Nicola Toffali, nato nel ’92 e residente a Lugagnano, è un giovane talento nel mondo del ciclismo, ha ricevuto numerosissimi premi e ha raggiunto ottimi risultati nella categoria Dilettanti a livello nazionale. Rappresenta senza dubbio motivo di soddisfazione e orgoglio tra le eccellenze sportive nel nostro Comune, dato che sembra vicino il contratto per la categoria dei professionisti.
“Dicono che le capacità ci siano”, mi dice Nicola sorridendo e mostrando con trasparenza il suo carattere modesto, sincero e determinato.
Da quanto pratichi questo sport e quando hai visto i primi importanti risultati?
Ho iniziato a praticare il ciclismo quando ho iniziato il primo anno delle superiori presso il CFP San Zeno. All’inizio del terzo anno sono arrivati i primi significativi risultati.
Per arrivare a questi risultati che tipo di preparazione segui?
Innanzitutto mi occorre una tenace costanza nell’allenamento: ogni giorno dedico alla bicicletta dalle due alle cinque ore e mezza tra palestra e corsa su strada. Un’altra componente fondamentale è la dieta: sono costretto a limitare tantissimo i carboidrati, pesare con precisione le porzioni di cibo e controllare i dati calorici per ogni prodotto. Seguendo una dieta così ferrea ho avuto difficoltà soprattutto all’inizio della mia carriera sportiva perché ero spinto allo stremo delle mie forze e delle mie capacità. Diversi anni fa durante un allenamento ho raggiunto davvero il limite: mi trovavo a Valeggio, senza forze, con la vista annebbiata e da solo; date le circostanze, chiamai a casa e la mia ex ragazza venne a prendermi. Il ciclismo è uno sport che non richiede solo perseveranza e costanza nell’allenamento, ma obbliga anche a contare sulle proprie doti fisiche e mentali.

Cosa pensi riguardo alle sostanze dopanti?
Sono assolutamente contrario alla circolazione di questo tipo di sostanze; è ridicolo assumerne per vincere una competizione. È giusto vincere per quello si è! Mi stupisco, inoltre, di come ancora tanti ciclisti risultino positivi ai test antidoping, nonostante i numerosissimi controlli che vengono con regolarità effettuati. Sono fermamente convinto che non valga assolutamente la pena correre verso la vittoria al prezzo di rovinarsi il proprio fisico e la propria reputazione.
Durante la tua carriera sportiva ci sono stati momenti di difficoltà? Se sì, cosa ti ha stimolato a superarli?
Sì, c’è stato un periodo di difficoltà quest’inverno: ho vissuto un forte momento di crisi personale dovuta a vari motivi familiari. Ringrazio i dottori sportivi e la mia squadra per aver creduto in me e nelle mie capacità, e avermi sempre spinto a continuare gli allenamenti. La passione per il ciclismo è senza dubbio uno stimolo immenso che mi ha permesso di affrontare tanti momenti di difficoltà; tuttavia, anche il raggiungimento di importanti risultati e il conseguimento di obiettivi dopo innumerevoli sacrifici fanno scattare in me una fortissima soddisfazione che mi spinge a dare sempre il meglio di me stesso.
Quale tra le tue numerose vittorie ricordi con più orgoglio? Come ce la descrivi?
Ricordo con gioia ogni vittoria; ogni vittoria è unica: il fragoroso tifo del pubblico ai lati della pista, le foto, le telecamere e gli occhi tutti puntati su di me. È una sensazione indescrivibile, sembra una sorta di apoteosi.
Su L’Arena dello scorso 6 ottobre (foto a destra) raccontano della tua importante vittoria alla 75esima Coppa San Vito, dedicata all’amica Alice Belloni, recentemente scomparsa a Lugagnano. Ci puoi raccontare quel pomeriggio?
La gara si teneva il 4 ottobre, lo stesso giorno del funerale di Alice a cui tenevo moltissimo partecipare. Prima di partire avevo un fortissimo desiderio di vincere. E ci riuscii: superata la linea della vittoria, ho pensato subito a lei; sono convinto che sia stato il modo migliore per ricordarla.
Che messaggio ti piacerebbe lasciare a coloro che praticano uno sport come te?
Credere nelle proprie potenzialità e non arrendersi alle prime sconfitte: nel mio caso, per esempio, prima di vedere dei risultati significativi sono passati due anni. È necessario condurre uno stile di vita serio e dare sempre il meglio di sé stessi per poter coltivare la propria passione e raggiungere i propri obiettivi.
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