Il nuovo vescovo Pompili ai veronesi: “Vengo con voi per vivere assieme la ricerca della fede”

Negli scorsi giorni Domenico Pompili, il successore del vescovo di Verona Giuseppe Zenti, ha salutato i fedeli di Rieti, dove era vescovo dal 2015, e ha scritto una lettera aperta ai fedeli veronesi, citando il Vangelo ma anche il veronese Romano Guardini, teologo nato a Verona cento anni fa.

La lettera, firmata semplicemente con il suo nome, Domenico, si apre con una citazione del Vangelo di Matteo: “Neppure si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti gli otri scoppiano e così si versa il vino e si perdono gli otri. Ma il vino nuovo si mette in otri nuovi, così si conservano entrambi”. Parole pronunciate da Gesù che “risuonano nel momento in cui viene reso noto che Papa Francesco mi ha eletto vescovo di Verona, succedendo a mons. Zenti che abbraccio con gratitudine”.

“Fino a qualche giorno fa non avrei mai immaginato di venire da voi e di lasciare quelli tra i quali ho vissuto per sette intensi anni, segnati anche dal terremoto – scrive Pompili rivolgendosi ai veronesi -. Naturalmente il testo evangelico suggerisce ben altro rispetto a questa mia troppo personale interpretazione. Quel che è incomparabilmente ‘nuovo’, infatti, è il Signore Gesù! Lui è il ‘vino nuovo’ che fa saltare consuetudini e spazza via pregiudizi. È nel suo Nome che vengo a voi”.

Nella seconda parte della sua lettera, il nuovo vescovo di Verona evoca la figura di Romano Guardini, sacerdote nato a Verona nel 1922 e poi emigrato in Germania con la sua famiglia. “Guardini sottolineava che ‘si è iniziato un processo di incalcolabile portata: il risveglio della Chiesa nelle anime’. E descriveva tale processo come ‘la via per diventare uomo’. Dobbiamo onestamente riconoscere che il ‘suolo umano’ si è impoverito, si è svuotato del suo humus di relazioni, legami, responsabilità e così è divenuto friabile e inconsistente. Al punto che l’uomo stesso, su questo terreno incerto, finisce per diventare ‘di sabbia’. Siamo tutti, donne e uomini, dalla ‘testa pesante’ che fatichiamo a portare avanti la nostra vita, dubitiamo del tragitto e del senso, chiedendo al contempo riconoscimento e rassicurazione. In tale contesto, quale è la strada da percorrere insieme? Guardini non ha dubbi. E neanche io. Grazie alla fede cristiana, infatti, ‘emerge un punto, che non appartiene al mondo; un luogo, in cui si può camminare; uno spazio in cui si può entrare; una forza su cui ci si può appoggiare; un amore, a cui ci si può affidare’. È la ricerca della fede che vengo a vivere con voi, insieme a tutti, credenti e non credenti, donne e uomini di buona volontà. Spero che il tempo che ci separa dall’incontro rafforzi in tutti la determinazione ferma e perseverante di camminare insieme”.

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