La socialità è importante e l’uomo è un animale sociale per natura; è normale, quindi, che il ritrovarsi rinchiusi in casa per molti mesi, senza la possibilità di frequentare altre persone e di fare attività, abbia prostrato più di una persona.
Ma in questo periodo qual è stato il ruolo della famiglia? La famiglia è un esempio positivo a cui tendere o un esempio negativo da cui rifuggire?
Come in tutte le cose ci sono ambiti in cui troviamo le cosiddette famiglie modello (ma lo saranno veramente o solo in apparenza?) e famiglie distrutte dall’odio, dall’ipocrisia o dall’indifferenza.
Secondo l’enciclopedia Treccani la famiglia è “in senso ampio, comunità umana, diversamente caratterizzata nelle varie situazioni storiche e geografiche, ma in genere formata da persone legate fra loro da un rapporto di convivenza, di parentela, di affinità, che costituisce l’elemento fondamentale di ogni società”.
Durante questa pandemia, a mio avviso, si è percepito quanto le famiglie costituiscano veramente l’elemento fondamentale di una società e per chi ha sofferto maggiormente, per motivi sanitari e/o economici, è stato importante avere al proprio fianco dei familiari che lo hanno aiutato e supportato.
Una famiglia non deve essere perfetta ma deve essere pronta a sostenere i propri componenti in ogni momento; una famiglia è solida quando c’è la voglia di crescere insieme e di superare le difficoltà.
Nessuno può bastare a sé stesso e nessuna famiglia può prosperare senza confrontarsi e crescere all’interno di una comunità più ampia ma l’importanza di sentirsi uniti come famiglia e di stare bene insieme è la ricetta che ha permesso a molti italiani di superare questi momenti senza provare un disagio insopportabile.
La famiglia, ancora una volta, ha retto l’onda d’urto della pandemia con gli anziani in prima linea ad aiutare figli e nipoti sia economicamente che materialmente.
Ma le istituzioni riconoscono alle famiglie il loro valore nella società? Quali sono le politiche familiari che vengono attuate per sostenere le famiglie? E’ giusto lasciare solo alle famiglie il compito di risolvere il problema della gestione dei figli? I figli sono una “questione privata” o sono un patrimonio sul quale tutta la società deve investire per garantirsi un futuro?
Penso che si debba pensare, prima di tutto, ad una comunità nella quale le famiglie vengono sostenute ed i figli possano essere sentiti come un bene comune, solo allora le famiglie potranno essere il vero motore di una società generatrice.