Il campo di prigionia di Corte Beccarie a Lugagnano: una serata storica degli Alpini giovedì in Baita

Giovedì 16 maggio il Gruppo Alpini di Lugagnano presenta un nuovo importante appuntamento storico presso la Baita di via Caduti del Lavoro 4. Il Baco da Seta è media partner della serata.

Tema della conferenza è “Prigionieri: ultimi fra le vittime. Il campo delle Beccarie del 1918”. La serata, infatti, sarà occasione per raccontare un episodio poco conosciuto ma di grande rilevanza storica per il territorio sonese: la presenza di un campo di prigionia presso la Corte Beccarie a Lugagnano.

“La mia tesi – spiega lo storico, e collaboratore del Baco, Massimo Gasparato, che terrà la serata con l’assistenza di Giovanni Zandonà – è che il prigioniero sia la più negletta delle vittime della Grande Guerra: il conflitto scoppia all’apice dei nazionalismi ed in ogni Paese si crea il mito della Patria. Il combattente ed ancora di più il caduto è l’eroe per antonomasia. Seguono il mutilato, la vedova, l’orfano, il rifugiato. Molto meno indagato è il dramma del prigioniero, che torna a casa dopo sofferenze ancora maggiori e magari viene pure guardato, in ogni Nazione, si badi bene, quasi con sospetto. La ricerca parte dalla poca bibliografia esistente e si basa soprattutto sui preziosi documenti che mi ha fornito l’amico studioso Graziano Costa, dopo averli recuperati presso l’Archivio storico dell’Esercito, a Roma. Si completa poi con alcune testimonianze da me raccolte fra gli anziani di Lugagnano qualche decennio or sono, riguardo al campo sorto fuori Lugagnano, presso la corte Beccarie”.

L’immenso afflusso di uomini generato dagli eventi del 4 novembre si riversa, infatti, su molti campi prigionieri, fra i quali quello di Lugagnano. Attivo fra novembre e dicembre 1918 e gennaio 1919, rinchiuderà ben 38 mila uomini. Vi passeranno, complessivamente, 50 mila austroungarici sporchi ed affamati. Ufficiali in corte, truppa in tende. Preparazione insufficiente e pandemia della Spagnola ad aggravare le condizioni già precarie.

“La serata – prosegue Gasparato – darà anche modo per un excursus sui prigionieri italiani della Prima Guerra Mondiale: una pagina orribile, 100 mila nostri soldati morirono pressoché di fame, abbandonati volutamente da Stato Maggiore e Governo, bloccando gli aiuti alimentari. Questo per creare l’orrore della prigionia a chi stava in trincea e magari avrebbe potuto pensare di disertare. Nessun altro belligerante ebbe un tale cinismo”.

La conferenza avrà inizio alle ore 20.45 e al termine, come di consueto, gli Alpini di Lugagnano offriranno un gustoso piatto a tutti i presenti.

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