Il maestro di sauna Elia Beghini, aufgussmeister per passione e professione

Si sa, a noi de Il Baco piace scoprire ed esaltare le eccellenze che la nostra comunità ha da offrire. In questo articolo parliamo di un ragazzo di 25 anni residente a Sona, Elia Beghini. Elia è un aufgussmeister ovvero un maestro di sauna. Di che cosa si tratta? Scopriamolo insieme a lui.

Elia, vorresti spiegare ai nostri lettori che non conoscono questo tipo di disciplina in cosa consiste?
Il termine aufguss viene tradotto letteralmente come “getto di vapore” e rappresenta un rituale di benessere psico-fisico praticato all’interno di particolari saune. Al centro della stanza è presente un braciere sul quale l’aufgussmeister appone sfere di ghiaccio ed olii essenziali che, sciogliendosi, producono vapore profumato. Questo viene assimilato dai partecipanti alla sauna grazie ai movimenti eseguiti dal maestro il quale si destreggia in una sorte di danza ed utilizza asciugamani o teli per rendere il tutto più piacevole ed efficace. L’incremento di vapore prevede almeno tre passaggi, da un’intensità di calore e profumazione minore fino a raggiungere temperature di gettata anche di 100 °C.

Qual è stato il tuo percorso di formazione?
Ho conseguito il diploma presso il Liceo Scientifico ad indirizzo sportivo all’Istituto Seghetti, a Verona. Terminati gli studi mi sono iscritto ad un corso per bagnino ottenendone il brevetto. Mi sono poi cimentato anche con la musica e per diverso tempo ho suonato come disc jockey. Queste esperienze hanno contribuito ad aumentare il mio bagaglio intellettuale, arricchendomi e fornendomi le basi per il lavoro che attualmente esercito.

In che modo lo sport e la musica sono importanti?
Per fare il maestro di sauna occorre tanto allenamento, resistenza alle alte temperature ed in generale una buona forma fisica. Su questo sono perciò avvantaggiato visto mio percorso di studi. Con la musica invece è un altro discorso. Per me è sempre stata una passione e calarla nel mio lavoro è stato semplicissimo. Il rituale di aufguss si basa su movimenti a tempo di musica, una coreografia ispirata ad emozioni e sensazioni prodotte dalle melodie e dai suoni. Fare il DJ mi ha permesso di allenare anche la mia mente ed il mio orecchio a riconoscere tempi e battute caratteristiche della musica stessa.

Quando hai iniziato ad approcciarti alla disciplina dell’aufguss?
Ho iniziato a lavorare come bagnino ed istruttore di nuoto presso lo Sport Village di Bussolengo per poi approdare nel 2018 ad Aquardens, il centro termale di Pescantina. All’epoca la struttura offriva ai neoassunti un corso di formazione per l’aufguss. Ero totalmente all’oscuro del mondo che si celava dietro questa disciplina, non avevo mai avuto esperienze in sauna e non ne conoscevo la complessità. Quindi ho accettato con curiosità ed interesse la loro proposta e mi sono messo in gioco.

Quanto tempo ha richiesto la formazione per diventare aufgussmeister?
Il corso veniva organizzato dall’AISA (Associazione Italiana Saune e Aufguss) ed era previsto un periodo di due mesi per la formazione teorica e di quindici prove pratiche; al termine di queste ho sostenuto l’esame abilitante ed a gennaio 2019 ho ottenuto il brevetto di aufgussmeister.

Hai tratto ispirazione per il tuo lavoro da qualche maestro in particolare?
Inizialmente mi ispiravo ai miei colleghi di aufguss presenti ad Aquardens. Molti di loro praticavano già da tempo questa disciplina, perciò, carico di fame e di curiosità, mi lanciavo in continue domande ed approfondimenti cercando di carpire quanto più possibile dalle loro esperienze. Ho acquisito in fretta molteplici tecniche e stili differenti trasformandoli ben presto in qualcosa che fosse solo mio; un’espressione unica e personale dell’aufguss. Tuttora studio e ricerco nuove tecniche e movimenti per rendere il mio stile originale. Devo ammettere che quando ho iniziato ad esportare la mia visione di aufguss i primi risultati sono arrivati e con essi anche molta soddisfazione e compiacimento per quello che stavo ottenendo.

