Il divorzio prima del matrimonio: il candidato Sindaco Moletta correrà da solo e la lista civica di Forlin (PD) si ritira

Venerdì scorso avevamo ricevuto tramite un comunicato ufficiale la conferma sulla decisione del Partito Democratico di Sona in merito alla linea politica da tenere in occasione delle prossime elezioni amministrative, che si terranno tra un mese, il 10 giugno.

La volontà, espressa dal Segretario del PD di Sona Giovanni Forlin, era quella di presentarsi come lista civica, con il nome di “Impegno Comune” (nome curiosamente molto simile a quello della lista civica “Progetto Comune” di Bonometti), in appoggio al Candidato Sindaco Maurizio Moletta, che aveva reso pubblica la sua candidatura ancora lo scorso dicembre.

Moletta avrebbe quindi ricevuto il sostegno da una coalizione di tre liste civiche: “Noi per Sona” e “Testa e cuore per Sona” (le sue) e, appunto, “Impegno Comune”.

Passano tre giorni, e riceviamo in redazione un nuovo comunicato ufficiale, stavolta di Maurizio Moletta, che sorprendentemente annuncia il divorzio dalla lista “Impegno Comune” a causa del suo evidente riferimento ad un partito nazionale (il PD). Un matrimonio morto prima di nascere.

“Visto il particolare momento che il nostro Paese sta attraversando, – scrive nel comunicato Moletta – in vista delle elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale, che si terranno il prossimo 10 giugno, si sono costituite due liste civiche di appoggio allo scrivente che corre alla carica di Sindaco. Liste formate da persone con un loro credo politico come è giusto che sia. Liste che si sono unite per fare un qualcosa di diverso per Sona e per il territorio. Liste non sponsorizzate da nessuno, infatti il sottoscritto non ha mai fatto riferimento allo schieramento politico del quale era capogruppo sino a qualche mese fa”.

Qui Moletta allude alla Lista Tosi, abbandonata poco tempo fa per passare al gruppo Misto.

“Il ruolo della Politica, con la P maiuscola, – continua l’ex consigliere – deve esserci e deve avere come obiettivo la comunità. Le varie forze politiche sono tutte legittime e hanno il nostro massimo rispetto, ma lo spirito che ci contraddistingue è la completa neutralità nei confronti dei vari partiti e la nostra decisione è quella di proseguire con questo intento. Il nostro obiettivo conclude il candidato sindaco – è quello di creare delle liste civiche neutrali, pertanto, in questa fase delicata non ci alleiamo con nessun’altra lista civica che faccia riferimento ad una coalizione politica”.

Una presa di distanza chiara e netta quella del candidato Sindaco Moletta, che non è certo citato con termini morbidi – ed è comprensibile – dalle dichiarazioni che Giovanni Forlin, Segretario del Partito Democratico dallo scorso dicembre, ci rilascia dopo aver preso atto con molto sconcerto della decisione di Moletta. Indicando come sia stato lo stesso Moletta “a cercare insistentemente l’accordo”.

Forlin ripercorre brevemente lo status del PD di Sona dalle elezioni amministrative del 2013 fino ad oggi e poi entra nel merito delle ultime vicende con Moletta.

“In questa fase politica si è ulteriormente accentuata la distanza dei cittadini dal cosiddetto sistema dei partiti, incapaci di trovare una soluzione del Governo in un Paese tripolare. Il Pd di Sona spiega Giovanni Forlin – conscio sia della nostra consistenza elettorale che della mobilità dell’elettorato ha partecipato 5 anni orsono alla competizione delle amministrative, alleandosi con la lista civica Nuove Prospettive, riportando un discreto risultato ma insufficiente per partecipare al ballottaggio. In questi 5 anni abbiamo cercato di tenere una posizione dialogante e propositiva, verificando se potevamo partecipare ad una qualche soddisfacente alleanza. Ma la preclusione nei confronti del Pd o di un suo surrogato civico è stata totale. Del resto, la quasi totalità dei partiti o movimenti nazionali sarà assente alla prossima competizione a Sona e in quasi tutti i Comuni che vanno al voto”.

“Inutile negare che vi sia un problema serio di partecipazione, certamente trasversale, per le pur numerose iniziative politiche organizzate. Purtroppo, i luoghi di discussioni della politica si sono dematerializzati, spostandosi nelle trasmissioni tv e sui social. Luoghi dove i percorsi di incontro e dialogo sono certamente più difficili e che hanno trasformato la partecipazione nella politica locale in aggregazioni attorno a leader civici, rinnegando la stessa dignità di vicinanza o appartenenza politica. Pur rivendicato che non c’è amministrazione senza Politica, questa è la cruda realtà”.

“Dopo mesi estenuanti per costruire una proposta elettorale autonoma e credibile, – continua Forlin – alla fine abbiamo accolto l’insistente proposta di Moletta di appoggiare, con una lista civica, la sua candidatura. Il senso dell’operazione è stato spiegato nel comunicato del 4 maggio. Sabato 5 maggio invece abbiamo ricevuto una mail informale nella quale Moletta ci scriveva che non era più disponibile ad onorare l’accordo. Ieri 7 maggio, un testo a firma del candidato Sindaco Moletta, francamente penoso, poneva fine alla alleanza. Cose della politica, quella con la p minore, che succedono”.

