Il Convegno del PD, le bandiere di partito e la Storia che non riusciamo a condividere

Ci vollero due iniziative parlamentari diverse per istituire la Giornata della Memoria ed il Giorno del Ricordo, la prima per commemorare le vittime dell’Olocausto, la seconda per quelle delle Foibe. Questa scelta del mondo politico italiano, che non ritenne che tragedie di questa portata potessero essere ricordate nella stessa giornata, magari in alternanza, portò a vedere schierati negli anni ora “gli uni” ora “gli altri” con l’intento di imputare al fronte politico opposto corresponsabilità morali nella prima o nella seconda vicenda.

La Biblioteca Comunale di Sona ha sempre organizzato le due commemorazioni fino dalla prima volta con zelo, sensibilità e modalità appropriate e devo dire che ho sempre partecipato, anche per garantire una presenza in più a fronte di tale impegno che merita un vero plauso.

Ogni volta, in crescendo negli anni, pur con una partecipazione spesso troppo modesta, ho notato che a ciascuna delle due serate erano presenti quasi sempre gli stessi cittadini, convinti evidentemente che entrambe le due vicende erano tragedie da ricordare (la Storia le definirà nella loro vera portata), ma i rappresentanti del mondo politico locale erano differenti. Ad una erano presenti “gli uni”,  all’altra “gli altri”. In qualche caso qualche intervento eccedeva in “politichese” ma tutto rimaneva entro gli ambiti di un dibattito accettabile e talvolta anche utile.

Quest’anno la Biblioteca comunale, come sempre, ha organizzato il primo evento “Giornata della Memoria” con un comunicato che il 22 gennaio segnalava l’incontro in biblioteca alle ore 20,30. Il giorno dopo un secondo comunicato della Biblioteca segnalava che l’incontro era stato anticipato alle ore 20,00 per la ragione che alle 20,45 in sala consigliare l’evento “sarebbe proseguito con quello organizzato da forze politico/amministrative locali”.

Il giorno seguente un altro comunicato, non della Biblioteca e meno reticente, indicava che il secondo incontro era organizzato dal Partito Democratico. “Gli uni” hanno avuto la Sala consigliare per l’incontro. Mi auguro veramente che ora “gli altri” non la chiedano e la ottengano,  per una “rivincita politica”.

Sono passati 60/70 anni da quelle vicende; quanto tempo dovrà ancora passare per dichiararle tragedie da ricordare come tali e, senza alcuna bandiera, proporle sottovoce ai giovani che ancora non le conoscono, anziché usarle come tema di confronto politico?

Nato a Rovereto (Trento) il 24 maggio 1940, ha conseguito il diploma di ragioneria a Verona. Sposato, con tre figli, ha svolto l’attività di dirigente d’azienda. È stato per quindici anni un amministratore comunale come assessore e sindaco di Sona. È storico delle vicende del Comune ed è autore di pubblicazioni sulla storia recente e dei secoli passati del territorio di Sona e dell’area veronese.