“In questa casa che è il mondo, tutti hanno il diritto a essere illuminati dalla carità, nessuno può esserne privato”. È un passaggio della lettera di papa Francesco scritta in occasione della settima Giornata mondiale dei poveri che ricorre domenica 19 novembre.
Questo appuntamento mira a sensibilizzare la comunità, auspicando risposte concrete ad un problema sociale la cui drammaticità si può toccare con mano anche nelle zone apparentemente più ricche del nostro Paese. “Ogni giorno siamo impegnati nell’accoglienza dei poveri, eppure non basta. Un fiume di povertà – si legge nel messaggio del Papa – attraversa le nostre città e diventa sempre più grande fino a straripare; quel fiume sembra travolgerci, tanto il grido dei fratelli e delle sorelle che chiedono aiuto, sostegno e solidarietà si alza sempre più forte”. Nel 2022 quasi 256mila persone si sono rivolte ai Centri di ascolto e ai servizi Caritas diocesani e parrocchiali. Numeri che segnano un incremento di quasi il 13 per cento rispetto all’anno precedente.
Di sensibilità e gesti efficaci per rispondere a questo “grido dei poveri”, tuttavia, è fortunatamente ricco il nostro territorio. E la Giornata dei poveri è quindi l’occasione per fare il punto sull’attività dell’Emporio della Solidarietà di Sona e Sommacampagna, che ha sede in via Nascimbeni a Lugagnano.
Si tratta di una realtà promossa dalla Caritas della Diocesi di Verona e che si sostiene grazie ai 70 volontari che mettono a disposizione attitudini, capacità e competenze, oltre, ovviamente, a molte ore del loro tempo. Senza il loro indispensabile e generoso apporto tale iniziativa non potrebbe sostenersi ed essere portata avanti in maniera continuativa.
L’Emporio è un market solidale in cui le famiglie in difficoltà economica possono trovare a propria disposizione alimenti, prodotti per l’igiene, articoli scolastici. I prodotti sono messi a disposizione da enti pubblici ma anche da una rete di associazioni e di realtà agricole, commerciali e produttive operanti nel territorio di entrambi i Comuni. Altri vengono recuperati dal circuito delle eccedenze alimentari in una prospettiva di lotta allo spreco e di sostenibilità ambientale. Periodicamente, poi, vengono organizzate raccolte di generi di prima necessità per rifornire gli scaffali dell’Emporio, come quelle svoltesi o in via di svolgimento in queste settimane, dalle varie parrocchie.
Attualmente sono 130 le famiglie prese in carico, per un totale di circa quattrocento componenti. Un dato in leggera diminuzione rispetto alle 156 registrate nel 2022. All’esordio della sua attività, nel 2018, il nostro Emporio assisteva 173 persone suddivise in 80 famiglie. Numeri, questi, che confermano la necessità di un intervento di questo tipo.
Ma l’Emporio della Solidarietà, aperto tre giorni alla settimana, è anche uno spazio di socialità, di promozione delle abilità personali e di cultura e in cui vengono organizzate giornate formative e piccoli eventi per le famiglie. Solo nel corso di quest’anno, nell’ambito delle attività della cosiddetta “Officina culturale” sono stati organizzati laboratori di cucina, educazione alimentare, cucito, detersivi, composizione floreali, gestione delle utenze domestiche… Inoltre, in collaborazione con gli stessi utenti, si è svolta una festa di inizio estate con “cucina dal mondo”. Sono in programma, inoltre, laboratori di educazione digitale, la creazione di uno sportello informatico e iniziative in collaborazione con gli istituti scolastici.
I tre Centri di ascolto, a Sommacampagna, Caselle e Lugagnano, all’interno dei quali operano 23 volontari e a disposizione delle famiglie in difficoltà che necessitano di un aiuto concreto attraverso la “spesa solidale”, lavorano in sinergia con i servizi sociali delle due amministrazioni comunali di Sona e Sommacampagna. Scopo dei Centri di ascolto è anche fornire gli strumenti per affrontare i momenti di fragilità orientando le persone verso percorsi di emancipazione.
Sono i Comuni di Sona e Sommacampagna, inoltre, a sostenere i costi delle utenze e di affitto della struttura di via Nascimbeni, che oltre al “negozio” vero e proprio e al piccolo ufficio comprende anche un magazzino.
L’invito a sostenere questa importante realtà, tuttavia, è rivolto a tutti. Innanzitutto, diventando volontari donando un po’ del proprio tempo, ma anche aiutando a rifornire gli scaffali solidali con prodotti di prima necessità come latte, frutta e verdura fresche, zucchero, farina, riso e pasta, olio, passata di pomodoro, tonno, detersivi e prodotti per l’igiene personale.
Chiunque, singoli, gruppi di famiglie, associazioni, scuole possono aderire all’iniziativa “Adotta uno scaffale”. Un modo concreto per “non distogliere lo sguardo da ogni povero”, come invoca papa Francesco facendo suo un passo del Libro di Tobia. E sottolinea: “Ognuno è nostro prossimo. Non importa il colore della pelle, la condizione sociale, la provenienza… Siamo chiamati a incontrare ogni povero e ogni tipo di povertà, scuotendo da noi l’indifferenza e l’ovvietà con le quali facciamo scudo a un illusorio benessere”.