Venerdì 29 giugno si insedia ufficialmente il nuovo Consiglio comunale che nel prossimo quinquennio sarà chiamato ad amministrare il Comune di Sona. Nonostante inizialmente la nomina della giunta sia stata fatta “in bianco”, cioè senza le relative deleghe, fatto lecito ma assolutamente insolito, i nomi e le competenze affidate ad Assessori e Consiglieri sono ora noti.
Ciò che traspare dall’assegnazione delle deleghe e dalla composizione del Consiglio può essere oggetto sia di una valutazione oggettiva sia di un giudizio politico-soggettivo.
Di primo acchito si nota che vi sono due Assessorati nuovi di zecca: uno sulla TAV (affidato a Dalla Valentina) ed uno sul rapporto coi cittadini (commissionato a Bianco). Il primo dei due è, infatti, una materia che a causa della sua complessità – l’arrivo dell’alta velocità ferroviaria sul territorio – non può essere inglobata negli assessorati relativi all’urbanistica o ai lavori pubblici, e sarà, pertanto, determinante e delicata soprattutto nei prossimi mesi o anni (in base anche alle decisioni prese dal governo centrale). Riguardo al secondo, invece, non sappiamo ancora come verrà concretamente programmato e sviluppato, anche se i rumors parlano di iniziative per meglio favorire il dialogo tra la comunità ed il colle di Sona.
Un’altra novità è la delega alle consulte di frazione affidata sempre a Dalla Valentina: una novità che ci trova assolutamente concordi, infatti il Baco oltre una dozzina di anni fa aveva portato all’attenzione dell’allora amministrazione Bonometti una proposta di realizzazione di questi enti, al fine di favorire la partecipazione democratica della nostra comunità nelle rispettive quattro frazioni. Già dopo i primi sei mesi del primo mandato il Sindaco Mazzi aveva affermato che c’era in cantiere una bozza del regolamento delle consulte di frazione, ma successivamente non se n’è più parlato. Ad oggi, la probabilità di definire questi nuovi organismi sembra essere finalmente certa.
Veniamo, ora, al giudizio più soggettivo e politico.
Rispetto alla precedente amministrazione si nota che a Dalla Valentina è stata tolta la delega alle manutenzioni (ora affidate a Roberto Merzi). La scelta, curiosa, non sembra avere giustificazioni apparenti dato che tra le nuove deleghe assegnate a Dalla Valentina c’è anche quella sulle associazioni (che prima era di Bianco).
Al neo vicesindaco Bianco sono state affidate deleghe importantissime, tali da renderlo il baricentro della prossima amministrazione. Eccetto le associazioni cedute a Dalla Valentina, Bianco si occuperà, tra l’altro, di lavori pubblici, urbanistica ed edilizia privata, incarichi che cinque anni prima erano una competenza del sindaco Mazzi.
Il nuovo Presidente del consiglio sarà Mattia Leoni, di Giovani per Sona, che avrà deleghe indubbiamente importanti, tra cui le politiche giovanili (di cui si è fatto attivo promotore in questi cinque anni passati) e l’attuazione del programma e delle relazioni istituzionali. La sua figura sarà quindi molto presente sul territorio, non solo in sala consiliare.
La delega alle politiche sociali affidata alla Catalano è un argomento nuovo tra le competenze di quest’ultima; pur avendo mantenuto, infatti, gran parte degli incarichi già avuti precedentemente (lavoro, attività produttive e politiche agricole), la speranza di chi scrive è che le politiche sociali non vengano sacrificate a favore delle altre indubbiamente più impegnative e di natura assolutamente differente. Ci sono, infatti, numerose micro realtà sociali nel nostro Comune complesse e delicate da seguire.
Le valutazioni fin qui fatte possono essere ricondotte in un parere politico sommario e conclusivo, che racchiude anche qualche aspettativa sui prossimi cinque anni di amministrazione.
È vero: nella Giunta non è presente alcun residente di San Giorgio in Salici. Ciò, tuttavia, non significa, a parere di chi scrive, che la frazione non sia rappresentata; non è, infatti, la residenza dell’Assessore o del sindaco che fa la differenza sull’operato, ma la loro competenza in materia, i loro interventi sul territorio e la loro capacità di ascolto.
Anche i dati demografici sono a sostegno di questa tesi: in base ai dati più recenti risalenti allo scorso anno, il Comune di Sona conta 17.694 residenti, distribuiti in questo modo nelle quattro frazioni: 3.332 a Sona, 2.450 a San Giorgio in Salici, 2.920 a Palazzolo e 8.992 a Lugagnano. Se dovessimo calcolare la percentuale di Consiglieri residenti a San Giorgio in proporzione agli abitanti, noteremmo che dovrebbe corrispondere al 13,85%. Considerato che originari di San Giorgio sono Katia Rigo e Orietta Vicentini tra i banchi della maggioranza e Maurizio Moletta, Gaspare Di Stefano e Edgardo Pesce tra quelli della minoranza, a fronte di 22 politici locali i cinque rappresentanti di San Giorno costituiscono il 22,70 %. Un risultato nettamente superiore alla quota teorica calcolata.
Inoltre, risulta opportuno sottolineare che, essendo Cimichella, Rigo e Vicentini alla loro prima esperienza politica, sostituire la seconda o la terza alla prima al fine di rappresentare San Giorgio in giunta, sarebbe stata una scelta che non avrebbe ponderato giustamente le preferenze espresse alle elezioni.
Il focus geografico va piuttosto spostato su Palazzolo, il cui unico residente tra i componenti del Consiglio è l’Assessore Elena Catalano. Se Catalano dovesse cessare dalla carica di Assessore, stando così le cose, la frazione di Palazzolo correrebbe il rischio di rimanere scoperta su questo fronte.
In sintesi: dal punto di vista geografico il Consiglio comunale sembra essere ad oggi rappresentato in modo esaustivo. Il punto interrogativo, piuttosto, sarà sulle modalità di attuazione delle nuovissime deleghe (TAV, rapporto coi cittadini, consulte di frazione) e sulle nuove competenze affidate ad assessori vecchi e nuovi.
L’aspettativa, infine, è che il nuovo Consiglio, composto sia dalla maggioranza sia dalla minoranza, operi come fine ultimo al benessere della nostra comunità, intraprendendo, quindi, al suo interno un cammino dialogante e costruttivo (fatto anche di critiche, purché in contesti utili e propositivi) e ascoltando la voce di tutti. Perché sedere in Consiglio significa essere portatori della voce di tutti i concittadini: ed in virtù di questo ruolo è diritto dei cittadini pretendere da tutti un’attività corale, senza eccezioni di schieramenti.