La Recensione
E’ quasi Natale ma Bill Furlong, che ogni giorno viaggia tra le fattorie irlandesi per consegnare legna, torba e carbone, non ha un momento di riposo, ma deve stringere i denti se non vuole rischiare di lasciare al freddo i suoi clienti la settimana di Natale.
Bill ha una bella famiglia, il suo bene più prezioso, e farebbe qualsiasi cosa per non far mancare nulla alle figlie e alla moglie. Piccole cose da nulla, piccoli riti che si riproducono uguali ogni anno scaldano il cuore della gente in quella zona rurale dell’Irlanda: il dolce tradizionale di Natale da preparare tutti insieme, i canti quando in piazza viene acceso l’albero, il desiderio di ricevere le scarpe di vernice esposte nella vetrina di un modesto negozio di paese.
Bill non ha mai avuto grandi regali a Natale, da bambino. La sua non è stata un’infanzia idilliaca perché un padre non l’aveva e non l’ha mai conosciuto. Forse per questo un giorno, quando bussa alla porta dell’istituto femminile gestito dalle suore per portare un carico di legna, vede cose che lo mettono a disagio e che non riesce poi a togliersi dalla testa, anche se sa che impicciarsi potrebbe rivelarsi pericoloso.
Claire Keegan porta all’attenzione dei lettori le drammatiche vicende delle “Case della madre e del bambino” e delle “Magdalene Laundries” irlandesi, dove donne non sposate, che si trovavano improvvisamente ad aspettare un figlio, venivano rinchiuse fino alla nascita del bambino e al suo svezzamento. Tali giovani, che rappresentavano un peccato inaccettabile per la società del tempo, spesso in quegli istituti cattolici erano vittime di crudeltà inaudite e soprusi, oltre a subire l’emarginazione sociale perché considerate prostitute.
“Piccole cose da nulla” è un breve romanzo che ricorda in qualche frangente le atmosfere e i personaggi di Dickens, dove un protagonista piegato dalle preoccupazioni e dalle incombenze quotidiane sempre uguali per una volta ha l’occasione di alzare la testa e non silenziare la sua coscienza, anche se sarebbe più semplice non vedere e lasciar correre.
“Mentre proseguivano e incontravano altre persone che conosceva e non conosceva, si ritrovò a domandarsi che senso aveva essere vivi se non ci si aiutava l’uno con l’altro. Era possibile tirare avanti per anni, decenni, una vita intera senza avere per una volta il coraggio di andare contro le cose com’erano e continuare a dirsi cristiani, a guardarsi allo specchio?”.
La Scheda
“Piccole cose da nulla” di Claire Keegan, Einaudi, 2022, pp. 104.