La protesta e le istituzioni: Una riflessione su un volantino sbagliato

Sono consapevole di porre sul tavolo un argomento impopolare, ma ritengo che un giornale – per quanto modesto e limitato come il Baco – debba tentare di analizzare quanto accade nel territorio di cui si occupa con la maggiore apertura mentale possibile. Dando voce – quando possibile – a tutte le opinioni e a tutte le posizioni in gioco.

Sulla vicenda del ritiro del Certificato di Prevenzione Incendi della scuola elementare di Lugagnano abbiamo ampiamente scritto su questo sito, e della materia tratteremo anche sul prossimo numero del Baco in uscita tra qualche giorno. Abbiamo cercato di fare la cronaca della vicenda ed ampio spazio è stato dato anche alla giusta e condivisa protesta dei genitori.

Che non possono assistere passivamente al progressivo degrado delle strutture scolastiche del nostro Comune. Siamo quindi convinti che la protesta sia legittima, e che sia necessario che l’Amministrazione Comunale fornisca soluzioni immediate e concrete a questo problema, senza trincerarsi dietro risposte di comodo che non sono più accettabili.

Quello che però non condivido – e la prima persona che uso non è casuale ma voluta in quanto, come è giusto che sia, differenti sono le posizioni anche all’interno di questa Redazione – è il volantino distribuito da alcuni genitori in questi giorni ed il cui testo riportiamo nel dare la notizia della convocazione del Consiglio Comunale di domani sera.

Non lo condivido in quanto si tratta – così come ci è stato inviato – di un volantino anonimo e che pertanto non può essere direttamente imputato a chi l’ha ideato. Che gli autori si possano comunque conoscere è altro discorso, ma correttezza vuole che un volantino rechi stampata l’indicazione delle persone che ne sono gli estensori. E non per motivi solo ed esclusivamente legali, ma soprattutto perché il confronto democratico presuppone la possibilità di interloquire con chi si pone su posizioni differenti dalle nostre.

E soprattutto non lo condivido per il tono. Nel momento che si chiamano alla mobilitazione in Consiglio Comunale i genitori con frasi come “chi lo desidera può portare striscioni e mezzi di disturbo” si dimostra purtroppo di avere una misera considerazione delle istituzioni, che devono essere sempre rispettate, chiunque le rappresenti. Ne va della tenuta democratica dell’intero sistema.

Il Consiglio Comunale è il parlamento locale, massima sede deputata al confronto dialettico – anche aspro – e non può e non deve mai diventare palcoscenico per manifestazioni di piazza. In Consiglio Comunale si parla, e hanno titolo per farlo coloro che abbiamo eletto sia nelle file della maggioranza che in quelle dell’opposizione come nostri rappresentanti. Questo è il vero senso della democrazia.

Trasformare quella sede istituzionale così importante per la vita politica e sociale del nostro Comune in un’arena in cui utilizzare “mezzi di disturbo” non farebbe onore a nessuno. Ci auguriamo quindi che questo non accada e che domani sera il Consiglio possa lavorare nella serenità delle proprie prerogative. Magari davanti ad un folto pubblico di genitori.

Se così non fosse ritengo che ci troveremmo di fronte ad una brutta pagina per la nostra comunità.

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.