La notte di capodanno che ci siamo appena messi alle spalle ha portato una serie di polemiche per i classici botti, a seguito di un post del Comune di Sona che, pur non emanando alcuna ordinanza di divieto come i Comuni vicini, aveva inviato su Facebook i cittadini a “NON giocare con i botti durante le feste. Gli animali anziani possono morire per infarto, quelli selvatici, come gli uccelli, spaventati, possono schiantarsi contro alberi, muri o pali. Cani e gatti di casa terrorizzati fuggono e si perdono finendo spesso investiti dalle auto. Pensiamoci”.
Ma in realtà i problemi sono arrivati anche da un altro fronte. Durante la notte tra il 31 dicembre 2018 ed il primo gennaio 2019, infatti, una serie di lanterne cinesi fatte partire da vari punti del territorio, sono poi ricadute, accese, creando pericolo in alcune aziende agricole, per la presenza di paglia, legna o di reti antigrandine. Con i contadini costretti a passare la notte a vigilare per scongiurare il pericolo di incendi.
Segnalazioni di pericoli si sono avute soprattutto in alcune zone di Palazzolo, ma anche il resto del Comune è stato interessato da questo fenomeno. Situazioni che si sono verificate anche nei territori limitrofi del villafranchese.
I contadini spiegano come sia un fenomeno che ormai si ripete da tempo. Tanto le lanterne vanno infatti bene al mare, dove si spengono poi nell’acqua senza creare problemi, tanto invece possono essere pericolose in zone come le nostre dove ci sono campi abbandonati, reti antigrandine, fienili e depositi di legna.
Tra l’altro quella del lancio delle lanterne cinesi è una pratica che può essere eseguita solo su autorizzazione della pubblica autorità. Il loro lancio deve, infatti, ottenere l’autorizzazione prevista dall’articolo 57 del Testo Unico delle Leggi di pubblica sicurezza, che regolamenta l’accensione dei fuochi d’artificio. Con multe e, nei casi più gravi, addirittura l’arresto.