A Parigi il 25 luglio si sono toccati i 42,4 gradi, un record assoluto per la capitale francese, almeno da quando sono iniziate le misurazioni delle temperature in Francia, ovvero nel 1873. Anche in Belgio, in Germania e nei Paesi Bassi si sono raggiunte temperature altissime, per non parlare dell’ondata di calore che ha colpito anche l’Italia. A Verona il 26 luglio si sono registrati 37 gradi centigradi in molte località della pianura. Più in generale, i dati evidenziano come giugno 2019 sia stato il più caldo di sempre in Europa.
Purtroppo i fenomeni estremi, negli ultimi vent’anni, non hanno riguardato solo l’innalzamento progressivo della temperatura ma anche altri gravi sconvolgimenti legati ai cambiamenti climatici. Sebbene Trump e alcuni (troppi) altri si ostinino a giorni alterni nella negazione di tale fenomeno, ormai gli scienziati non lo mettono più in discussione. Gli effetti del global warming sono sotto gli occhi di tutti. Dalla fine degli anni Novanta si è progressivamente ridotta la copertura di ghiaccio artico marino e l’acqua degli oceani ha subito un riscaldamento non indifferente.
Prendere coscienza che abbiamo un enorme problema da risolvere, e con estrema urgenza, è fondamentale. In questo ci sta aiutando già da qualche tempo lo sciopero attuato dalla giovane attivista per l’ambiente Greta Thunberg, divenuta famosa in tutto il mondo grazie alla sua protesta, iniziata nel 2018 in Svezia, che ha dato vita in ogni continente a una serie di manifestazioni in sostegno alle sue idee. FridaysforFuture è giunta anche in Italia, pure nella nostra Verona, il 15 marzo scorso, quando moltissimi studenti si sono radunati in Piazza Bra per sostenere la campagna ambientalista e, più in generale, difendere il loro diritto ad avere un futuro in un mondo abitabile, in cui lo sviluppo sia sostenibile, cercando di risvegliare le coscienze dei governanti, in modo tale da favorire decisioni più sagge e una politica più lungimirante.

Molti sono i detrattori della giovane Greta, perché è inevitabilmente una persona scomoda, le cui idee cozzano con gli interessi di troppe persone, ed animata da un’energia straordinaria, che non accenna ad affievolirsi. Alcuni hanno cercato di dimostrare che dietro di lei ci sarebbero gli interessi di varie organizzazioni, ma quel che in realtà conta davvero non è tanto chi ci possa essere con e dietro questa straordinaria ragazza, ma il messaggio che sta portando nel mondo, i dati che sta diffondendo, le “scomode verità” di cui si fa portavoce, per citare Al Gore, senatore americano che girò qualche anno fa un documentario sullo stesso tema. E’ innegabile che Greta sia diventata un simbolo, la paladina di un grande movimento ambientalista, che non ha smosso gli adulti o gli anziani, ma i giovani di tutto il Pianeta. Tutto questo fa sperare.
“La nostra casa è in fiamme” racconta chi è questa attivista svedese, col suo impermeabile giallo, lo sguardo nordico deciso e le lunghe trecce bionde, perché abbia voluto battersi per la causa ambientale, perché di punto in bianco si sia piazzata davanti al Parlamento Svedese tutti i venerdì, in protesta. “Skolstrejk för klimatet” (“Sciopero della scuola per il clima”), è quanto si legge sul cartello con cui diffonde la sua lotta per lo sviluppo sostenibile, chiedendo al governo di occuparsi seriamente della questione. Vuole che il governo lasci perdere le parole o i trattati continuamente prorogati e cerchi di raggiungere gli obiettivi fissati dagli Accordi di Parigi nei tempi prestabiliti. E come la Svezia, dovrebbero agire tutti gli altri Stati del mondo, Italia compresa, che ha accumulato un ritardo cronico nelle azioni legate all’ecologia, fin dai tempi del Trattato di Kyoto.
Il libro, che è di tipo biografico, è stato scritto dalla giovane con l’aiuto e il supporto dei genitori e della sorella. Nel testo si incontra la famiglia di Greta e la madre in particolare,che mette in evidenza come il tema del libro non sia solamente la crisi ambientale ma anche quella familiare e umana. La famiglia Thunberg si è dovuta confrontare infatti con la sindrome di Asperger e con le conseguenti difficoltà che essa comporta. L’Asperger è però anche una risorsa perché, come Greta ha affermato più volte, senza questo disturbo non avrebbe pensato, agito e lottato nel modo in cui lo ha fatto e lo sta facendo.
“La mia casa è in fiamme” si presenta come un libro adatto a giovani ed adulti,ma esistono altri testi interessanti sulla figura di Greta e sul suo messaggio, adatti anche ai lettori più piccoli. Si segnalano a questo scopo “La storia di Greta. Non sei troppo piccolo per fare cose grandi”, di Valentina Camerini, adatto a bambini dai nove anni in su, e “Il mio nome è Greta” di Valentina Giannella, per lettori dai dieci anni in poi.
Nel 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei bambini probabilmente passeranno quel giorno con me e forse mi faranno domande su di voi. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire. Dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa ma gli state rubando il futuro proprio davanti ai loro occhi. Finché non vi concentrerete su cosa deve essere fatto anziché su cosa sia politicamente meglio fare, non c’è alcuna speranza.
Non possiamo risolvere una crisi se non la trattiamo come tale: dobbiamo lasciare i combustibili fossili sotto terra e dobbiamo focalizzarci sull’uguaglianza. E se le soluzioni sono impossibili da trovare all’interno di questo sistema significa che dobbiamo cambiare il sistema. Non siamo venuti qui per pregare i leader di occuparsene. Ci avete ignorato in passato e continuerete a farlo. Siete rimasti senza scuse e noi siamo rimasti senza più tempo. Noi siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.
La scheda
“La nostra casa è in fiamme” di Greta Thunberg, Mondadori, 2019, pp. 240.
“Il mio nome è Greta” di Valentina Giannella, Centauria, 2019, pp. 125
“La storia di Greta. Non sei troppo piccolo per fare cose grandi” di Valentina Camerini, De Agostini, 2019, pp. 144.