Ormai da qualche anno siamo abituati ad avere offerte culturali di rilievo nel Comune Sona, con decine di eventi che spaziano da conferenze a rappresentazioni teatrali, passando per rassegne musicali e molto altro.
Sicuramente il motore di queste iniziative è il Vicesindaco e Assessore alla Cultura Gianmichele Bianco che abbiamo voluto intervistare per comprendere come si organizza questo tipo di offerta e qual è la prospettiva culturale che ci attende.
Vicesindaco, subito una provocazione scontata: meglio investire in cultura o in asfalti?
Ah, sapesse che questa domanda non è poi peregrina, perché la pongono anche altri Amministratori, talvolta. Ad ogni modo, in generale, rispondo con una semplice provocazione: quando non leggerai più un libro, quando non leggerai più un articolo, o un giornale, o quando non guarderai più la televisione, o non comprerai più un libro per te o per i tuoi cari, o non andrai più a fare un viaggio culturale in Italia o all’estero dove visiterai un luogo o un museo allora vieni da me a ripormi la domanda. Il senso è questo: tutti assorbiamo cultura ogni giorno. È impossibile vivere senza.
Ad un anno dall’insediamento della nuova amministrazione qual è la sua valutazione dell’offerta culturale che state portando avanti?
Da giugno 2018 a giugno 2019 si sono tenuti a Sona la bellezza di settanta eventi, che hanno visto la partecipazione di circa undicimila presenze. Ripeto: undicimila. Una folla di concittadini e concittadine che sono venuti ad assistere a spettacoli o seminari. Sale piene, teatri stracolmi, sedie nei parchi non sufficienti. Per esempio nel teatro di inverno abbiamo la media di almeno 100 persone a serata. E far uscire le persone d’inverno è dura…
Quindi dei ritorni importanti. Vi è una strategia nello scegliere di tenere i vari eventi in location differenti?
Certo. Perché fare cultura nei parchi, ad esempio, significa far uscire quell’anziano che non verrebbe mai fuori. Fare cultura con eventi di introspezione e di benessere significa far uscire quella persona che è alla ricerca di sé e del senso della vita. E quanti di noi lo sono! Fare cultura per le famiglie e per i bambini significa far conoscere che c’è qualcuno che pensa anche a loro. Fare cultura con la musica significa far uscire i giovani. Il perché è questo: far capire che c’è un mondo reale là fuori dove poter approfondire i propri interessi, perché ci teniamo a farlo, perché ci teniamo a te in particolare, ai tuoi bisogni di uomo e di donna, di bambino, di giovane e di anziano.
Quest’anno, all’interno del cartellone degli eventi in programma, c’è anche la novità del cinema all’aperto.
Sì, l’abbiamo fortemente voluta. È un’idea semplice e coinvolgente e la prima serata a Lugagnano ha superato il test: alle 21.30 c’erano 50 persone, dopo mezzora erano 150. Le persone che passavano di lì erano stupite dell’iniziativa e si fermavano ad assistere. Gli applausi alla fine del film hanno testimoniato il successo. Ci sono altre quattro serate con la proiezione di film fantastici come i film d’animazione Disney “Oceania” e “Ratatouille”, il capolavoro con George Cloney “Wonderland” e, udite udite, “Star Wars – il risveglio della forza”: proiezioni itineranti nei nostri paesi. La bellezza dello stare all’aperto, sotto le stelle, guardando capolavori. Gratis.
Però quelli che presentate nella rassegna non sono proprio film recenti. Come mai?
Per le rassegne culturali che organizziamo sono poco più di 2 euro a testa all’anno ad abitante, circa 40 mila euro complessivi o, per dirla con la prima domanda, quattro o cinquecento metri di asfalto.
Ma la cultura è solo rassegna invernale o estiva? Cosa c’è oltre?
A Sona la cultura ha varie forme: i circa 2000 libri acquistati ogni anno per adulti o per bambini, i circa 7000 prestiti annui di libri che la nostra Biblioteca eroga, i più di 50 corsi dell’università popolare con 700 iscritti. I moltissimi concerti della nostra Banda. I laboratori di lettura per i più piccoli, il teatro per le famiglie. Nel futuro ci saranno novità con il book crossing, che già vede 4000 mila libri da prendere gratis in giro per i paesi negli studi medici, dalle parrucchiere o nei parchi. Quando possibile, infatti, installeremo delle cabine telefoniche piene di libri in ogni frazione. E poi ormai è assodata la possibilità di fruire degli spazi delle biblioteche anche di sera: sono nati gruppi di lettura a Lugagnano e Sona e i giovani considerano la biblioteca di Sona casa loro. E poi prevediamo di installare punti di lettura anche a Palazzolo e San Giorgio. Novità in arrivo.
Il suo è un lavoro di programmazione e di gestione solitario?
La cultura non è solitaria. Va trasmessa. Vive di relazioni e di gruppi. Ci sono tantissime persone che la creano ogni giorno la cultura di Sona per organizzare ogni evento: dall’ufficio cultura di Sona con Raffaella Tessaro, Elisa Melloni e Irene Canzan. Dalle volontarie Luciana Boron, Beatrice Zoccatelli e fino a poco fa anche Patrizia Nastasio. E poi i Consiglieri comunali Paolo Bellotti, Orietta Vicentini, Tatiana Bonetti e Arianna Gambini. E le associazioni che organizzano con noi come “Cavalier Romani”, “Evento tra i Salici”, “La montagna si proietta in collina” e la Proloco. Insomma tante persone. E sicuramente mi sono scordato di qualcuno. La cultura aggrega e distribuisce valore, di relazione, di aggregazione, di crescita personale, di pensiero, di informazione. Facciamo tutto questo soprattutto per i concittadini e le concittadine di Sona. Perché ce lo meritiamo e perché il nostro territorio dove portare tutti questi eventi è fantastico. Ma vediamo spesso persone di altri paesi che vengono e ci fanno i complimenti: “bravi, i cittadini di Sona sono fortunati, perché da noi c’è il deserto!”. Forse i loro amministratori pensano solo agli asfalti. Peccato.