La Recensione
“Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli, prima di diventare una serie tv Netflix apprezzatissima, ha vinto il Premio Strega Giovani 2020, raccontando una storia di grande sofferenza, in parte autobiografica, che ha a che fare con un ragazzo di vent’anni, incapace di non sentire su di sé tutto il peso del mondo, il quale finisce per essere ricoverato in un reparto di psichiatria in regime di TSO, cioè di “Trattamento sanitario obbligatorio” per una settimana.
Si tratta di un racconto realistico e sincero, nei contenuti e nello stile, della fragilità umana di un giovane, ma anche di altre persone ricoverati insieme a lui nella stessa camera. Giorno
dopo giorno il protagonista, costretto a fare i conti con il caos che ha dentro e con le persone della sua vita che ha deluso e ferito, si rende conto di quanto l’eccessiva sensibilità e le sue fragilità non siano per forza un limite ma un’opportunità di conoscere veramente se stesso e gli altri.
Non si parla mai abbastanza di malattia mentale perché su di essa aleggia lo stigma, perché chi ne soffre viene spesso considerato diverso, strano, pazzo, invisibile ma questo libro ha il merito di riuscire a farci immedesimare profondamente nella storia al punto che si finisce per sentire una fortissima empatia col dolore e col disagio dei personaggi.
E altrettanto ben fatta e commovente è la serie tv, con un cast di attori straordinari, su cui giganteggia Andrea Pennacchi, che riveste il ruolo del maestro Mario. “Non lasciare che nessuno ti racconti il mondo”, dice al protagonista. E bisognerebbe anche aggiungere che il mondo non dovrebbe raccontarci, stabilire a priori chi è normale e chi è “matto”, piazzarci sopra un’etichetta e farci vergognare di essere fragili, di avere delle debolezze, di non rispondere ai canoni imposti dalla società dell’apparenza.
Oggi, ancora, la fragilità mentale viene considerata facilmente superabile da soli, se uno si impegna, se uno si impone di essere forte, ma se non ci riesce allora è costretto a vergognarsi e nascondersi. Questo dimostra solo che la società non sa affrontare un problema enorme se non in modo superficiale, senza rendersi conto di quanto sia evidente ed urgente, date le richieste di aiuto in costante aumento, che lacerano il quotidiano molto più spesso di quel che si pensi.
C’è tanta poesia in questo libro e in questa serie, tanta umanità, tanta speranza. Fatevi un regalo. Leggetelo/guardatela.
“Bastava talmente poco. Bastava ascoltare, guardare negli occhi, concedere. Una volta, una sola volta. Invece non lo hanno fatto. Perché per loro non eravamo degni di essere ascoltati”.
“Eccola la mia ossessione, il mio desiderio patologico. Salvezza. Dalla morte, dal dolore. Salvezza per tutti i miei amori. Salvezza per il mondo”.
La Scheda
“Tutto chiede salvezza” di Davide Mencarelli, Mondadori, 2020, pp.204.