messo un cordolo, questo avrebbe costituito elemento di maggior pericolo per pedoni e ciclisti, come era accaduto già qualche anno fa con parecchi incidenti”.
“La pista ciclabile così realizzata, è larga mediamente mt. 2,50, a parte qualche breve tratto che si riduce a mt. 2,00 come consentito dalla normativa, ed è adatta ad essere percorsa in entrambi i sensi di marcia. In alcuni tratti – spiega l’Assessore – non sono presenti gli archetti per garantire un regolare accesso dalle strade laterali o dalle proprietà private. La parte carrabile non scende mai al di sotto dei mt. 3,50, garantendo un normale deflusso di ogni tipo di veicolo”.
“Per garantire una maggior sicurezza a ciclisti, pedoni e veicoli, si sono fatte anche modifiche alla segnaletica, vedi il caso dell’attraversamento pedonale di via don Fracasso, spostato a destra per consentire una maggior visibilità. Sicuramente se durante l’utilizzo si evidenzieranno situazioni deficitarie – indica Dalla Valentina – vedremo di migliorare la segnaletica, sia orizzontale che verticale. Sul fatto poi che qualche commerciante segnali che i propri clienti non hanno luogo dove sostare, vorrei evidenziare che questa modifica viabilistica non tocca aree di parcheggio, bensì una strada e una pista ciclabile, salvo che non mi si dica che prima veniva utilizzata quest’ultima come parcheggio privilegiato”.
“Come detto in premessa per noi l’obiettivo principale è la messa in sicurezza dei ragazzi sulle biciclette. Detto ciò – termina l’Assessore all’Arredo Urbano – abbiamo però anche posto attenzione alle altre situazioni che si vivono sulla strada principale, vedi il mercato e la sfilata dei carri di carnevale. Per questo motivo tutti gli archetti posati sono rimovibili con una chiave speciale, pertanto verranno tolti prima dell’inizio del mercato e rimessi dopo la pulizia, garantendo la normale fruizione di tutti i banchi o lo svolgimento della sfilata di carnevale”.
Per chiudere va segnalato che, nonostante i nuovi dissuasori, in questi giorni si registrano ancora casi di autovetture incredibilmente parcheggiate di traverso tra un archetto e l’altro (come nella foto sopra), e di ciclisti che si disinteressano bellamente della pista ciclabile e se ne vanno per la corsia delle auto.
A dimostrazione che, come spesso accade, ciò che manca maggiormente è proprio il senso civico.