Si è da poco rinnovato il consiglio direttivo del Club Enologico Culturale di Lugagnano, questa elitaria associazione che annovera tra i suoi iscritti 100 persone e non una di più. Puntualmente ogni anno molti pretendenti si accalcano per potersi disputare quel posto che forse si libera e se la dea bendata li premia devono poi prestare giuramento al dio Bacco su un tappeto di sassolini con un bicchiere di rosso Recioto in mano.
E’ dal 1970 che a Lugagnano si ripete questo arcano rito, da quando un gruppo di amici, al tempo poco più che ventenni, vollero cementare la loro amicizia in questa Associazione che si prometteva di riscoprire le tradizioni popolari, in particolare quelle eno-gastronomiche.
I fondatori tra i quali ricordiamo Ferdinando Rudari, Gianni Giardini, Renzo Mazzi, Luigi Meche, Ivano Merzi, Franco Miglioranzi, Roberto Modena, Giamberto Castioni, Walter Caceffo, Gino Meche, Francesco Benedetti, Nino Caliari si riunirono le prime volte presso il bar del “bati” l’attuale Cin Cin, ma si spostarono in fretta in un casa non utilizzata lungo la strada principale dove rimasero sino a quando, nel 2002, non si conclusero i lavori nell’attuale sede, la vecchia casetta del mercato ortofrutticolo di Lugagnano in prossimità dei campi da tennis.
Sin dagli albori venne adottato il simboletto che si vede tutt’ora nelle loro insegne, un cerchio ottenuto rovesciando un bicchiere su un pezzo di carta, cingendolo col motto In hoc vino vinces, e disegnando al suo interno un fiasco che poggia su un libro accanto ad una penna e un calamaio, per precisare che le finalità non erano solamente enologiche ma anche di tipo culturale. E così è stato nei quasi quarant’anni di attività.
Accanto alle visite presso le cantine ed enoteche, da dove ogni volta si acquistavano delle preziose bottiglie che poi andavano ad impreziosire la cantina della sede, il gruppo dimostrò subito impegno nelle varie attività sportive, culturali e sociali che via via si succedevano nel Comune di Sona, portando il loro contributo fisico e organizzativo e dimostrando tutta la loro disponibilità ogni qualvolta veniva richiesta, tra le quali ricordiamo recentemente la partecipazione alla logistica del campo base nella manifestazione della Protezione Civile avvenuta da noi un paio d’anni orsono.
Il Club, così come lo affettuosamente lo chiamano i loro adepti, propose in prima persona manifestazioni di varie sfaccettature: serate teatrali, con interventi anche di notevole spessore per il panorama teatrale veronese, servizi sociali, rassegne corali, simposi pubblici, quadrangolari di calcio, gestione di tornei per diversamente abili…
Dimostrando grande attenzione al mondo che stava cambiando, gestirono nei primi anni ‘90, in collaborazione col Comune, la Festa del Benvenuto, rivolta a tutti gli extra comunitari che al tempo iniziavano a popolare i nostri paesi. Portarono il loro vigore fisico e la loro buona volontà, e lo notiamo da queste foto, nella costruzione del fabbricato che vediamo nel parco della scuola materna parrocchiale, che attualmente ospita le dispense e i vani tecnici.
E’ gustosissima la pergamena ricordo di quell’evento: “Nel tredicesimo anno enologico (1983 n.d.r.), sfidando l’arsura estiva, costantemente sorretto dallo spirito di-vino dell’ineffabile Padre Bacco, il Club Enologico Culturale presta la sua opera lasciando chiaro esempio di come la generosità d’animo congiunta allo spirito di sacrificio possa e sappia porsi al servizio delle nuove generazioni.”
E ricordiamo pure tra le opere fatte pure la bella sede che va ad arricchire il già prezioso patrimonio delle Associazioni di Lugagnano, Associazioni che rappresentano la cosa migliore che esprime il nostro paese.
La sede è stata concessa in gestione dal Comune nel 1998. Era parte del vecchio mercato delle pesche, un fabbricato vecchio ed abbandonato, destinato alla demolizione, ma che rappresentava parte dei ricordi di molti nostri compaesani che li avevano frequentato le scuole elementari oltre mezzo secolo fa. Per tre anni, lavorando al sabato e alla domenica i soci del Club hanno lavorato alla sua ristrutturazione, profondendo lavoro volontario e autofinanziando l’acquisto dei materiali.
Il Direttivo, nella persona del suo presidente Raniero Zanuso e del suo vice Sante Bosco, propone per quest’anno, accanto alla gita sociale e alla festa del Club nel mese di luglio, la partecipazione al Torneo di Calcio locale, la consueta partecipazione alla Magnalonga, il Torneo di Calcio intitolato allo scomparso Sindaco Conti, una serata culturale, si pensa con una compagnia che rappresenti il teatro popolare veronese, e un corso di assaggi di vino, aperto a tutti ma con numero ovviamente ridotto e chiuso.