“Ieri sera 7 maggio, abbiamo analizzato la prospettiva di partecipare con una lista di testimonianza alla prossima competizione elettorale, tenendo conto che ormai il voto identitario esiste solo in minima parte. Oggi prevale invece il voto di opinione e utile. Ed è stato valutato anche il rischio di un risultato totalmente insoddisfacente di fronte ad una lista che sarebbe apparsa ‘perdente’. Pertanto, – conclude Giovanni Forlin – abbiamo deciso di non partecipare in modo diretto alla prossima tornata elettorale. Ci scusiamo con i nostri elettori ma nonostante l’impegno profuso non abbiamo trovato abbastanza partecipazione e consenso per una operazione autonoma almeno dignitosa. L’imperativo per noi, non può che essere quello di ripartire dalle persone, dalla partecipazione perché la comunità democratica ha bisogno di essere continuamente alimentata dall’energia di tutti”.

Una decisione sicuramente forte quella dei componenti della lista “Impegno comune”, giusto un mese alla vigilia delle elezioni e a pochi giorni dal termine ultimo della presentazione delle liste: sabato prossimo 12 maggio.

Riassumiamo: da una parte Moletta correrà da solo, dall’altra non compariranno sulla nostra scheda elettorale né il simbolo del PD né la lista “Impegno comune”.

Il motivo sostanziale riconducibile alla rottura di un corpo composto da solo liste civiche è di natura meramente politica, o, meglio, di comunicazione politica, in quanto l’allusione ad un partito di natura nazionale contenuto nella prima riga del comunicato inviatoci venerdì scorso da Forlin avrà, con buona probabilità, fatto storcere il naso ad alcuni componenti delle liste di Moletta, che, a conti fatti, ha optato per il divorzio ancor prima di brindare al matrimonio. Sicuramente non una gran pagina di politica, comunque. Per nessuna delle parti coinvolte.

L’analisi costi-benefici di questo divorzio in termini di voti, potrà essere fatta a posteriori e dipenderà dagli sviluppi che si verificheranno in questo mese intenso prima delle elezioni. Ci sono, infatti, due principali fattori da tenere in considerazione, rispettivamente uno a vantaggio e uno a svantaggio del candidato sindaco Moletta: il primo è il definitivo distacco dal PD, partito che sta perdendo consensi a livello nazionale, che non ha saputo cogliere benefici elettorali tramite il bonus degli 80 euro e che nel nostro Comune alle scorse elezioni ha racimolato un 14% (meno della metà della Lega).

Il secondo fattore, come avevamo già scritto, sta nella partita che Moletta sarà in grado di giocarsi soprattutto a Lugagnano, la frazione con il bacino elettorale maggiore, ma quella in cui nel 2013 non riuscì assolutamente a sfondaresenza l’appoggio di “Impegno comune” la strada sarà inevitabilmente ancora più in salita.

Intoppi prima della partenza non sono comunque una novità di questa campagna elettorale: anche il cosiddetto “centrodestra veneto” (costituito in realtà solo da Lega, Indipendenza Veneta e altre civiche, senza Forza Italia e senza Fratelli d’Italia) è inciampato da solo in incontri pubblici annunciati (e poi annullati), seguiti dalla forte posizione di dissociazione presa dal Deputato di Forza Italia e Sindaco di Garda Bendinelli ancor prima di definire quale sarebbe stato il candidato sindaco.

Ma veniamo allo scenario attuale. Salvo (improbabili) novità dell’ultima ora, a contendersi il governo di Sona saranno quindi in trel’attuale primo cittadino Gianluigi Mazzi, sostenuto dalle tre liste civiche “PerSona al centro”, “Valore famiglia” e “Giovani per Sona”, l’ex Sindaco, e attuale Consigliere di minoranza, Flavio Bonometti sostenuto dal “centrodestra veneto” e, come si diceva, l’ex Assessore, e attuale Consigliere di minoranza, Maurizio Moletta con le due civiche.

Nessuna notizia dal Movimento 5 Stelle di Sona che, nonostante il significativo risultato elettorale del 4 marzo scorso in Italia e a Sona, non dà cenni né di campagna elettorale né di segnali politici in vista delle elezioni amministrative.

I prossimi appuntamenti con i candidati Sindaco prevedono questa sera mercoledì 9 maggio il primo cittadino uscente Mazzi che presenta alle 20.30 le sue liste a Palazzolo presso il bar Trattoria ai Portici in via 4 novembre 48. Mentre venerdì 11 maggio ci sarà un duplice appuntamento: Moletta a San Giorgio in Salici alle ore 20,30 presso la sala Civica adiacente alla ex-farmacia; e Bonometti a Palazzolo sempre presso il bar trattoria Ai Portici.

Nato nel 1994 e residente a Lugagnano, scrive per il Baco dal 2013. Con l'impronta del liceo classico e due lauree in economia, ora lavora con numeri e bilanci presso una società di revisione. Nel (poco) tempo libero segue con passione la politica e la finanza e non manca al suo inderogabile appuntamento con i nuovi film al cinema (almeno) due volte a settimana. E' giornalista pubblicista iscritto all'ordine dei giornalisti del Veneto.