“La vita è un dono”. La donazione degli organi nelle parole di Maurizio, dopo due trapianti in due anni

Abbiamo incontrato Maurizio Recchia, classe 1961, originario di Caselle, che da qualche anno vive a Lugagnano con la moglie Elisabetta Pavoni e la figlia Noemi.

La sua non è una storia comune, semplice o scontata.

“Dopo un lungo cammino su un tortuoso percorso pieno di insidie e sofferenze durato anni ci racconta Recchia ho raggiunto senza non poche difficoltà il traguardo di una vita con un futuro migliore.”

Maurizio ha combattuto un’aspra battaglia: due trapianti di fegato in due anni. “Molti anni fa da ragazzo fui convolto in un incidente stradale con conseguente amputazione del piede, e da allora ho sempre avuto una salute instabile.” Maurizio venne sottoposto a parecchie trasfusioni, ma dopo qualche anno queste si rivelarono la causa principale di un danno irreversibile al fegato. “Dopo diversi anni di monitoraggio presso l’ospedale Sacro Cuore di Negrar entrai in lista trapianto, dato che il mio fegato non reagiva più alle cure. In seguito, però, la mia situazione acquisì stabilità, soprattutto grazie al lavoro svolto dai dottori Antonio Tomba, Alberto Masotto e Renzo Montanari.”

Dopo nove anni la situazione si fece critica e il quadro clinico precipitò: “Nel settembre del 2014 entrai di nuovo in lista trapianto, e il 19 dicembre dello stesso anno fui operato presso il Polo Chirurgico Confortini di Borgo Trento, a Verona.”

Prosegue Recchia:I primi quindici giorni dopo l’intervento mi sembravano irreali: mi sentivo un altro e benedicevo ogni giorno il mio donatore.” L’euforia si rivelò essere fugace: gli esiti del trapianto non furono quelli sperati e il calvario riprese: “A causa del mal funzionamento delle vie biliari si creò un danno anche agli altri organi che, a lungo andare, iniziarono a perdere le loro funzionalità. Sono stato ricoverato quattordici volte, ogni ricovero durava circa un mese. Le forze mi stavano lasciando giorno dopo giorno, non ce la facevo più: prurito insistente e dolori mi tormentavano ogni giorno, anche di notte.”

I medici hanno tentato con varie operazioni e terapie di far riprendere al fegato la sua funzionalità, ma con scarsi successi. “Ho conosciuto l’eccellenza, la professionalità e l’umanità dei mediciafferma con convinzione, orgoglio e commozione Recchia:Quando vedi un medico che, stringendoti la mano, ti guarda con occhi lucidi e ti incoraggia anche quando le probabilità di successo sono poche è una sensazione che non si può descrivere.”

L’unica alternativa rimasta fu il secondo trapianto: “Fu un brutto colpo: il secondo trapianto è ad alto rischio, c’è una probabilità di successo del 50%. Fui operato nella notte del 15 novembre dell’anno scorso.”

A Maurizio è stata donata la vita una seconda volta, grazie all’eccellente lavoro svolto dall’équipe del dottor Umberto Montin. “Ringrazio con tutto me stesso e con tanta umiltà i medici che mi hanno assistito in questi anni, quando la mia vita era appesa a un filo e la sofferenza era molta.” Segue un momento di silenzio. Poi, con commozione Maurizio afferma: “Un pensiero va a chi ora non è presente, ma che ha donato se stesso e che ama senza fine il prossimo: il donatore. A lui va un eterno ringraziamento, poiché ha riportato gioia nella mia famiglia, ha ridonato un futuro sereno a tutti noi e mi ha permesso di avere una seconda possibilità di vivere.”

È importante possedere la consapevolezza e la conoscenza relativamente alla donazione degli organi. Conclude Maurizio: “Sono passati circa tre mesi dall’intervento, e dopo vari controlli ed esami posso affermare che sto bene. Spero che questa mia testimonianza possa essere uno stimolo per la donazione degli organi: informatevi sull’argomento mediante i medici o sul sito internet www.aido.it (dove A.I.D.O. sta per Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule). La donazione è un gesto d’amore in grado di ridare speranza, vita e luce a chi non ha alternative.”

Nato nel 1994 e residente a Lugagnano, scrive per il Baco dal 2013. Con l'impronta del liceo classico e due lauree in economia, ora lavora con numeri e bilanci presso una società di revisione. Nel (poco) tempo libero segue con passione la politica e la finanza e non manca al suo inderogabile appuntamento con i nuovi film al cinema (almeno) due volte a settimana. E' giornalista pubblicista iscritto all'ordine dei giornalisti del Veneto.