La fiducia chiesta dalla presidente Meloni e quella da ritrovare sul nostro territorio

“Non disturbare chi vuole fare, attuiamo una rivoluzione culturale tra società ed impresa”. Che piaccia o meno dobbiamo dare atto che la nuova presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni sa decisamente il fatto suo e che l’attenzione sulla quale volge il suo sguardo è quella di riportare l’Italia “ad un destino più agevole”, così l’ha definito ieri nel suo discorso per la fiducia portato alla Camera e successivamente al Senato.

Molti i punti toccati, con prudenza e decisione, sicuramente alcuni non facili, altri molti scomodi ma certamente un nuovo dialogo si sta aprendo, con il centro destra che auspica di poter essere e rappresentare un investimento sicuro e addirittura un affare per le altre potenze internazionali.

Dall’impiego di risorse per i giovani, che hanno a cuore il nostro pianeta al potenziamento dei rapporti tra nord e sud, dal rafforzamento delle misure a sostegno delle imprese e delle famiglie all’importanza dell’istruzione e dell’istituzione scolastica, sono questi solo alcuni dei punti affrontanti e che saranno cruciali per chi sta già osservando i movimenti politici e le scelte intraprese dal nuovo governo.

Parole che portano una ventata di positività e che vogliono ma, soprattutto, devono, concretizzarsi in una nuova dimensione umana: nello scenario non facile di questi ultimi anni, provati da emergenze una a ridosso dell’altra, abbiamo il diritto di darci una nuova chance, di non autosabotarci con meschine accuse o nasconderci dietro a banali critiche che nulla di buono portano.

Solo e soltanto l’unità e la volontà di intenti comuni può rafforzarci come nazione e come popolo e solo attraverso l’ascolto proattivo di tutti coloro che hanno a cuore il bene pubblico potremmo cambiare e migliorare il nostro agire. A livello nazionale dovremmo dare fiducia a coloro che si propongono nuovi obbiettivi ma anche ascoltare le voci minori, senza esclusione alcuna.

E’ tempo di ritrovare la radice compatta di scelte prese e attuate con successo che devono essere il riferimento e la ripartenza per una nuova ascesa, portarci a ragionare su quanto si può e si deve ancora fare, in funzione di un bene comune che ha la maggiore su tutto.

Unità e coesione devono essere obbligatoriamente il passaggio fondamentale per una ripartenza degna di quanto fatto fino ad ora.

Forti di molte realtà associazioniste e di persone che si spendono giorno ogni giorno per il nostro territorio abbiamo il dovere di portare anche noi, nel nostro piccolo, una ventata di aria fresca nelle menti dei nostri cittadini, infondere nuovamente con vigore quella fiducia che costantemente abbiamo instillato in questi anni, in modo pragmatico ma deciso.

E’ sempre tempo di crederci. E ora più che mai.

Da quasi 15 anni Lugagnano è per me e la mia famiglia divenuta casa. Sono nata il 6 aprile 1981, mamma pasticciona, mi definisco un’accanita fan della vita. Mi piace modificare la mia prospettiva sul mondo e sulle cose e considero i cambiamenti fonte di potenti opportunità (ovvero adoro mettermi continuamente in discussione).