Cerchiamo di starcene lontani dalla facile e sterile retorica nella quale si rischia di scadere trattando di tematiche di questa natura. Ma appare oggettivamente innegabile lo stupore da cui si viene presi leggendo la Determina Comunale n. 1440 dello scorso 31 dicembre con la quale l’Amministrazione Comunale ha deciso di spendere 12.772,80 euro per l’acquisto di venti nuove sedie per la sala Giunta, in quanto le attuali “non risultano più idonee ad un decoroso utilizzo, presentandosi logorate, danneggiate ed in cattive condizioni”.
In prima battuta meriterebbero di essere analizzati alcuni aspetti tecnici, come la decisione di non ricorrere al sistema Consip, decisione che nella Determina è stata giustificata in maniera troppo generica.
In soldoni Consip è una società per azioni del Ministero dell’Economia che – tra le altre cose – stipula appalti di forniture aperti, a cui sono tenuti ad aderire gli enti pubblici – come i Comuni – che debbano dar corso all’acquisto di materiale vario (matite, carta, sedie ecc) per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali. Il motivo di questa procedura è facilmente intuibile: cinquanta Comuni che assieme comprano matite possono strappare al fornitore un prezzo decisamente inferiore che se a comprare matite dallo stesso fornitore si presenta un Comune alla volta.
Con una veloce ricerca abbiamo potuto appurare che di convenzioni Consip attive e molto favorevoli dal punto di vista economico per l’acquisto di sedie ve ne sono, e riteniamo pertanto che sarebbe il caso che il Dirigente Comunale che ha firmato la determina fornisse motivazioni precise e circostanziate sul perchè si è preferito invece ricorrere ad un affidamento diretto.
Ma tralasciamo comunque le prospettive tecniche – pure sostanziali quando si parla di pubbliche amministrazioni – ed entriamo nel merito della scelta fatta. Il periodo storico è economicamente complesso – anche a Sona – e non serve proprio ricordarlo nuovamente: della pesantissima crisi che sta colpendo anche il nostro territorio abbiamo parlato a lungo sia su questo sito che sul nostro periodico.
Molti in questo senso sono gli interventi preoccupati che arrivano in Redazione da parte dei nostri lettori. E giustamente gli Assessori ci ricordano quotidianamente (“possiamo fare poco, purtroppo mancano i soldi”) di come anche il Comune risenta di ristrettezze di bilancio che impediscono di porre in essere alcuni progetti di ampio respiro.
Ecco che in un quadro oggettivamente difficile come questo appare se non altro inopportuna la decisione di spendere quasi tredicimila euro per sostituire delle sedie che tra l’altro – ci dicono – non essere fatiscenti. Siamo tutti consapevoli ovviamente che non sono certo quei tredicimila euro a cambiare le sorti economiche del nostro territorio, e che il rinnovo degli arredi della sede comunale sia un fatto comunque doveroso nella considerazione del decoro, anche estetico, che sempre deve essere assicurato alle istituzioni pubbliche.
Quello che ci sentiamo però di eccepire sottovoce è che in certi frangenti ed in certe situazioni una maggiore sobrietà sarebbe probabilmente doverosa. Ripetiamo, non tanto per l’esborso in sé – che pure appare non indifferente – ma proprio per dare un segnale di attenzione ad un territorio che sta soffrendo anni di difficoltà economiche evidenti e preoccupanti.
Si poteva forse fare il bel gesto di mantenere le sedie esistenti dirottando quei soldi su qualche iniziativa sociale, seppur minima. Magari informando la popolazione di questa decisione. Sarebbe stato un modo per lanciare un messaggio forte alla comunità di Sona, soprattutto nella considerazione di quanti no – sicuramente obbligati, spesso doverosi e certamente non voluti – si sono dovuti dire in questi anni per mancanza di fondi.