A proposito di risultati, il primo grande trionfo è avvenuto lo scorso maggio, quando hai partecipato al campionato italiano tenutosi proprio ad Aquardens e classificandoti al primo posto. Raccontaci di questa esperienza.
Ho partecipato alla gara di coppia del campionato italiano insieme al mio collega Francesco Sava, anche lui maestro di sauna come me presso Aquardens. Con lui l’intesa è eccezionale e naturale, abbiamo iniziato a lavorare insieme e la sintonia si è sviluppata spontaneamente. Il contest prevede che ogni coppia si esibisca in un aufguss show, ovvero un’esibizione della durata di quindici minuti circa in cui ogni cosa è preparata e studiata. Lo show può essere comunicare temi di attualità, di storia o fantasy; le qualità da tenere in considerazione sono la creatività dei partecipanti non solo nella narrazione, ma anche nella coerenza con cui viene portato avanti il tema, l’interazione con il pubblico e l’utilizzo di accessori e scenografie. La valutazione è affidata al giudizio di quattro maestri di sauna scelti dall’associazione AISA ogni anno. Questi, si avvalgono di una griglia in cui sono presenti sette macroaree di assegnazione punti. Giudicano gli aufgussmeister per la loro tecnica, per l’esecuzione della coreografia, per la sincronia ed armonia tra i due membri della coppia, per l’utilizzo degli olii essenziali e delle sfere di ghiaccio, e per l’incremento del vapore di giro in giro tramite lo sventolamento degli asciugamani.

Quali sono state le emozioni provate nel momento della proclamazione?
Tante. Abbiamo giocato in casa, quindi avevamo una tifoseria eccezionale che ha saputo caricarci e regalarci un’emozione unica. Tutta la preparazione al campionato, devo ammettere, essere stata elettrizzante. E alla finale regnava un’atmosfera sì di sfida, ma al contempo c’era amicizia ed una sana competizione. Arrivare al primo posto non è stato solo una gratificazione per tutto il lavoro svolto, bensì ha aperto le porte a nuove esperienze e condivisioni con altrettanti bravi maestri di saune. Ho avuto il privilegio di essere invitato in strutture di tutta Italia, anche prestigiosi hotel di lusso, all’interno delle quali ho potuto esibirmi e confrontarmi con altre realtà. Tutto questo mi permette di continuare a crescere, contaminare il mio stile ed evolvere come professionista.

A dicembre hai partecipato al campionato di modern-classic in Austria. Di che tipo di competizione si tratta?
Questo campionato è totalmente differente in quanto non si tratta di un’esibizione preparata, ma di puro freestyle e quindi improvvisazione; in questo caso ho gareggiato come singolo. Questa competizione si tiene una volta all’anno e vi partecipano gli otto migliori maestri di interpretazione musicale di tutto il mondo. Si è tenuto in un territorio considerato “neutro”, l’Austria, in quanto come nazione non partecipava alla competizione del 2022.

Come si svolge?
L’aufgussmeister viene proiettato in una sauna che non conosce né per dimensioni né per caratteristiche. In questo caso la scelta è ricaduta su un vero e proprio palcoscenico le cui vetrate si aprivano sulle splendide ed innevate montagne austriache. Dietro di noi le piste da scii e un’atmosfera suggestiva. Come ho già detto, si tratta di una competizione di freestyle, quindi nulla viene prestabilito, compresa la musica. All’interno della sauna erano presenti due incredibili musico-terapeuti, due professionisti arrivati direttamente dal centro benessere belga Elaisa. Il nostro unico punto di riferimento era la scelta di uno strumento. Concordato quello, la musica partiva ed i due musicisti avevano la facoltà di aggiungere strumenti musicali a loro piacimento dando alla melodia forma e colore propria.

Quali erano i punti su cui veniva valutato l’aufgussmeister?
Innanzitutto, la tecnica. Trattandosi di una competizione modern-classic lo stile non doveva sfociare in una dimostrazione di aggressività o dinamicità esasperata, ma mantenere linee e tecniche pulite, semplici. Fondamentale era l’interpretazione della melodia che doveva trasparire dai movimenti del corpo e degli asciugamani sventolati.

