È stato molto partecipato l’incontro organizzato il primo dicembre scorso dal Comitato Colombara dei monti-Girelli per sensibilizzare i cittadini sulle criticità rappresentate dal progetto di riapertura della cava posizionata tra Bussolengo e Palazzolo.
Tale progetto, presentato dalla ditta Prospero Srl, prevede di riempire la cava per un periodo di dieci anni con il materiale derivante dagli scavi per i lavori in corso della TAV e del raddoppio della linea ferroviaria Verona-Fortezza.
Contro la riapertura della cava si è subito schierato il Comitato di cittadini residenti di quella zona, che ha presentato in Regione una serie di osservazioni, sottoscritte da 151 persone, per segnalare i problemi di viabilità e gli impatti negativi su agricoltura, economia turismo e beni artistici che la concretizzazione del progetto secondo loro comporterebbe.
Come si diceva, la scorsa settimana il Comitato ha organizzato una serata informativa per la cittadinanza nel teatro parrocchiale di Bussolengo dal titolo “Cava Girelli, problematiche ambientali e inquinamento dell’acqua”. Un appuntamento che ha visto una grande affluenza, segno che la questione sta sollevando interesse e preoccupazione.
Durante la serata, il presidente del Comitato Massimo Sironi ha dapprima raccontato la lunga storia del sito e poi descritto gli aspetti più critici relativi al progetto presentato dalla proprietà. E’ stata, inoltre, evidenziata la grande preoccupazione per il rischio di inquinamento della falda acquifera freatica, presente nella zona, come identificata nella stessa documentazione di progetto della proprietà.
Numerosi gli interventi dei cittadini e delle autorità locali che hanno acceso la discussione sui vari temi della serata. Era presente anche il rappresentante di Legambiente Lorenzo Albi, che ha evidenziato come quello di località Girelli “sia un sito molto a rischio e non idoneo a progetti di questo tipo”, e come “in numerosi altri casi visti nel passato, più e meno recente, i controlli possibili nella nostra regione non hanno potuto garantire l’idoneità del materiale scaricato nei siti, da qui la giusta preoccupazione relativa alla salvaguardia della falda“. Albi ha inoltre sottolineato che “sicuramente ci possono essere siti più idonei e meno rischiosi di quello di Bussolengo“.
Le amministrazioni di Bussolengo e Sona sono allineate sulla contrarietà alla riapertura della cava. Il sindaco di Bussolengo Roberto Brizzi spiega al Baco che “C’è unità di intenti fra le due amministrazioni e il Comitato. Durante la serata organizzata in teatro parrocchiale è stato per me motivo di orgoglio come sindaco sentire che Legambiente, rivolgendosi al Comitato, ha detto che sono fortunati ad avere due amministrazioni vicine”. E aggiunge: “Siamo preoccupati anche perché riaprire la cava significherebbe intervenire su un equilibrio naturale che si è creato, nel sito infatti nel tempo è cresciuta la vegetazione”.
Anche dal Comune di Sona viene confermata la posizione contraria: “Il Comune di Sona – afferma l’assessore Roberto Merzi che era presente alla serata organizzata a Bussolengo – è contro il progetto, come dimostrato dalle osservazioni che abbiamo presentato in fase di screening VIA. In questa prima fase ci siamo da subito confrontati con Comune di Bussolengo e Comitato per uscire compatti nella contrarietà”. E conclude: “Nell’incontro organizzato dal Comitato la proprietà della cava ha anticipato che sta redigendo un progetto più dettagliato quindi attendiamo gli eventi”.