La lettera: “A Lugagnano una pista ciclabile da migliorare”

La Lettera

Uso quasi ogni giorno la bicicletta per andare al lavoro, anche nelle giornate più fredde . Mi piace la bicicletta, mezzo di trasporto che trovo anche comodo soprattutto per il parcheggio. Le piste ciclabili a Lugagnano sono in funzione da parecchi mesi, sarebbe però necessario però un riesame del loro tracciato e della loro organizzazione alla luce delle esperienze acquisite.

Un intervento di razionalizzazione infatti consentirebbe un loro migliore utilizzo. Molte persone oggi le trovano pericolose, altri non possono utilizzarle per come sono state predisposte. Non voglio qui scrivere del problema della loro frequente occupazione da parte di poco civili automobilisti; altri hanno già scritto, qualcosa (poco) è stato fatto, è comunque un problema di vigilanza urbana che dovrebbe essere molto più incisiva (magari qualche multa potrebbe aiutare ad insegnare il rispetto degli spazi dedicati alle biciclette).

Voglio invece indicare alcune soluzioni che potrebbero rendere più efficiente il servizio che deve svolgere una pista ciclabile. Scrivo del percorso che da inizio via Fiume raggiunge la piazzetta Battaglione Alpini Verona.

E’ un percorso che forse potrebbe essere utilizzato da molte più persone se si decidesse di intervenire come segue:
1) Lo spazio della pista dovrebbe essere allargato, sia restringendo la sede destinata alle autovetture (sarebbe sufficiente lasciare uno spazio che consenta il passaggio delle corriere), sia togliendo le fioriere. Ritengo che, dopo molti mesi, il servizio che dovevano svolgere di indicare la pista ciclabile sia stato ampliamente svolto, e per assurdo ora rischiano di essere un vero pericolo per i ciclisti. Dovrebbero essere sostituite con protezioni di spessore ben inferiore in metallo o legno. Nel caso questa ultima soluzione non sembrasse praticabile le fioriere dovrebbero essere spostate oltre la riga bianca di delimitazione del percorso ciclabile.
2) Il percorso ciclabile dovrebbe essere abilitato per i due sensi di marcia. Oggi chi lo utilizza deve percorrere un ritorno o un’andata sulla viabilità ordinaria. Chi lo ha fatto sa bene quante ingiurie si possono prendere dagli automobilisti che ritengono che l’utilizzo del percorso ordinario sia dovuto a disattenzione o superficialità del ciclista.

Ho inviato la presente proposta all’Ufficio Tecnico del Comune di Sona ed al sito web del Baco da Seta. Ho scelto anche questa seconda opzione perchè mi auguro che attraverso il Forum dei cittadini la mia proposta possa essere corretta o integrata da altri “ciclisti appassionati e dilettanti”.

Ringrazio l’Ufficio Tecnico del Comune per l’attenzione che vorrà concedere alla proposta ed il Baco da Seta per l’eventuale pubblicazione.

Il Baco da Seta nasce nel 2000. Nel 2007 sbarca on line con il sito allnews