Senza dubbio una gara introspettiva in cui il candidato poteva dare risalto a sé stesso e alla propria creatività. Come ti sei posizionato?
Sono arrivato secondo. Incredibile, ancora oggi non ho parole né concezione di quanto sono riuscito a fare. Davanti a me solo il campione del mondo in carica. Ho avuto la possibilità di confrontarmi con grandi maestri di sauna, persone dalle quali ho solo da imparare. Eppure, sono riuscito a confrontarmi con loro, a cimentarmi in questa disciplina ed essere alla loro altezza, alcuni addirittura a superarli. Una sensazione indescrivibile.

I tuoi successi non finiscono qua. Concluso il 2022 con un secondo posto di calibro mondiale portato a casa, hai iniziato l’anno partecipando ai campionati mondiali di freestyle in Polonia. Siamo assolutamente curiosi di addentrarci in questa tua esperienza, raccontaci com’è andata.
Questa competizione occupa, a livello mondiale, il secondo posto come importanza per un aufgussmeister. Per ogni nazione viene scelto un partecipante in rappresentanza del proprio paese. La selezione viene fatta niente meno che da Rob Kaijzer, origini olandesi e fondatore del metodo Aufguss. Kaijzer è anche il fondatore di questa competizione e il suo lavoro è la continua ricerca di nuovi talenti in tutti il mondo. Come hai già anticipato il campionato si è tenuto in Polonia, più precisamente nella più grande sauna del mondo, il Colosseum. Questa sauna ha una capienza di circa 320 posti, un numero di spettatori non indifferente.

Com’era sviluppato il programma della gara?
Ci hanno suddiviso in nove uomini da una parte e nove donne dall’altra. Due competizioni ben distinte. Tra questi nove candidati, io partivo assolutamente come lo sfavorito. Tra di loro erano presenti otto campioni del mondo. Come potevo competere? Nonostante un po’ di timore iniziale non mi sono abbattuto ed ho gareggiato con tutti loro. Ci hanno suddiviso in coppie. La prova durava circa quindici minuti, suddivisi in tre canzoni scelte dalla giuria e sulle quali ovviamente nessuno si era preparato. La sauna, lunga circa 12 metri, era divisa a metà dal braciere. Durante il primo passaggio ogni candidato stava nella propria metà della stanza; al secondo passaggio ci si invertiva le posizioni; al terzo passaggio ci si poteva muovere liberamente facendo uscire tutte le emozioni suscitate dalla musica. Ogni partecipante era libero di utilizzare qualsiasi tecnica conoscesse, potevi anche dare sfoggio alle tue capacità ed utilizzare più di un asciugamano creando figure e coreografie con esse. Sono rimasto molto colpito da una ragazza canadese che ha pensato di sventolare l’asciugamano anche con un piede.

Risultato finale?
Sono arrivato terzo, sul podio. Non potevo sperare in un risultato migliore. Sono molto fiero di me ed orgoglioso per quanto sono riuscito a fare. È stata un’esperienza indimenticabile.

Per concludere. Essere aufgussmeister è per te un lavoro od una passione?
Sicuramente lo definirei prima di tutto una passione. Non è un lavoro per tutti, deve piacere. Devi amare la sensazione che una sauna ti offre. Devi essere in grado di interpretare una melodia, di esplorare dentro te stesso e far uscire le emozioni che in quell’istante vengono evocate dalla tua memoria. L’aufguss richiede costante allenamento e sacrifici, è parte integrante della mia vita ormai. Ogni rituale, ogni esibizione è diversa dall’altra. Esprimermi davanti ai clienti mi rende libero, mi gratifica e non potrei essere più soddisfatto di ciò che sono e faccio.

Nata a Bussolengo il 4 aprile 1994, risiede a Lugagnano. Infermiera di Pronto Soccorso alla Clinica Pederzoli di Peschiera del Garda, collabora con Il Baco da Seta dalla primavera del 2013.